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Topo Tipo & Topo Tapo. Due amici topolini intorno a un tavolo, sulle orme di Esopo. Città o campagna?

Oggi siamo incuriositi da questo bell’albo in bianco e nero, di Roberto Piumini e Irene Volpiano, Topo Tipo & Topo Tapo, che Orecchio Acerbo editore presenta come una delle novità estive.

Non c’è pausa vacanziera che tenga per la fantasia irrefrenabile. E se qualcuno di voi è, invece (fortunello) in ferie, montagna, collina o mare che siano, suggeriamo di portarsi con sé questo divertente racconto. Il ricordo di Esopo, e poi di Orazio, ci accompagna.

Non si è mai contenti di quel che si ha e di dove si vive, ma chi lascia la via conosciuta per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova… E poi … è meglio vivere in santa pace una vita modesta, piuttosto che vivere nel lusso sempre fra tante incognite, timori, spaventi e batticuori.

Intorno a un tavolo, due amici roditori stanno assaporando pietanze semplici e bevendo acqua fresca. Quattro chiacchiere spensierate in compagnia. Le code si muovono lente, cadono sul pavimento con lentezza, quasi ad accarezzarlo. Fuori si sentono solo il fruscio del vento tiepido e il ronzio degli insetti. Anche i mobili interno sembrano sonnecchiare, insieme a libri ordinati, cornici con fotografie di famiglia ed abiti appesi. Calma e quiete. L’atmosfera è incantevole, degna della fiaba più coinvolgente.

Il topo di città (Topo Tapo) è a pranzo, in silenzio, dal topo di campagna (Topo Tipo). Non che non apprezzi la quiete che lo circonda, ma in città è tutta un’altra cosa… Così invita il suo compare campagnolo, interessato e curioso, ad andarlo a trovare.

Tipo non ci pensa troppo e tre giorni dopo, con berrettino e sua bici fiammante, parte per la città. Fra soffioni che accarezzano la sua giacchetta a quadri. È elegante e nel cestino della bici ha un bel regalo per il suo amico. Mai andare a mani vuote. Ma Tapo non ha una sua casa, una dimora fissa e accogliente, tutte le case sono la sua…

Si entra in una e poi nell’altra, passando da cortili e giardini, ma per Tipo la vita in città si rivela troppo avventurosa. Sono effettivamente molte le attrattive, compreso il bagno in una piscina piena di schiuma divertente e profumata, ma il prezzo da pagare è molto alto. Da un pericolo all’altro, da una paura a un terrore: le trappole a molla dalle quali è meglio tenersi lontani, la ramazza del cuoco, gli artigli del gatto che ronfa, i grandi piedi in scarpe dall’aria cattivissima. C’è sempre qualcuno, un pericolo, che va e viene. Non si può fare nulla, tutto è proibito. E se poi si incontra un gruppo di amici, come Topone e Topacchia, è troppo tardi, non è rimasto nulla, hanno già mangiato tutto!

Non ci si annoia in città ma il cuore del topo di campagna è sottosopra e lo stomaco sempre ancora vuoto. I biscotti ricoperti di zucchero, mangiati con il patema, dopo la pericolosa arrampicata per cercare di raggiungere la scatola rotonda di metallo che li contiene, non fanno proprio per lui: meglio riprendere la bici, con la coda che dondola tranquilla come un filo d’erba nel vento leggero, e tornare alla pace di sempre. Forse là, in campagna, c’è meno cibo ma sicuramente più quiete.

Roberto Piumini, Irene Volpiano, Topo Tipo & Topo Tapo, Orecchio Acerbo Editore, giugno 2023, 32 p.

Roberto Piumini, classe 1947, ha abitato a Edolo, a Varese, a Milano. Dal 1967 al 1973 è stato insegnante di lettere in scuole medie e superiori della provincia di Varese. Per tre anni ha recitato nelle compagnie Teatro Uomo di Milano e La Loggetta di Brescia, e per un anno ha fatto esperienza come burattinaio. Dal 1978 ha pubblicato libri di fiabe, racconti, romanzi, poesie, filastrocche, testi teatrali e di canzoni, traduzioni, adattamenti e testi parascolastici. Una settantina gli editori italiani, tanti anche quelli esteri. È stato fra gli autori e ideatori della trasmissione “L’Albero Azzurro”, mandata in onda della Rai.

Irene Volpiano nata ad Asti nel 1996, ha sempre dimostrato grande passione per il disegno e ha sempre avuto le idee molto chiare su cosa fare da grande: l’illustratrice di libri per l’infanzia. Per questo ha intrapreso gli studi artistici e, conseguita la laurea in pittura, ha frequentato il master in illustrazione per l’editoria all’Ars in Fabula di Macerata. Nel 2022 l’esordio con “Mio zio Guido fa il muratore”, testo di Sgaldramuni, che ha attestato il suo talento e la sua inesauribile inventiva, trasformando il suo sogno in realtà.

 

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Da sempre appassionata di scrittura e letteratura, ha pubblicato su riviste italiane e straniere, è autrice del romanzo, “Il Francobollo dell’Avenida Flores”, ambientato fra Città del Messico, Parigi e Scozia e traduttrice dal francese, per Curcio Editore, di La Bella e la Bestia, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Ha collaborato con BioEcoGeo, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, Mosca Oggi, eniday.com e coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma. Scrive su Meer (ex Wall Street International Magazine).

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