“La Gazzetta del cocomero” compie 33 anni
Una conferenza stampa molto speciale
Tempo di lettura: 7 minuti
“La Gazzetta del cocomero” compie 33 anni. Una conferenza stampa molto speciale
Giovedì 29 maggio scorso, presso la scuola primaria Bruno Ciari di Cocomaro di Cona, si è svolta una conferenza stampa singolare perché tenuta da quattro bambini di 10/11 anni: Emanuele, Giulia, Giovanni e Lea della classe quinta, in rappresentanza di tutti i bambini e le bambine del plesso.
La conferenza stampa è stata organizzata dalla dirigente Magda Iazzetta, dal maestro Mauro Presini e dai bambini e dalle bambine della scuola, con lo scopo di presentare il numero 102 del giornale: La Gazzetta del Cocomero, che nel 2025 ha compiuto 33 anni.
Emanuele ha introdotto l’incontro dando il benvenuto ai presenti e anticipando i motivi della conferenza.
Ha spiegato che il numero 102 ha 24 pagine, di cui la sola copertina è su carta colorata mentre il resto è in bianco e nero, così ogni bambino può personalizzare il giornale colorandolo come vuole lui.
Contiene diversi articoli e disegni: è una finestra sul nostro territorio, sugli animali, sul mondo delle api, sulla lana di pecora, sulle favole inventate dai bambini e dalle bambine e sull’immaginazione di una storia alternativa in cui i 7 re di Roma sono diventati altri personaggi, cambiando di poco il loro nome; due re su tutti come esempio: Taccuino Prisco e Tarquinio il Superfluo.
In genere un numero della Gazzetta contiene storie, filastrocche, disegni e altro ancora, scritto e disegnato dai bambini e dalle bambine.
Giulia poi ha raccontato come è nata l’esperienza della Gazzetta del Cocomero.
È nata ormai 33 anni fa, dal maestro Mauro insieme ad Elisa, Francesco, Luca, Andrea, Nicola e Lorenzo, in una terza elementare.
I bambini di quelle classi avrebbero preferito che le loro storie venissero considerate con più attenzione dagli adulti così, insieme, hanno cercato un modo per portar fuori dal loro quaderno personale i loro scritti e i loro disegni.
A quel gruppo è venuta l’idea di raccoglierli in un’unica pubblicazione che avesse una forma ed una dignità tali da poter suscitare interesse anche in altre persone.
Hanno pensato ad un giornale e, subito dopo, hanno deciso che il titolo della testata sarebbe stato La Gazzetta di Cocomaro, dal nome del paese dove si trova la scuola (il cambiamento del nome in La Gazzetta del Cocomero è avvenuto solo parecchio tempo dopo).
L’anno seguente, tutte le classi della scuola hanno iniziato a partecipare al giornale.
Usando i primissimi computer a disposizione, i bambini hanno iniziato a trascrivere i loro testi, a memorizzarli e a stamparli. Sul foglio stampato ci facevano i loro disegni e poi usavano il fotocopiatore per riprodurre le copie necessarie alla diffusione. La parte finale riguardava la fascicolatura che consisteva nel rilegare con un punto metallico i vari fogli.
Per il primo anno hanno fotocopiato a scuola ma poi, con l’aumentare della richiesta, si sono affidati ad una copisteria affrontando anche i primi problemi economici legati ai costi del materiale. L’autotassazione ha risolto inizialmente il problema degli acquisti; successivamente si è ragionato insieme su come recuperare le spese e si è arrivati a far pagare una copia del giornale e, qualche anno più avanti, ad impostare una vera e propria campagna abbonamenti.
Il primo numero uscito nell’ottobre del 1992 aveva 8 pagine; la frequenza delle uscite era trimestrale; poi, negli anni, le pagine sono diventate 16, 24, 32 ed ora sono definitivamente 20, un numero tale da permettere alle cinque classi di avere 4 pagine a disposizione e di far uscire quattro numeri per ogni anno scolastico.
Inoltre, dopo un paio d’anni la Gazzetta è diventata un oggetto di scambio con altre classi che facevano giornali e poi anche un oggetto mediatore per la corrispondenza scolastica con altre classi distribuite sul territorio nazionale.
A poco a poco si è fatta conoscere sempre di più e, visto l’interesse, si è creata la necessità di pensare alla tenuta di un bilancio un po’ più accurato; il tutto curato e gestito dai bambini e dalle bambine.
Giovanni ha parlato di come si svolge la campagna abbonamenti, come ci si occupa del bilancio a scuola e quali sono i tanti incarichi connessi all’organizzazione del giornale. Attualmente gli incarichi sono i seguenti:
ci sono gli addetti alle pubbliche relazioni che raccontano agli esterni l’organizzazione e partecipano alla conferenza stampa; gli addetti agli acquisti che si occupano di andare a comprare il materiale occorrente; i buttadentro che invitano ad entrare in classe, uno alla volta, chi si vuole abbonare;
i cassieri che incassano l’importo da chi si abbona; i filatori che organizzano la fila; i fotografi che documentano le attività; il lettore del tagliando che legge ad alta voce e lentamente ciò che è scritto sul tagliando consegnato da chi si vuole abbonare; gli organizzatori di arredi e di materiali che sistemano i tavoli e le sedie;
lo scrittore di ricevute per abbonati che scrive sul blocchetto delle ricevute i dati di chi si abbona, la cifra versata e poi ne consegna copia all’abbonato; lo scrittore di ricevute per soci che scrive sul blocchetto di ricevute i dati di chi si fa socio dell’associazione i bambini del cocomero, la cifra e poi ne consegna copia all’abbonato;
lo scrittore sul registro abbonati: che scrive sul registro abbonati i dati di chi si abbona; lo scrittore sul registro prima nota che scrive sul registro prima nota i soldi entrati e quelli usciti; lo scrittore sulla tessera socio che scrive sulla tessera socio i dati di chi si fa socio e infine il tesoriere che, insieme al cassiere, controlla i conti e rimborsa chi ha sostenuto spese.
Nella parte finale della conferenza, Lea ha spiegato con precisione quali altri prodotti vengono pubblicati e ha mostrato l’ultimo dei tredici calendari finora stampati e illustrati con i disegni dei bambini.

