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La poesia è una sofisticata cosa d’aria / Che vive inertamente e non a lungo / Ma radiosa oltre ben più vistosi barbagli.”
(Wallace Stevens)

 

RESPIRO

Per me sei respiro
Sei l’essenza che nutre quotidianamente la mia anima.
Giungo da te senza indossare maschere, senza dover recitare!
Tu come una buona madre
mi accogli tra le tue amorevoli braccia ed io mi sento protetto
mentre imparo ad amare.

Per me sei il respiro della vita che si confonde in questo silenzio assordante e vibra
mentre emana un’incantevole melodia.

 

SILENZIO

Un tuffo nel silenzio
tra ricordi passati.
Cerco nella memoria
voci e pensieri, rumorosi.
Fermo il pensiero, nuoto nel silenzio: giungono verità.

Ancora mi rifugio in te
giudice non sindacabile
di questo mondo
percosso dal tempo.
Fragile si scopre l’uomo.

 

TRAMONTO

Una pennellata ricolma di colore d’un pittore
e il tramonto viene ricamato d’oro.
Con le nuvole si sciolgono i colori
ed io mi incanto sempre di più mentre aspetto te.
L’ultimo raggio di sole, quello più rosso
ti accoglie tra le sue braccia e tu felice corri verso me.
Il sole si rispecchia dentro il mare,
nei tuoi capelli ti è rimasto l’oro e
il vento ci gioca e non me li fa baciare
perché è geloso di questa felicità.

 

Fabio Petrilli (Foggia, 2000). Vive a San Bartolomeo in Galdo, una cittadina in provincia di Benevento. Attualmente frequenta l’Università degli Studi del Molise dove si è iscritto alla facoltà di Lettere e Beni culturali.
Le sue poesie sono state tradotte in portoghese dalla poetessa Cristina Pizarro, in francese dalla poetessa Irène Duboeuf, in spagnolo, catalano e inglese dal poeta Joan Josep Barceló i Bauçà, in greco moderno dalla poetessa Irene Doura – Kavadia. I suoi testi sono presenti in numerose riviste letterarie nazionali e internazionali (Stati Uniti d’America, India , Francia). Nel 2023 con l’inedito “ I miei versi “ ha vinto il Panorama Internazionale delle Arti nella categoria “ Youth Awards “ organizzato dalla Writers International Capital Foundation. Collabora con il quotidiano letterario “Alessandria Today“ della città di Alessandria in Piemonte.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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