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Nel film “Il diavolo veste Prada” la protagonista Meryl Streep, nei panni della  direttrice di una grande rivista di moda, riesce a dimostrare con grande efficacia quanto l’alta moda, che ai più appare come qualcosa di lontano dalla vita ordinaria, sia fonte di nutrimento delle tendenze di massa. Così l’arte e, in particolare l’arte concettuale che sembra appartenere a una sfera specialistica di intellettuali chiusi in una dimensione linguistica astrusa, è in realtà una sorta di apripista per costume e linguaggi che poi rimbalzano nell’universo espressivo di ogni giorno.

Allo stesso modo la Video Arte – al centro della seconda tranche espositiva della galleria ‘zanzara arte contemporanea’, in via del Podestà 11 e 14 nel centro storico di Ferrara – è più protagonista di quanto ci si immagini del panorama artistico contemporaneo, insinuandosi e arrivando a influenzare anche forme espressive più diffuse. Una visita attenta e guidata alla rassegna in corso intitolata “Video setting” offre un approfondimento importante di questa forma di espressione artistica che a Ferrara affonda radici delle origini storiche e sperimentali, sia locali sia internazionali.

L’opportunità di scoprirlo è offerta nei doppi spazi aperti nel cuore della città, dove è possibile visitare le due mostre di video-arte “Equilibrio-Energia” di Maurizio Camerani e “Senza permesso e per amore” di Liuba, affiancate da un cartellone di incontri di approfondimento sul tema, affidati a storici dell’arte, docenti ed esperti di questa forma espressiva con proiezioni video e un’esposizione fotografica.

Video setting: Liuba a zanzara arte di Ferrara
Locandina con Camerani

Ferrara è stata infatti centro nevralgico di un’esperienza di ricerca e di sperimentazione d’avanguardia in questo ambito, grazie alla presenza del Centro Video Arte di Palazzo dei Diamanti. Il centro è stato attivo dal 1978 al 1994, voluto dal direttore Franco Farina e con la direzione artistica di Lola Bonora e la collaborazione di Carlo Ansaloni. L’esperienza e i materiali prodotti in quegli anni sono documentati all’interno degli archivi della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Ferrara.
Ora grazie alle giovani galleriste e curatrici artistiche Giulia Giliberti e Sara Ricci questa eredità viene rivitalizzata e attualizzata, recuperando le origini e riallacciandole alle forme espressive più recenti.

Giulia Giliberti, Camerani, Liuba e Sara Ricci

Una bella carrellata tra la produzione video-artistica contemporanea quella offerta a fine settembre dall’incontro con la ricercatrice del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna Silvia Grandi, che ha analizzato l’evoluzione del linguaggio della video arte e della performance.

“Virus” di Liuba
Video 2004 ed esposizione 2023

In un aggiornamento sulle ultime produzioni, la docente ha mostrato il video “Zwei” del 2022 dell’artista Christian Niccoli, premiato agli ultimi festival d’arte, che mette in scena due uomini attaccati a una fune in un pericoloso e affannato equilibrio che li vede penzolanti da una parte e dall’altra di un muro.

“Zwei” di Christian Niccoli, 2022

Un concitato bilanciamento dualistico che era stato anticipato dall’opera realizzata oltre trent’anni prima da Camerani: “Progetto segreto” del 1988. Due monitor sospesi, dentro i quali compaiono i volti affaticati dei protagonisti che per apparire sul video sono costretti a vorticosi salti ritmati da una parte e dall’altra della video-scultura.

“Progetto segreto” di Camerani, 1988

Rivelatori, e anche divertenti, i video di Liuba, che documentano le performance realizzate in spazi pubblici davanti a un pubblico ignaro, che diventa inconsapevolmente parte dell’opera. Un’applicazione dell’idea di contaminazione tra mondo artistico e mondo reale. Mi ha ricordato l’opera dell’artista giapponese Yayoi Kusama (classe 1929), che – come racconta lei stessa in un video esposto al Museo Louisiana di Copenhagen – personalizza interi ambienti fisici, dalle pareti agli arredi, passando per abiti e accessori, “mettendo i pois a tutto”.

Liuba nel video artistico “Virus”
L’artista giapponese Yayoi Kusama

Il famoso monologo che ne “Il diavolo veste Prada” la direttrice Meryl Streep-Miranda rivolge alla giovane assistente Anne Hathaway-Andrea ben illustra il ruolo mediatico sotterraneo che anche la ricerca artistica svolge sulle tendenze comunicative, arrivando a forgiare messaggi commerciali o prodotti di mero intrattenimento. Un po’ come  il maglioncino ceruleo preso dal cesto di un grande magazzino è stato, più o meno consapevolmente, ispirato dalle collezioni dei grandi stilisti. Interessante, ad esempio, ritrovare il tema stilistico della sagoma della mano usato da Camerani nel 1977 e ripresentato in una mostra alla Mlb home gallery nel 2014, rimbalzato quest’anno in una locandina di una collana di libri gialli, esposta sulla vetrina di una libreria cittadina.

Maurizio Camerani davanti all’installazione di 5 stampe
Poster collana libri in vetrina a Ferrara
“Il ramo” di Camerani, frottage 2014

Le mostre “Equilibrio-Energia” di Maurizio Camerani e “Senza permesso e per amore” di Liuba sono visitabili nei fine settimana rispettivamente nelle Ex-Scuderie e nella Galleria di zanzara arte contemporanea. Le esposizioni sono dedicate a due artisti riconosciuti, il cui lavoro è strettamente legato alla creazione e riproduzione di immagini in movimento, sia nell’ambito della Videoarte tout court con le video-sculture di Camerani, sia nell’ambito performance Art con la documentazione e le opere video di Liuba.

Il progetto “Video Setting”, Galleria Zanzara arte contemporanea, via del Podestà 11, 11/a e 14/a, a Ferrara, dal 22 settembre al 30 dicembre 2023

Equilibrio-Energia” di Maurizio Camerani in mostra fino a giovedì 30 novembre 2023
“Senza permesso e per amore” di Liuba in mostra fino a sabato 30 dicembre 2023
Visite con ingresso libero giovedì, venerdì e sabato ore 11-13 e 15-18

Cover: Maurizio Camerani alla galleria Zanzara Arte di Ferrara con l’opera Progetto segreto 1988

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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