Parole e figure /
Il giardino incantato: una statua e la sua voce d’incanto
Tempo di lettura: 4 minuti
Appena uscito in libreria “Il giardino incantato”, di Luca Tortolini e Maja Celija. Un delicato albo che sa vedere oltre, oltre il giardino.
Canto e incanto, la voce fuori campo di un’elegante statua marmorea che, scolpita con abilità e delicatezza, stagione dopo stagione, racconta i piccoli mutamenti che osserva, nel corso del tempo, che scorre lento, in un piccolo giardino. Panta rei. E lei assiste.
È la magia dell’albo illustrato di Luca Tortolini (che ci ha abituato a libri bellissimi, ricordiamo quello sul giovane Truffaut), illustrato da Maja Celija, Il giardino incantato, Orecchio Acerbo editore.
Un mondo fatato. Con la primavera tutto comincia a muoversi: i bambini tornano a giocare agli esploratori, i piccoli animali a mostrarsi, i fiori a sbocciare. In aprile il tempo pare accelerare il suo movimento, il giardino si risveglia al canto festoso e allegro degli uccelli. Lumache pallide, mosche svolazzanti, talpe impiccione e formiche frettolose fanno capolino e corrono di qua e di là.
Durante l’estate c’è un bel viavai, i colori sono più intensi, gli scrosci di pioggia si alternano alle brezze che puliscono il cielo. Odori, rumori e mutamenti continui, luce soprattutto.
In autunno, col vento sempre più teso, il giardino si svuota e le foglie si ammucchiano. Il caldo lascia spazio al freddo, in venti iniziano a soffiare più ostinati e fastidiosi, sempre meno persone visitano il giardino, salvo il giardiniere che è sempre presente. I colori cambiano ancora, le foglie imbrunite danzano al ritmo di note immaginarie e il vento se le porta via. Delicatamente.
Poi arriva il silenzio che annuncia l’inverno e che si fa ascoltare: tutto si ferma, il giardino si chiude su sé stesso, quasi a farsi forza. Il giardino dorme e sogna.
Ed è in questa solitudine, quando nessuno guarda o ascolta, che la narratrice di pietra, una statua, si concede la sua passeggiata. Con un misterioso amico che i piccoli animali del parco le hanno costruito, per farla sentire meno sola. Lei che non smette(rà) mai di amare quel luogo.
Fino al giorno in cui una nuova piccola gemma si affaccia, riscaldata da un tenue raggio di sole. Il giardino sonnolento, sbadigliando, ritrova il desiderio del risveglio. E tutto ricomincia.
Una favola meravigliosa, avvolgente e carica di speranza, di quelle da leggere e rileggere, a tutte le età, a tutte le ore e in tutte le stagioni.
Luca Tortolini è scrittore e sceneggiatore. Vive a Macerata e ha pubblicato, tra gli altri libri: “La volpe e l’aviatore” (selezionato al Prix Nénuphar de l’album jeunesse, 2018 Francia), “Il catalogo dei giorni”, “La vera storia di King Kong” (Kite edizioni) e “Anna e la famosa avventura nel bosco stregato” (Bao Publishing). È docente di scrittura, ama i gatti, i giardini e i libri. I suoi libri sono tradotti in diverse lingue. Nel catalogo di orecchio acerbo: “Le case degli altri bambini” illustrato da Claudia Palmarucci (Menzione Speciale Opera Prima al Bologna Ragazzi Award 2016, e selezionato al premio Janusz Korczak 2017 in Francia), “Ernest e Biancaneve” illustrato da Alice Barberini (2022) e “Io e Charlie” illustrato da Giacomo Garelli (2019).
Maja Celija è nata a Maribor (Slovenia) nel 1977. A cinque anni si trasferisce con la famiglia a Pula, in Croazia, dove compie gli studi classici. Nel 1995 segue il corso di illustrazione preso l’Istituto Europeo di Design di Milano e si diploma nel 1998. Nel 2002 consegue inoltre il diploma di grafica presso il C.F.P. Bauer di Milano. Da allora lavora come illustratrice per diverse riviste. Ha esposto le sue illustrazioni in molte mostre collettive e personali in Italia e all’estero ed è stata selezionata alla Mostra del Libro per Ragazzi di Bologna nel 1999, 2005 e nel 2007. Nel 2005 ha rappresentato l’Italia alla Biennale dell’Illustrazione di Bratislava. Attualmente vive e lavora a Pesaro.
Luca Tortolini, Maja Celija, Il giardino incantato, Orecchio Acerbo editore, 2023, 44 p.
Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara
Simonetta Sandri
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
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Francesco Monini
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