Un potente albo illustrato di Kite edizioni in ristampa a settembre: “Niente di niente”, incontro di due solitudini
“A Kite Edizioni amiamo molto questi titolo”, ci dice la responsabile dell’ufficio stampa, nonché autrice e editor, Giulia Belloni Peressutti, “al punto che ne abbiamo deciso una ristampa dal 7 settembre” (la prima edizione è del 2014, quasi dieci anni fa). Abbiamo parlato di Giulia quando abbiamo scritto del libro “Mind the gap”, di cui è co-autrice. Oggi abbiamo seguito il suo prezioso consiglio nel presentarvi “Niente di Niente”, dell’illustratrice argentina Yael Frankel. L’ennesima sorpresa di questa interessante, innovativa e originale casa editrice padovana, fondata nel 2016 da un progetto di Caterina Arcaro, e oggi diretta da Valentina Mai.
Niente di niente è quello che può succedere a una pietra che non viene guardata né in estate né in inverno. Bambini, passanti, nessuno nel quartiere la nota. Tutti a passeggiare assorti in altri pensieri, affaccendati in altre faccende. Amici? Nessuno, tantomeno madre, padre, giochi o divertimenti.
A questa pietra non succede niente, non sente niente, né caldo né freddo, non mangia, non beve, non chiede, non prende, non dà, non parla, non suona, non discute, non chiacchiera, non pensa, non vede le farfalle. Non va a scuola né al cinema o a teatro, non ci sono parchi, boschi, giardini o laghi. Semplicemente sta. Apatia. Invisibilità. Inutilità. Indifferenza. Non fa proprio niente, d’altronde non ne varrebbe nemmeno la pena. A chi potrebbe mai interessare il suo destino?
Ma da qualche parte del mondo c’è anche un bambino.
Neanche a lui succede niente, mai, né in estate né in inverno, niente di niente. Sta nel suo lettino, al caldo, con la lampada sul comodino accesa, ma non ha amici, né giochi o divertimenti. Legge ogni tanto qualche giornalino di pesca o di fumetti, da solo. Ma non fa niente, non ha niente. Non gli accade mai nulla. Fino al giorno in cui quel bambino inciampa su una pietra. E qui…
Una storia d’incontro di solitudini, un racconto d’amicizia che si imprime come un timbro e ci racconta di come la vita, senza i nostri incontri sia niente, ma proprio niente di niente.
Yael Frankel vive a Buenos Aires in Argentina, dove lavora come grafica e illustratrice. Nel 2013 è stata selezionata per il catalogo “México Iberoamerican Illustration”. Nel 2014 è stata selezionata per la “Sharjah Children’s reading festival exhibition”, per il “Ukranie Cow Design Festival” e il “Portugal Illustration Festival”. Nel 2016 è invece entrata nella selezione del Bologna Children’s Book Fair. È arrivata finalista nell’edizione 2016 del “Silent book contest”, Italia. Ha vinto il “Premio de Ilustración Fundación SM Argentina”, nel 2015 e il BRAW Bologna Ragazzi Award nel 2023.
Yael Frankel, Niente di niente, Kite edizioni, Padova, 2023
Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara
Simonetta Sandri
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
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Francesco Monini
direttore responsabile
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