Parole e figure / Il tempo che volevi
In uscita il 20 novembre, con Kite edizioni, “Il tempo che volevi”, di Michela Nodari, porta il lettore nell’attimo presente. Quello che conta davvero.
Tempus fugit. Non è un semplice aforisma che riporta alle Georgiche di Virgilio ma la dura e cruda realtà. E noi umani-umanoidi ormai non lo sappiamo più riconoscere.
Gli africani dicono che loro hanno il tempo, mentre gli occidentali l’orologio. Come dar loro torto. Noi scalpitiamo, ci affanniamo, pianifichiamo, corriamo, ma dove?
Esiste un tempo macrocosmico, quello della vita, indipendente dal potere e dal volere dell’uomo, che evolve nel cambiamento delle stagioni, nello scorrere dei giorni suddivisi in secondi, minuti e ore, in giorno e notte. Un tempo dettato dalle regole e dai calendari. Quello che nessuno oggi ha mai, soprattutto gli adulti.
Ma c’è anche il tempo in senso microcosmico, che è il tempo come spazio storico di vita realmente e personalmente o collettivamente vissuto da un individuo o da una comunità, secondo le proprie esigenze particolari, il sapere specifico, le conoscenze, gli strumenti, le esperienze. Quello dettato dai sentimenti, dalle paure e dai dolori, dai momenti felici e tristi, dalle emozioni e dalle sensazioni. Dai battiti del cuore.
Ogni giorno ricordo a me stessa che il dono più prezioso che possiamo fare è il nostro tempo, fatto di attenzione e di ascolto. Il tempo per un genitore anziano, per un bambino che ci chiama a giocare, per una carezza e un abbraccio spesso rimandati.
Michela Nodari, in Il tempo che volevi, ci riporta ad un altro tempo, quello vero, quello che conta, quello che non si dimentica e che aiuta ad andare avanti.
In un mondo in cui tutti corrono senza mai fermarsi, esiste, infatti, un tempo diverso. È il tempo dell’infanzia, quello che i grandi spesso dimenticano di cercare. Quello che deve esserci ancora e sempre, quello che non è mai perduto. Prima che sia tardi.
Michela Rodari ci presenta un albo delicato che è una meravigliosa riflessione sul nostro rapporto con il tempo e un autentico ed accorato invito a rallentare, osservare e a vivere pienamente il presente, lontano dalla frenesia che scandisce le nostre giornate.
Perché il tempo che davvero conta è sempre qui, in attesa di essere riconosciuto. Amato, desiderato e abbracciato.
Perché ci vuole tanto tempo per diventare giovani. E il momento giusto è sempre adesso.
Michela Nodari, Jesús Cisneros (illustratore), Il tempo che volevi, Kite, Padova, 2025, 32 pp.


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