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Parole a Capo
Michela Silla: Tre poesie inedite

La poesia è come l’acqua nelle profondità della terra. Il poeta è simile a un rabdomante, trova l’acqua anche nei luoghi più aridi e la fa zampillare.
(Alberto Moravia)

 

Arriva la voce dal buio che non so
quando chiami: mamma – unica parola,
unica corda a cui aggrapparti
che non può spezzarsi,
ma si infrange l’ultima vocale,
la tua a finale
quando insegue l’alba,
disperata nella notte
tra miracolo e morte.

Mi tocchi. Sei salvo.

*

Quando chiudi gli occhi piano
e la testa abbassi sorridendo
come a dire vola
alla mia vita,

realizzo all’improvviso che mi ami
e nient’altro sul tuo conto
capisco fino in fondo.

*

Guidi piano accanto a me,
alzi il volume della radio.

Insieme aspettiamo
(ma non lo ammettiamo)

l’istante di Chopin
in cui spalanca il cielo scuro

la musica il suo picco.

E siamo ancora vivi.

 

Michela Silla è nata a Cagliari nel 1984. Vive a Firenze, dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Filologia, Letteratura italiana, Linguistica e dove attualmente insegna. Con Transeuropa Edizioni ha pubblicato nel 2022 la silloge poetica Limpida a guardare e i suoi testi sono apparsi in alcune riviste letterarie. Nel 2004 ha pubblicato Zucchero filato sull’asfalto grigio, Scuola Sarda Editrice.
È attiva nel panorama culturale e artistico di Firenze.

 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)