Parole a capo
Inediti: tre smeraldi poetici
*
ERA L’ALBA
era l’alba a spargere i primi bioccoli di luce
le velature verde pisello a sorgere
o un celeste come un’acqua salmastra alla caviglia
del mare che non avevamo mai visto
eppure si intuiva nelle righe di sale sulle rocce
che i daini leccavano con precisione millimetrica
la bocca chiusa contro i denti grossi e le gengive rosse.
*
DANZA MACABRA
Mi hanno sussurrato
che ami la morte:
la spii dall’uscio socchiuso
e di notte la guardi arrivare
posarsi infingarda
sul tuo corpo che dorme,
ne annusi l’odore
che è di mondi lontani
e di fiori appassiti.
Mi hanno sussurrato
che vedi la morte
in ogni crepuscolo invernale
e che,
stanca di respirare,
la vorresti abbracciare
così dispersa nel color porpora.
Mi dicono che ascolti
la sua melodia invitante
a volte eroica
di archi e tamburi
a volte su frequenze imprendibili
come il canto dell’universo,
che anche tu la vorresti suonare
ma ancora manchi d’abilità e strumenti.
T’ho vista
corteggiare la morte
nelle notti di gelo
sotto lune indifferenti.
Ti ho vista rincorrere la morte
nei sogni disperati
e non voltarti a cercare il ritorno.
Infine mi hai detto
che non ti serve più amore
per ammorbidire un dolore
ormai indurito come pallottola,
solo rotolare giù
sul pendio di velluto
sempre più giù
e più lontano da qui.
(Elena Vallin)
Foto di Irina da Pixabay
Di tutte e tre le autrici abbiamo pubblicato altre poesie nella rubrica “Parole a Capo” negli scorsi numeri. Le ringrazio per questi nuovi preziosi doni, anzi SMERALDI.
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La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 311° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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