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Insegnami la tempesta
Il rapporto conflittuale tra madre e figlia nell’ultimo romanzo di Emanuela Canepa

Le viscere dell’amore materno non si arrendono, nemmeno di fronte al respingimento di una figlia che sceglie come vuole essere. Insegnami la tempesta, Einaudi, di Emanuela Canepa è un libro in cui l’essere madre è continuo sgretolamento di certezze, è un vento contro che ti investe della diversità di una figlia che si allontana. Lo sguardo della giovane Matilde perde di intensità verso la madre Emma, la ragazza si stacca e, in un enigma che starà a Emma risolvere, cresce. “Non capisco cosa le ho fatto”, si chiede Emma, niente verrebbe da suggerirle, se non la fatica di inseguire una figlia che chiede autonomia, comprensione del suo essere altro da chi l’ha messa al mondo.
Lo scontro fra le due donne diventa il conflitto tra personalità diversissime il cui reciproco riconoscimento, per il legame di sangue che lo sottende, deflagra generando chiusura, soprattutto da parte della giovane Matilde. Verso Emma, la ragazza pone confini netti e glaciali, silenzi, fuga.
Il senso di colpa di Emma è polimorfico, riconduce a sé il carico degli insuccessi in quanto figlia e madre, della non corrispondenza tra come le cose sono andate e come tutti si aspettavano che sarebbero andate.
Emma vede Matilde imboccare le strade che più la possono portare distante, fino all’antitesi, cioè a una persona del passato con cui Emma aveva chiuso e da cui Matilde si rifugia. Tra i rivoli dispersi, si muove Matilde eleggendo proprio quella vecchia amicizia di Emma, Irene, donna a cui consegnare il proprio dolore. Matilde, cercando di tutelare se stessa in un momento di grandi scelte personali, contribuisce a imprimere una svolta al vecchio rancore di Emma che si domanda se abbia ancora senso provarlo o se, invece, sia arrivato il momento di un cambio di passo.
Il cambiamento riguarderà anche altro nella vita di Emma e nel suo avvicinarsi a Matilde: una madre può arrivare a vedere la forma dell’ingombro che si è messo in mezzo tra lei e la figlia e solo allora può riuscire a stare un passo indietro e lasciarla andare.

Emanuela Canepa presenterà Insegnami la tempesta venerdì 26 febbraio alle 21 in diretta sulla pagina Facebook del Microfestival delle storie  [Qui] e su quella di Ferraraitalia [Qui].
Dialoga con l’autrice Riccarda Dalbuoni.

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)