Ha poi parlato della pubblicazione Trovare tesori dentro le storie che raccoglie racconti, inventati dai bambini e dalle bambine, che parlano di diversità ed inclusione.
Infine ha raccontato della creazione dei quaderni sulla cui copertina sono stati riprodotti disegni liberi dei bambini.
Lea ha specificato che le entrate dalla vendita e dagli abbonamenti alla Gazzetta vanno nella cassa dell’associazione di promozione sociale I bambini del cocomero che si occupa di diffondere la cultura dell’infanzia e di dar voce ai bambini.
Ha poi chiarito che chi fosse interessato ad una copia della Gazzetta può trovarla nelle biblioteche cittadine e nei consultori della città, oppure può andare alla scuola Bruno Ciari o può richiederla telefonando (0532 61071) o scrivendo una mail (lagazzettadelcocomero@gmail.com).

Sono seguite alcune domande rivolte ai quattro portavoce; alla domanda se c’è un numero al quale sono più affezionati, hanno concordato tutti che sia stato il numero 100 perché è completamente a colori ed ha un grande significato simbolico.

Infine ognuno dei quattro bambini ha spiegato che, fra i cinque anni della loro collaborazione al giornale, quello che preferiscono è quello che stanno vivendo perché li ha coinvolti ancor di più nella gestione diretta del giornale.

Chi desidera approfondire la storia della Gazzetta del Cocomero, può vedere e ascoltare il video seguente in cui il sottoscritto ha tenuto una conferenza dal titolo: La gestione di un giornale a scuola: dagli articoli al bilancio sul canale Archibiblio Web TV della Biblioteca Ariostea di Ferrara.
Le fotografie dell’articolo sono state scattate dai due bambini incaricati di fotografare: Michele e Michelangelo
Cover: foto dell’autore
Per leggere gli articoli di Mauro Presini su Periscopio clicca sul nome dell’autore.

Sostieni periscopio!
Mauro Presini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
Lascia un commento