Tre appuntamenti di poesia dal vivo al circolo Arci San Lazzaro a cura di Ultimo Rosso
L’evento multiplo organizzato da Ultimo Rosso al Circolo ARCI San Lazzaro di Bologna, La rassegna di poesia dal vivo che si svilupperà su tre date: 26 settembre, 11 e 24 ottobre, sempre dalle dalle 18 alle 20. Una proposta tutta al femminile. Saranno infatti sette le poetesse che leggeranno le proprie liriche con un accompagnamento musicale.
Fino al 24 ottobre, in un locale attiguo, si potrà visitare la mostra “Parole Oltre lo Sguardo”, un felice connubio tra fotografia e Poesia.
Perché un progetto a Bologna? Per presentare e dare spazio e voce ad alcune poetesse bolognesi aderenti alla nostra Associazione Culturale Ultimo Rosso,
Del gruppo recitante fanno parte anche poetesse di Ferrara e una poetessa di Trecenta.
In questi tre incontri, poesia e musica procederanno incrociandosi
su lunghezze d’onda comuni con diversi musicisti che dialogheranno con le proposte poetiche.
POESIA – FEMMINILE – PLURALE
Programma della rassegna
MARTEDI’ 26 SETTEMBRE
RITA BONETTI
Contributi musicali di: ANDREA MELLONI (chitarra) – GIORGIO RIBERTO (violoncello) – PIER LUIGI GUERRINI (percussioni)
Cantore: EMANUELE MARIA LANDI
ROBERTA LIPPARINI
Musiche: MARIO SBOARINA
Azione scenica: DANIELA MICIONI
Presentazione di PIER LUIGI GUERRINI
MERCOLEDI’ 11 OTTOBRE
ANNA RITA BOCCAFOGLI – MIRIAM BRUNI – ELENA VALLIN
Contributi musicali: GIAN PAOLO SAMBINI
Presentazione di PIER LUIGI GUERRINI
L’11 ottobre, in occasione del secondo incontro della rassegna, verrà presentato “Parole oltre lo sguardo”, il libro fresco di stampa che raccoglie le poesie e le foto della mostra. Il volume è curato da Monica “Moka” Zanon per Babi Editore.
MARTEDI’ 24 OTTOBRE
CECILIA BOLZANI e MARIA MANCINO
Contributi musicali di: ANDREA MELLONI (chitarra) – GIORGIO RIBERTO (violoncello) – PIER LUIGI GUERRINI (percussioni)
Presentazione di ROBERTO DALL’OLIO
Tutti gli incontri si svolgeranno dalle ore 18 alle ore 20.
Durante gli incontri saranno in vendita le opere dei poeti e poetesse intervenute.
Dal 21 settembre fino al 11 ottobre, sarà anche possibile visitare la mostra “Parole oltre lo sguardo“, realizzata dalla Associazione Ultimo Rosso in collaborazione con il gruppo di fotografi “I norsisti”. Un progetto stimolante, cui hanno partecipato un folto gruppo di artisti , che si mette in scena il dialogo creativo e l’incrocio tra due arti, la Poesia e la Fotografia.
Collettivo Poetico Ultimo Rosso
I soci della Associazione vogliono qui ricordare la figura di Franco Fanizzi, infaticabile presidente del circolo Arci San Lazzaro
Cover: “Le signore della poesia”. Le riconoscete?
Pierluigi Guerrini
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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