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Parole a capo
Francesca Totaro «Canto d’acqua». Alcune poesie.

Francesca Totaro «Canto d’acqua». Alcune poesie. 

Per Bertoni Editore (novembre 2024), Francesca Totaro ha pubblicato «Canto d’acqua». E’ una silloge che ti prende per mano e, in un turbinio di emozioni, ti invita a con – fluire come un ruscello che, a mano a mano che scende a valle, si riempie d’immagini, di parole che ci aiutano a riprendere un cammino nuovo aperto al futuro. Di seguito, pubblichiamo alcune poesie da questa bella raccolta.

PAROLE

Non c’è molto tempo, contrariamente a quanto credevamo.
Rincasiamo i cani ed i bambini che è ora di tenerci stretti.

Dovremmo anzi inventare parole nuove,
voci mai sgualcite dalla consuetudine.
Parole che sappiano di eterno e di follia.

Perché di questo abbiamo bisogno:
di un sogno da appendere alla parete,
di ombre danzanti e di musiche assolute.

La notte pesante non ci rende tregua,
soli avanziamo a tentoni cercando sollievo.
Teniamoci per mano e intoniamo un canto nuovo,
di quelli che sappiano salvare.

 

*

 

SINE DIE

 

Io non sto nel cuci-cuci del tempo.
Nella spietata arsura del ricordo.
Occorre sentire lo strappo.
E allora resto.
Oltre l’oro della porta.
Nel coro delle cicale.
Nel pispiglio del passero.
Nel drappeggiare del vento.
Rimango.
Ad attendere l’affondo del gatto.
E ad origliare eco di perduti addii.
Sine die.

 

*

 

SENZA PELLE

 

Sono senza pelle
Sono carne viva
Sono la bestia cui hanno dilaniato i cuccioli
Sono la dimora bombardata
Sono l’oceano avvelenato a morte
Sono la sete che non conoscerà l’acqua
Sono il buio che non saprà luce.

Non voglio più denti
Non voglio più mani
Cavatemi gli occhi
Strappatemi le braccia
Mai più riderò
Mai più stringerò
Non avrò figlio da guardare
Non avrò figlia da cullare
Non avrò amore da difendere.

Sono senza pelle
Sono carne viva
Prendetevi tutto
Conservate voi ogni cosa
Io non voglio più
La morte non possiede.

 

*

 

NOSTALGIA

 

Eppure qualcosa mi manca
forse solo la sera
quando nel buio si confondono gli sguardi
forse solo sulla punta delle dita
come nostalgia per l’ultimo frammento che ormai scivola.

Eppure indugiamo prima della dimenticanza
e volgiamo in un istante eterno
qualche sorriso dietro l’ultimo passo.

Poi pacati riponiamo i rimpianti
ed è di nuovo domani.

 

*

 

A J. C.  IL GIORNO DI PENTECOSTE 2024

 

Tu sei nelle lingue del mondo,
nella pietra arsa di parole liete,
nello scorrere lento di tremule preghiere.

Sei nel fruscio della buonanotte di bambino,
nelle mani sussurrate di madre,
nel varco all’infinito ove culmina il canto.

Sei nella terra bianca del nostro sonno quieto.
Sei ovunque noi saremo un giorno,
tra astri e ricordi,
confusi tutti nella parola Amore.

Francesca Totaro (Bologna, 1968), diploma di maturità linguistica, ha vissuto e lavorato a Londra, laureata in Giurisprudenza, lavora in contesti aziendali moderni, aperti e di respiro prevalentemente internazionale e in ambito pubblico. Ospite al Salone del Libro di Torino 2024 e 2025, ha ricevuto menzioni e riconoscimenti in vari concorsi, tra cui il Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, il Festival “Poesia Trasimeno” e la prima edizione del Premio Letterario Agartha, classificandosi al secondo posto assoluto.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.
Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236

La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com 

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 291° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)