Una piccola e simpatica principessa vive con la sua mamma Regina in un bel castello. Lungo tavolo apparecchiato con teiera e tazze delicate, vassoi di dolcetti, candelabri argentati e vasi di fiori, tutto sa di curato e deliziosamente bello. Il luogo delle fiabe.
Una mattina vuole dalla mamma tanti baci ma la Regina, come sempre, ha troppo lavoro da sbrigare per soddisfare il suo desiderio. Come molte mamma, è sempre di corsa e indaffarata, aspetta visitatori importanti, è troppo oberata dalle difficoltà del governare da avere poco tempo da dedicare alla sua bambina in cerca di coccole. Come tutti i bimbi.
Consiglia quindi alla principessa di andare alla ricerca della Regina dei baci, prendendo il suo aereo. La principessa parte con un piccolo aereo rosso, si sente leggera come un uccellino che libra nell’aria tiepida di un cielo senza nuvole. Ha mille risorse.
Incontra la dolce Regina delle torte con i capelli gonfi come panna montata (mmmm che profumo di pasticcini, budini e biscotti dalle mille forme) e una bella e gentile signora nera dal turbante alto e colorato, con collana e orecchini, la Regina dei gatti (quando si amano questo animali si amano anche le carezze, forse la Regina dei baci sta qui). Ospita i gatti randagi per regalarli ai bambini, perché non si sentano mai soli. Che tenerezza.
Arriva la Regina dei giochi che le regala una palla, mentre la mamma, a casa, si sente sola e si chiede dove sia finita la sua amata bambina.
La Regina dei fiori dal grande cappello annaffia il suo giardino profumato e colorato, e altre, la Regina della notte dal berretto azzurro che sa di stella cometa legge alla principessa la sua fiaba preferita, quella che allontana i brutti sogni, tutte compaiono con un dono o una sorpresa ma non c’è nessuna Regina dei baci.
In fondo, meglio rientrare, vuole solo la sua mamma, altro che Regina dei baci. Solo quando sarà tornata a casa scoprirà chi è veramente questa Regina tanto cercata. Fra baci, abbracci e tenere coccole. Perché non serve andare tanto lontano…
Aertssen Kristien
Nasce ad Anversa nel 1953. Dopo aver studiato graphic design all’Accademia di Anversa, dove insegna, ha ricevuto una borsa di studio per specializzarsi in illustrazione all’Art Center di Pasadena (USA). Ha due figli. Attualmente vive a Gand e pubblica i suoi libri nelle Fiandre, in Olanda e in Francia. Le sue principali fonti d’ispirazione sono l’arte primitiva e naif, le miniature indiane e islamiche, i disegni dei bambini e i giocattoli.
Kristien Aertssen, La Regina dei baci, Babalibri, 2013, 40 pp.
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Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara.
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio ha oltre 300.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
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Francesco Monini
direttore responsabile
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