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La fantasia è un posto dove ci piove dentro.
(Italo Calvino)

Le mani bambine

Le mani bambine
distese sul tempo
rincorrono libellule
dalle ali d’argento.
Le mani bambine
carezzano piano
il sogno piccino
di un gioco leggero.
Le mani bambine
disegnano mute
la forma del giorno
nel giro del mondo.
Le mani bambine
dividono lente
le piccole gioie
dalle grandi sofferenze.

 

In fine

Tagliatemi le unghie,
che io non graffi la carne agli angeli
mentre arrampico sul declivio
verso l’assoluzione dalle pene.
Tagliatemi le unghie,
che non vi si infili sotto la terra,
l’aria, la tristezza. E la paura
di aver vissuto invano.

 

Ricordi

Ho messo ordine
tra i fogli sparsi
di capitoli infiniti.
Risme di parole
risuonano dal fondo
di un tempo smarrito.
Crepita la carta il suono
bianco del suo fuoco.
Ghirigori d’amore
e lacrime di fanciulla.
Lontani palpiti
di sospiri incompiuti.
In un luogo perduto
gemono piano i ricordi.

 

Fa che io sia la strada

Calpesta il mio sentiero
con passi di vento selvaggio.
Affonda le tue mani
nella mia terra fertile e greve.
Respira l’orizzonte
oltre le colline dei miei fianchi.
Fa che io sia la strada
su cui camminare verso il mondo.

 

Tu danzi

Sul bordo tra la luce e l’ombra,
sul filo aspro della lama,
sopra il margine del tempo,
sul filo lieve della vita,
tu danzi.

(Queste poesie sono tratte dalla raccolta “Attraverso il tempo”, Independently published 2021, su gentile autorizzazione dell’autrice)

Maria Cristina Sferra, nata a Novara nel 1965, vive a Milano.
Giornalista professionista e graphic designer, scrive per lavoro e per passione. Sul sito personale cristinasferra.wordpress.com, condivide narrativa e poesia.
Collabora con l’associazione culturale Cultura al Femminile e il relativo portale web, dove recensisce libri e cura la rubrica Lettere al Femminile. Suoi racconti e poesie sono inclusi in antologie collettive pubblicate da case editrici varie. Dell’antologia Storie sbagliate (Golem Edizioni, 2020), a cui ha partecipato con diverse poesie, è anche co-curatrice e firma il progetto di copertina.
Autrice indipendente, nel 2014 pubblica il romanzo A mezzogiorno del mondo (una storia d’amore), nel 2016 la silloge poetica Il soffio delle stagioni e la raccolta di racconti L’amore è una sorpresa, nel 2017 la silloge poetica Ombra di luna, nel 2019 il diario esperienziale Il corpo morbido (per)corso di teatro, nel 2021 la raccolta di pensieri e immagini White (pagine bianche) e la silloge poetica Attraverso il tempo, nel 2022 la silloge poetica Anima liquida.

LO SCAFFALE POETICO
Da alcune settimane inseriamo nella rubrica alcune segnalazioni editoriali interne (o contigue) al mondo della poesia. Questa settimana diamo spazio anche ad alcune recenti uscite editoriali che “parlano” di Italo Calvino, nel centenario della sua nascita. Buona lettura e ricerca
 poetica.

Italo. Una biografia, ricordi e sei articoli”, di Bernardo Valli, Edizioni Ventanas, 2023.
“Guardare. Disegno, cinema, fotografia, arte, paesaggio, visioni e collezioni”. (a cura di Marco Belpoliti), Ed. Mondadori, 2023

  • Miriam Bruni, Concentrati sul cromosoma celeste, Ed. Il Seme Bianco, 2022
  • Roberto Dall’Olio, La ballata di Jan e versi boemi, Pendragon, 2022
  • Franco Stefani, Istanti, Genesi Editrice, 2019

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

Per leggere il Bando e partecipare al Premio Internazionale Senza Premi “Le nostre parole per l’Alluvione” [Vedi qui]

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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