Le voci da dentro / Una partita dietro le sbarre
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Le voci da dentro / Una partita dietro le sbarre
Sabato 15 novembre alle ore 10 presso il campo sportivo della casa Circondariale di Ferrara si è svolta una partita di rugby fra la squadra degli atleti detenuti (Rugby 27) ed una selezione di giocatori del Cus Ferrara.
Nella conferenza stampa di presentazione della partita, l’assessore allo sport Francesco Carità ha dichiarato: “Le associazioni sportive che fanno anche volontariato sul nostro territorio, uniscono l’attività fisica a finalità benefiche o solidali nel nome dell’inclusione, è lavoro che questa Amministrazione vuole sostenere. Apprezzo come vi sia attenzione anche al benessere psicologico che può dare l’attività fisica questa iniziativa rende i detenuti protagonisti e li aiuta a riconquistare anche l’idea che ci possa essere un futuro”.
Stefano Cavallini, presidente di Rugby 27, ha detto: “Questo evento moltiplica l’energia dei nostri detenuti, che non vedono l’ora di scendere in campo in questa gara di Rugby Seven con il CUS. Sono ragazzi che approfittano del rugby per avere più disciplina nella vita, e noi stessi vediamo come lo sport li stia decisamente aiutando a migliorare. Siamo supportati da tutte le realtà attorno a noi, soprattutto dal Comune. Per quanto riguarda i progetti futuri, dopo la partita con il CUS, il nostro sogno è sfidare il Giallo Dozza Rugby, squadra di rugby del Carcere di Bologna”.
La direttrice della casa Circondariale, Maria Martone, ha riferito: “Questo progetto va avanti da tanti anni nel nostro carcere e si sta consolidando sempre più e crediamo molto in questo percorso: grazie al sostegno economico del nostro Provveditorato Regionale che crede in questa iniziativa avremo anche la possibilità di acquistare nuove attrezzature per rendere ancora più fruibile il progetto. Crediamo nel valore dello sport in generale e del rugby nello specifico”.
Annamaria Romano, responsabile dell’area educativa del Carcere di Ferrara, ha confermato: “Soprattutto in ambito rieducativo lo sport e il rugby in particolare crea una condizione di benessere psicofisico e aiuta i detenuti a uno stile di vita più attivo e proattivo, oltre al valore del rispetto delle regole, dell’altro e al senso di squadra”.
Fausto Mariotti, delegato del CUS Ferrara Rugby, ha condiviso a pieno il senso di questa iniziativa e ha proposto di moltiplicare questo genere di eventi per aprire ulteriormente gli orizzonti.
Credo che il rugby sia uno fra gli sport più formativi, più educativi e che più aiuta a prendere consapevolezza di sé e del proprio comportamento verso i compagni, gli avversari e le regole. È perfetto quindi per una buona rieducazione. Peccato che in questa bella occasione di sport, che ha creato tante attese e grande entusiasmo nei ragazzi ristretti, non sia corrisposto un impegno adeguato da parte del Cus Ferrara che non è riuscito a convocare 15 giocatori per una partita importante, dall’alto valore simbolico.
Grazie infinite quindi ai sette rugbisti del Cus Ferrara e ai loro accompagnatori che hanno scelto di partecipare. Di seguito il resoconto di Francesco che, oltre che giocare a rugby, frequenta la redazione del giornale del carcere Astrolabio.
(Mauro Presini)
Rugby 27 incontra il CUS Ferrara
di Francesco T.
Sabato 15 novembre 2025 si è tenuta presso la Casa Circondariale Di Ferrara una partita di rugby fra la squadra dell’Istituto: il Rugby 27 e il Cus Ferrara.
È sempre un’occasione speciale quando delle persone dall’esterno entrano volontariamente in carcere per partecipare alle attività dell’istituto.
Da subito si è percepita una sana rivalità fra entrambe le squadre, visto che era una partita amichevole ma anche perché credo che, al di là della prestazione sportiva, ambedue ambissero a vivere delle esperienze personali che solo da un evento del genere può scaturire.
Dopo i primi tentativi di socializzazione, abbiamo iniziato con qualche giro di campo e degli esercizi di riscaldamento che entrambe le squadre hanno effettuato insieme. Dopodiché si è passati ai fatti.
Si è disputata una partita di rugby a sette, visto che i giocatori del Cus Ferrara erano solo sette.
La partita è iniziata con il vantaggio da parte del Rugby 27 dopo pochi minuti; la squadra di casa ha dominato la partita per entrambi i tempi, durati circa 10 minuti l’uno. Sul finale, un incidente sportivo ha scombinato un po’ gli assetti, visto che un giocatore del Cus Ferrara è stato trasportato via dal campo in barella.
In seguito all’infortunio, abbiamo deciso di scambiarci le maglie e abbiamo continuato a giocare a squadre miste. La partita si è conclusa con un simbolico 5 a 5.
Ho scritto simbolico perché tutti gli atleti e pure gli spettatori si sono resi conto da subito che la squadra di casa aveva un gran vantaggio, sia atletico che motivazionale. Però, ripeto, è stata una partita amichevole e il 5 a 5 simbolico ha soddisfatto tutti perché, a vincere, è stato lo sport.
L’evento si è concluso con un “terzo tempo” nel teatro della prigione, dove le squadre hanno consumato insieme bevande e cibo offerti dal presidente del Rugby 27 e, insieme, hanno visto la partita Italia contro Sud Africa.
Tra i complimenti reciproci e la condivisione di esperienze (sportive e non) è terminata una bella giornata di sport.
Nella foto di copertina: i ragazzi del Cus Ferrara Rugby insieme a Stefano Cavallini davanti all’entrata del carcere di Ferrara.
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