LA SEGNALAZIONE
Camerani e la videoarte che ha fatto storia
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Negli anni Ottanta è stato uno dei protagonisti della videoarte, quel movimento che inserisce l’uso del linguaggio cinematografico all’interno dell’arte contemporanea. Laureato al Dams di Bologna, ma nato a Ferrara dove insegna per molti anni all’istituto d’arte Dosso Dossi, Maurizio Camerani sviluppa in quegli anni una ricerca in cui il problema della rappresentazione del corpo e dei flussi di energia si risolve nella costruzione di sculture di carattere minimalista. Un uso basilare del mezzo di comunicazione video che – sottolinea una nota della galleria de’ Foscherari di Bologna – “immagazzina tracce di pura vitalità in compatte macchine visive”. Nel lavoro di Camerani la presenza del video diventa così “quella di un occhio capace di osservare ostinatamente un gesto o un evento per poi introiettarlo”.
Ora in questa importante galleria del capoluogo vengono proposte due video-sculture storiche che rientrano nell’arco temporale dell’esperienza del CentroVideoArte di Ferrara. Sono “Segnale” del 1979, ancora inedita nella forma in cui è esposta, e “Vista dal basso” del 1989, ricostruita filologicamente dallo stesso artista. Accanto a queste due video-sculture ci sono una serie di disegni e un video che raccontano i temi caratteristici della poetica di Camerani: la ricerca dell’equilibrio, del respiro e della ripetizione cadenzata, riti da cui sembrano scaturire realtà ulteriori.
La mostra retrospettiva “Maurizio Camerani 1979-1989: video, disegni, sculture” fa parte della rassegna dedicata a “Il cinema d’artista italiano dall’avanguardia alla videoarte (1969-89)”, promossa e realizzata dalla Cineteca di Bologna e dalla Galleria de’ Foscherari.
Con questa mostra – inaugurata ieri – prende avvio una selezionata documentazione della nascita e dei primi sviluppi della videoarte protagonista degli anni Settanta e Ottanta, che si articolerà sistematicamente per tutti i mercoledì fino al 10 giugno. La rassegna è promossa da galleria e Cineteca con il coinvolgimento di Archivio storico della Biennale di Venezia, Galleria Cavallino di Venezia, CentroVideoArte di Ferrara e Casa Totiana di Roma, che hanno messo a disposizione alcune collezioni tra le più significative del panorama artistico.
A dare il via a questa sintesi storica dei più significativi sviluppi della Neoavanguardia cinematografica è stata scelta proprio l’opera di Maurizio Camerani, uno dei protagonisti della sperimentazione effettuata nel corso di molti anni dal centro ferrarese, con risultati apprezzati in tutto il mondo. In questo ambito il CentroVideoArte di Ferrara è stato una realtà unica e originale per l’epoca, fondato nel 1972 da Lola Bonora. E proprio lei è intervenuta ieri illustrando il programma completo dei video che verranno proiettati a partire da mercoledì 20 maggio. In particolare mercoledì 3 giugno (ore 18) il CentroVideoArte presenterà lì una sintesi del lavoro fatto e dei protagonisti che hanno via via animato il laboratorio di ricerca: Fabrizio Plessi con “Acquabiografico”, 1974; Ricci Lucchi – Gianikian con “Viaggio di la rose”, 1976; Christina Kubisch con “Stille Nacht”, 1975; Giuliano Giuman con “Possibility of light” e “Possibility of shadow”, 1975; Giudo Sartorelli con “Proporzione alla memoria”, 1975; Fabrizio Plessi con “Water Fan”, 1982; Maurizio Bonora con “Sisma”, 1984; Cristiana M. Ravenna con “Round in Square”, 1985; Giorgio Cattani con “Metropolitan traces”, 1983; Maurizio Camerani con “La strada dell’abbandono disumano”, 1986; Enzo Minarelli con “Chorus”, 1984.
“Maurizio Camerani 1979-1989: video, disegni, sculture” è alla Galleria de’ Foscherari, via Castiglione 2/b, Bologna. Fino al 10 giugno dal lunedì al sabato ore 10-12.30 e 16-19.30, ingresso libero
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Giorgia Mazzotti
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