Parole a capo
VERNICE: «Viaggi di versi»(2)
A Forlì nella cornice di VERNICE: «Viaggi di versi» (2)
Alla 22a Edizione di “VERNICE – Art Fair alla Fiera di Forlì, allo stand dell’artista ferrarese Isabella Guidi, l’Associazione Culturale Ultimo Rosso ha realizzato il Reading poetico “Viaggi di versi”. Dopo la prima uscita della scorsa settimana, pubblichiamo un secondo gruppo di poesie lette durante l’evento.
“Che sia benedetto chi non conosce la rotta. Il futuro è di chi sa affrontare il mare nero inseguendo un miraggio”
(Paolo Rumiz)
PENDOLARI
I tulipani si inchinano alla sera
il pane odora le case
e il treno sui binari ozia
Sui campi di spalle curve
il vento incalza
dentro i vagoni
il tepore del pianto
nell’ansia di essere vivi
Vite segnate in giallo
flash di oggetti smarriti
La mente a pugno chiuso
fa rumore di rabbia antico
(Rita Bonetti)
*
BARCA
Suonano a vuoto
i miei passi sulla tolda di
questa barca solitaria e deserta
La cambusa è vuota e le
macchine sono ferme
Non avverto più quel ronzio familiare
che favoriva il mio sonno
nelle sere lunghe dopo le ore trascorse
a studiare la mappa
a individuare la rotta e
pensare qualche cambiamento
La barca fila via senza timone
solo la corrente
Le grandi vele non schioccano
E non servono.
Mi porta la corrente
Verso una parvenza di terra
Una sagoma nella nebbia
forse il molo di un porto
o un’altra barca simile a
questa, senza timoniere.
(Elena Vallin)
*
PARTENZE
Un vento leggero
mi solleva da terra
sono in cerca delle mie ali
perdute un tempo
quando il mondo
intorno a me
era libero da amarezze
e io annegavo felice
nella luce.
(Silvia Lanzoni)
*
NEL VIAGGIO L’INFINITO
Mentre il tempo stringe da ogni lato
beffardo inadeguato
insufficiente sempre all’infinito
che la mente contiene e il cuore spera
si sta sospesi tra la realtà
e tutte le astrazioni che il pensiero
può concepire: gli universi ignoti
fantasie fedi libertà dei sogni.
L’infinito nel tempo e nello spazio
muove una guerra dolorosa al battito
di ciglia che è il cammino di una vita.
Ma l’anima in dissidio trova pace
nel viaggio che dilata
la mia dimensione col suo limite.
Luoghi e passaggi
profumi e colori
tramonti e albe e golfi
montagne e fiordi
cattedrali e spiagge
e le innumerevoli
isole tra gli oceani battute
dalle maree e le infinite specie
e ogni angolo diverso
e ognuno un mondo a parte, una cultura
Qualunque cosa che mi porti a bere
un pezzetto di questa Madre Terra
e nutra la memoria e riempia gli occhi
mi regala un respiro
di eternità.
(Marta Casadei)
*
TRAMONTO AFRICANO
Il cielo azzurro s’incupisce
vasta distesa scura
il sole, una palla arancione,
ora tocca la linea viola;
rinfresca l’aria
decorano lievi nuvole
arancio ocra rosso.
Nera si staglia
tra noi e l’infinito
una sagoma: un elefante,
eterna memoria
Ritornerà la luce
sfileranno le figure verso il destino:
antico ciclico ritorno.
Costretti a ripararci torniamo:
ci guardiamo sorridere, complici.
(Cecilia Bolzani)
*
Legàmi scorsoi
attorcigliati a Capo Fragile
meta di bambini
vecchi e del mondo
dei dispersi viaggiatori
(Pier Luigi Guerrini)
*
NAVIGARE A VISTA
Esistenza,
oceano d’incertezza.
Lo solchiamo in piccoli vascelli
occhio alle mappe
e agli strumenti
illusi di poter
sempre
controllare la rotta.
Radici come àncore
germogliano isole
disperse
di terraferma sicura,
approdo per raggrumare
saperi e forze.
Bisognerà imparare
l’accomodarsi ai venti
fluire in traiettorie
inaspettate e nuove
lasciare aperta un poco
la porta del mistero.
(Anna Rita Boccafogli)
(In copertina, foto della Bretagna di stbucher da Pixabay)
“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.
Per rafforzare il sostegno al progetto invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236
La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com

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Pierluigi Guerrini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
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