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Il 22  luglio scorso si è conclusa la prima fase del Premio letterario internazionale senza premi “Le nostre Parole per l’Alluvione”, una iniziativa lanciata nei  giorni dell’alluvione dalla Associazione Culturale Ultimo Rosso, in collaborazione con il quotidiano online Periscopio.[Qui vedi il Bando]

Un breve riepilogo. Al Premio si partecipava con opere edite o inedite, in lingua italiana, in vernacolo o lingua straniera (purché corredate da traduzione in italiano a cura dell’Autore candidato), a tema libero (senza richiamarsi obbligatoriamente alla tragedia dell’alluvione).
La partecipazione al Concorso prevedeva un contributo di adesione libero di almeno 5 Euro, da versare autonomamente alla Protezione Civile dell’Emilia Romagna per aiuti alle persone delle aree alluvionate.
Ogni Autore poteva partecipare a più di una Sezione, con un massimo di un’opera per ciascuna di esse.
Il Concorso era suddiviso nelle seguenti Sezioni:
Sezione A _Poesia singola edita o inedita a tema libero, lunghezza massima 40 versi, carattere Times New Roman 14, interlinea 1,5.
Sezione B_ Racconto edito o inedito a tema libero, lunghezza massima 20.000 battute (spazi inclusi), carattere Times New Roman 14, interlinea 1,5.

Nel termine previsto dal bando, sono pervenute all’indirizzo mail di Ultimo Rosso 31 poesie e 14 racconti brevi. Una buona risposta, tenuto conto del carattere anomalo e anticonvenzionale di un concorso che volutamente non prevedeva nessun podio e nessun premio. Un grazie ai poeti e scrittori che da ogni parte d’Italia hanno voluto aderire ad una proposta culturale e sociale insieme.

La commissione giudicatrice ha iniziato la fase della lettura e selezione dei testi che si concluderà entro il 30 settembre. Le liriche partecipanti che supereranno la selezione operata dalla Giuria, saranno pubblicate all’interno della rubrica Parole a Capo del quotidiano online Periscopio.

Dopo un ulteriore selezione, le opere migliori (poesie e racconti) verranno inserite in un’antologia dal titolo: “Le nostre Parole per l’Alluvione”.
Il prezzo di copertina sarà indicato successivamente, non potendolo definire in anticipo  il numero complessivo delle pagine. La pubblicazione dell’antologia è prevista nella prima decade di novembre. Pagate le spese, gli introiti della vendita del volume saranno interamente devoluti alla Protezione Civile dell’Emilia Romagna.

Cover; Libri alluvionati dalla –Biblioteca Manfrediana di Faenza. Foto da Agenzia Dire (www.dire.it).

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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