• Home
  • IL QUOTIDIANO
  • “Fino a qui tutto bene”
    Un viaggio nella malattia nell’ultimo libro di Sabrina Paravicini
    Oggi, 18 febbraio alle ore 21, intervista in streaming
Pubblicato il 17 Febbraio 2021

“Fino a qui tutto bene”
Un viaggio nella malattia nell’ultimo libro di Sabrina Paravicini
Oggi, 18 febbraio alle ore 21, intervista in streaming

“Fino a qui tutto bene”
Un viaggio nella malattia nell’ultimo libro di Sabrina Paravicini
Oggi, 18 febbraio alle ore 21, intervista in streaming

Pubblicato il 17 Febbraio 2021

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Home
  • IL QUOTIDIANO
  • “Fino a qui tutto bene”
    Un viaggio nella malattia nell’ultimo libro di Sabrina Paravicini
    Oggi, 18 febbraio alle ore 21, intervista in streaming

Curare il corpo, salvaguardare la salute e raggiungere un traguardo lontano posto oltre il cerchio del fuoco. Sabrina Paravicini, attrice, regista, scrittrice, nel suo libro Fino a qui tutto bene, Sperling & Kupfer, racconta il viaggio dalla scoperta della malattia oncologica alla guarigione, un viaggio pieno di speranza e straordinari passi avanti, verso una felicità diversa, nuova, fatta di altro.
Sabrina Paravicini guarda alla propria di storia di donna, madre e paziente a cui da un giorno all’altro cambia tutto: il corpo, l’immagine allo specchio, il ritmo dei giorni, ma cambia anche come sentire gli altri, guardarsi attorno e dentro. “Cambia anche il tuo modo di ascoltare quello che accade, a te e agli altri”, un viaggio dentro se stessa, parallelo e profondo, la accompagna nei momenti più duri della malattia e la conduce alla guarigione. Un viaggio assieme a nuovi compagni con i quali la condivisione della sofferenza, ma anche di uno sguardo rivolto al domani è tra le medicine più potenti. Serve fiducia nei medici per andare avanti, fiducia nella strada intrapresa, quella più difficile perché piena della tentazione di non crederci quando la sofferenza è acuta e vacillare diventa facile.
La malattia rende tutto più vero e diretto, “non ci si mente più, si vive e basta”, si perdono gli orpelli, le frasi superflue, la vita abbraccia un’essenzialità sconosciuta: “mi porto in dono – scrive Sabrina Paravicini – la consapevolezza di quello che mi resta, di quello che ho scoperto, degli amici nuovi che ho incontrato e di quelli che si sono persi per strada”.
E questa consapevolezza è consegnata agli altri, un dono nel dono affinché sia chiaro che “l’amore che abbiamo dentro, il cancro non me ne ha tolto neppure un frammento”.
La verità di cosa la vita stia offrendo e togliendo, non è mai nascosta, nemmeno al figlio Nino, il pilastro più forte per Sabrina, l’accudimento più intimo che non si discosta mai.
Sabrina Paravicini presenterà Fino a qui tutto bene giovedì 18 febbraio alle 21 in diretta sulla pagina Facebook del Microfestival delle storie e Ferraraitalia. Dialoga con l’autrice Riccarda Dalbuoni.

tag:

Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.
Periscopio

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo,  prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..

Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani,  solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.

Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Francesco Monini

[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.

[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


L'INFORMAZIONE VERTICALE

CONTATTI
Articoli e informazioni a: redazione@periscopionline.it
Lettere e proposte di collaborazione a: direttore@periscopionline.it
Sostenitori e sponsor a:
Periscopio
Testata giornalistica online d'informazione e opinione, registrazione al Tribunale di Ferrara n.30/2013

Seguici: