“Le nostre Parole per l’Alluvione”.
Può esistere un “premio senza premi”? Secondo l’Associazione Culturale Ultimo Rosso sì.
Mentre rullano i tamburi dei media per l’arrivo imminente del Premio Strega, cui ne seguiranno una dozzina di grande e media taglia, più alcune migliaia sparsi in tutta la penisola, è molto consolante (per me e per questo giornale) sapere che c’è qualcuno che pensa che la letteratura, e in particolar modo la poesia, non c’entri nulla con le gare, le classifiche, i premi, gli allori. Si scrive una poesia, o un racconto, o un romanzo, per “il bisogno di farlo”. Lo si mette in circolazione per condividerlo con altri. Si apre un libro per il solo piacere di leggerlo. Poi, è vero, esiste una Grande Letteratura e una letteratura usa e getta, ci sono poeti eterni e artigiani o semplici copisti, ma la scrittura e la lettura sono un meraviglioso gesto individuale e universale, sono l’output creativo che irrompe nel quotidiano. E merita di essere ascoltato.
Ecco, quindi, un Premio Internazionale senza Premi. Dove non si vince nulla, a cui si partecipa con un proprio libero gesto creativo, in prosa o in poesia, con il pensiero rivolto alla tragedia che ha colpito l’Emilia-Romagna. Una tragedia di cui non è responsabile una “natura cattiva” ma l’incuria, il cemento e la corsa al profitto. “Le nostre Parole per l’Alluvione” vogliono essere un piccolo segno riparatore.
Buona scrittura a tutte e a tutti.
Francesco Monini
direttore responsabile di Periscopio
ECCO IL BANDO:
Premio Internazionale
CONCORSO SENZA PREMI
“Le nostre Parole per l’Alluvione”
BANDO
L’Associazione Culturale “Ultimo Rosso”, in collaborazione con “Periscopio” quotidiano online bandiscono la prima edizione del
PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE SENZA PREMI
“Le nostre Parole per l’Alluvione”
Al Premio si partecipa con opere edite o inedite, in lingua italiana, in vernacolo o lingua straniera (purché corredate da traduzione in italiano a cura dell’Autore candidato), a tema libero (non è quindi necessario un qualsiasi riferimento alla tragedia dell’alluvione).
Il Concorso è rivolto ai soli Autori maggiorenni.
La partecipazione al Concorso prevede un contributo di adesione libero di almeno 5 Euro, da versare autonomamente alla Protezione Civile dell’Emilia Romagna per aiuti alle persone delle aree alluvionate.
Ogni Autore può partecipare a più di una Sezione, con un massimo di un’opera per ciascuna di esse.
Il Concorso è suddiviso nelle seguenti Sezioni:
Sezione A _Poesia singola edita o inedita a tema libero, lunghezza massima 40 versi, carattere Times New Roman 14, interlinea 1,5.
Sezione B_ Racconto edito o inedito a tema libero, lunghezza massima 20.000 battute (spazi inclusi), carattere Times New Roman 14, interlinea 1,5.
Le opere dovranno pervenire entro il 21 luglio 2023, esclusivamente in formato elettronico Word all’indirizzo email: lultimorosso.ferrara@gmail.com, indicando nel testo della email nome e cognome del concorrente, email, recapito telefonico e titolo dell’opera candidata. In allegato sarà inviato il testo dell’opera e la ricevuta di avvenuto versamento della quota libera di adesione.
La quota di adesione sopracitata dovrà essere corrisposta alle seguenti coordinate:
Agenzia regionale Sic.T. Protezione civile Emilia Romagna – IBAN: IT69 G020 0802 4350 0010 4428 964 – Causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”
Ogni Autore, per il fatto stesso di partecipare al Concorso, dichiara la propria esclusiva paternità e originalità delle opere inviate e del loro contenuto. Dichiara inoltre di avere il pieno possesso dei diritti di utilizzo delle opere e che le stesse sono libere da ogni eventuale vincolo editoriale sia in caso di opera inedita sia in caso di opera edita, manlevando pertanto l’Organizzazione del Concorso dalle eventuali pretese o azioni di terzi.
La Giuria si riserverà, d’intesa con l’Organizzazione, il diritto di escludere dal Concorso le opere che, a proprio insindacabile giudizio, riterrà offensive, di cattivo gusto o comunque non in linea con lo spirito sociale e culturale del Concorso.
Le liriche partecipanti che supereranno la selezione operata dalla Giuria, saranno pubblicate all’interno della rubrica “Parole a Capo” del quotidiano online Periscopio. Inoltre, dopo un ulteriore selezione, una cinquantina di opere (di poesie e racconti) verranno inserite in una antologia dal titolo: “Le nostre Parole per l’Alluvione”. (Il prezzo di copertina sarà indicato successivamente, non potendolo definire prima di conoscere il n. complessivo delle pagine. Pagate le spese, gli introiti della vendita del volume saranno devoluti alla Protezione Civile dell’Emilia Romagna)
Informativa ex art. 13 del D.L. 196/2003, GDPR n. 2016/679, sulla tutela dei dati personali: i partecipanti al Concorso autorizzano l’Associazione organizzatrice al trattamento dei dati personali al solo fine di permettere il corretto svolgimento delle diverse fasi del Concorso stesso.
GIURIA DEL PREMIO
- Pier Luigi Guerrini – Presidente di Giuria – poeta e critico letterario (Ferrara)
- Roberta Barbieri – poetessa, giornalista pubblicista – Poggio Renatico (FE)
- Moka – Monica Zanon – poetessa, scrittrice- Associazione Licenza Poetica (Solcio di Lesa – NO))
- Maria Calabrese – docente di letteratura italiana – Biblioteca Popolare Giardino (Ferrara)
- Francesco Monini – scrittore, giornalista – quotidiano online Periscopio (Ferrara)
Il giudizio della Giuria si intende come insindacabile e inappellabile.
Francesco Monini
Commento
Lascia un commento Annulla risposta
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
Periscopio è proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.
Francesco Monini
direttore responsabile
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
Benché sia una bella iniziativa fare un concorso per raccogliere fondi da dare in beneficenza anche senza premi come discorso generale io penso che, anche paryendo dal presupposto che si fa arte per “necessità individuale” e per poterla condividere con altri, sia giusto che gli scrittori, e gli artisti in generale, guadagnino anche soldi grazie all’arte che fanno e questo vale anche quando partecipano a concorsi. Anzi, ritengo sbagliato il contrario come avviene con le case editrici a pagamento o che richiedono che l’autore stesso compri un notevole numero di copie del suo libro. Al massimo i guadagni sulle vendite sono pochi (di solito per un libro cartaceo massimo del 5%). Stesso discorso vale per i concorsi anche per il fatto che la maggior parte prevedono una quota di partecipazione. Poi ripeto, in questo caso, essendo un concorso di beneficenza, va anche bene che non ci siano premi.