Skip to main content

Parole e figure / Tornare

Appena uscito in libreria, edito con Kite, “Tornare”, di Nadia Al Omari, ci aiuta a capire se scegliere di partire o tornare. Un viaggio con e (attra)verso di noi.

Lei ha una foglia sul viso, gli occhi si intravvedono appena. Paiono scrutare e, al tempo stesso, quasi nascondersi, ripararsi da sguardi curiosi e indiscreti.

La fantasia vola, ampio spazio all’interpretazione, il bello di albi illustrati come questi.

Si potrebbe pensare che lei sia semplicemente schiva, o che voglia lasciare una finestrella per osservare, liberamente, senza essere vista. Una finestra sul mondo che si apre alla bellezza e al pensiero libero ma che sa anche chiudersi, quando vuole.

Quando l’inverno bussa alle porte della città, lei sceglie di partire verso un luogo, dove è ancora estate, non vuole passare in città un periodo freddo e, spesso, difficile e inospitale. Tira vento, capelli e pensieri si scompigliano.

Da qualche parte, al di là del mare, è ancora estate, c’è una casetta pronta ad accogliere, serve poco a sentirla propria. Il tepore c’è, ma è lontano, va cercato, va raggiunto. Bisogna decidersi a partire verso di lui, a cercare il silenzio che serve per ascoltare sé stessi.

Rientrata a casa, un senso di inquietudine la porta presto a intraprendere nuovi viaggi, nel tentativo di colmare quel vuoto che si è insinuato nei suoi pensieri. La curiosità del mondo.

Inizia così un percorso interiore attraverso le stagioni, tra partenze e ritorni.

Deserti e faraglioni abitati da pellicani, cielo limpido che libera la luce del sole e i pensieri , pensieri che diventano liquidi e si uniscono con le onde, in un abbraccio infinito.

In certi luoghi il tempo pare immobile, in altri c’è la neve. I viaggi di andata sono meno faticosi, a volte, quelli di ritorno, spesso, paiono lunghi e silenziosi. Manca qualcosa però. Uno spazio libero può restare nei pensieri e lasciare inquietudine e tormento, i sogni possono arrivare a dare indicazioni e suggerimenti, fornire una guida, un’intuizione. Ma possono anche spaventare, rimanere un’ombra che offusca la giornata.

Fino a quando altri albori si avvicendano per sognare e altre giornate arrivano per sorridere. In tal caso, le ore scorrono lente, in un mondo ovattato. Il bello di darsi il tempo per fare lunghe passeggiate, per osservare la natura, per guardare per aria, oziare.

E’ meraviglioso poter decidere, una sera, di prendere il sentiero per arrivare da qualcuno, da qualche parte, di passare ore a guardare il fuoco prima che diventi cenere. Di sentire un canto e guardare fuori, di accarezzare il sole che riempie una stanza.

Bisogna saper chiudere gli occhi per cercare dentro i propri pensieri, vicino al cuore.

Questo splendido albo è un racconto poetico sulla crescita interiore, il viaggio e la scoperta di ciò che davvero conta, una riflessione sul senso di appartenenza a un luogo, a qualcuno o a sé stessi, sul capire quando andare e quando rientrare. Sul saper portare con sé i regali ricevuti e le promesse da mantenere. Sulla voglia di esplorare il mondo.

Nadia Al OmariRicholly Rosazza (illustratore), Tornare, Kite, Padova, 2025, 52 p.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival ‘Ambiente è Musica’, Roma Film Corto Festival), è vicepresidente di Ferrara Film Commission e segue la comunicazione del Ferrara Film Corto Festival ‘Ambiente è Musica’. Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Congo, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *