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“Cosa è allora questa benedetta poesia? Che attrezzo è?
È una dotazione di pronto soccorso. In caso di bisogno fa rompere il vetro e aprire il varco di un’uscita di emergenza.”
(Erri De Luca)

LA SIGARETTA

Appena accesa
ballava fra le dita
seguendo un ritmo frenetico
mai visto prima.

Piccoli colpi d’indice
scrollavano la cenere scarsa,
nemmeno il  tempo a formarsi:
“desideri esauditi” cadevano a terra bagnata e fangosa.

Mi apparve una vita,
quella sigaretta,
consumata lentamente,
tormentata,
con la “bronsa” ancor’accesa ma
inutile a scaldar il cuore.

Intorno il tavolo del bar gli uomini
agitavano i giornali
e  parlavano di politica.

 

I MIEI EREDI

saranno delusi i miei eredi
non lascerò a loro
grandi denari,
né gioielli preziosi,
né terre fertili

per tutto questo
non ho mai avuto l’interesse
piuttosto
ho preferito vagare
dentro i sogni
e scrivere poi
d’avventura vissuta
sotto le palpebre

una poesia
che potrebbe
rivivere
sulle loro labbra
in una sera d’inverno
quando si sentiranno
un poco soli.

 

INTRAPPOLATI

intrappolati
nei pregiudizi
nelle “fake news”
(termini che non ci appartengono)
nel Tempo che precede il nostro “credo”
intrappolati
dentro gli amori impossibili
nei gusti improbabili
intrappolati
nei “social”
in fila dentro il supermercato
nelle droghe
in ufficio
nelle canzoni intramontabili
nella nicotina
nella pandemia
in fabbrica
nei bar
dentro l’ufficio postale
a pagare le tasse
nelle chiese
nell’alcol
nel sesso virtuale
nelle vecchie pellicole
nella noia
nel gioco d’azzardo
nell’autostrada in ora di punta
intrappolati dentro sogni infantili
nonostante abbia raggiunto il mezzo secolo
anni settanta
ottanta
nuovo millennio
dove finisce la gioventù?
dove inizia la vecchiaia?
intrappolati nella voce del cane
che di notte
forse
alla Luna
abbaia
intrappolati
sulla Terra
dentro i corpi mortali
intrappolati
da quando siamo nati
viviamo ingarbugliati…

 

GLI UCCELLINI

in anticipo
migrano gli uccellini
questa primavera

non partono dal sud
e non partono
per nidificare
su questo lembo della terra

cercano
il riparo sicuro
dall’Inverno Spietato
che dall’Est avanza

le loro ali sono fragili
ma negli occhi
c’è
ancora
il posto
per la speranza

 

TERRA

Terra morbida, Terra dura,
verde, bianca, azzurra,
Terra rossa, gialla, nera,
Terra fertile e poi quella
che in pioggia spera.

Avvallata, piana, appuntita,
Terra che ti scorre
nelle vene, liquida.
Lava, l’acqua, sabbia
che scivola tra le tue dita.

Terra piena di musica,
di canzoni, suoni,
un battito in torace,
nel nucleo stesso sussulta,
Terra che grida, Terra che tace,
Terra cristallina,
Terra occulta.

Infine:

Terra calda e accogliente
invitante come la tua bocca,
umida come il tuo gergo,
resuscita quel che tocca…

Natasa Butinar, Fiume (Croazia), 1971. Negli anni ’90 si trasferisce in Italia dove tuttora vive. Nel 2016 pubblica la raccolta di poesie bilingue Elefante Bianco. Nel 2019 esce Il guardiano silente. Le sue poesie fanno parte di numerose antologie tra le quali la prestigiosa Antologia di poeti contemporanei dei Balcani edita da LietoColle, 2019. Traduttrice e collaboratore per quanto riguarda il Festival internazionale della Poesia Pero Živodraga Živkovića (Bosnia) organizzato da poeta Emir Sokolović e  sponsorizzato dalla Ambasciata Italiana a Sarajevo. Nella rubrica “Parole a capo” sono state pubblicate altre sue poesie il 18 marzo 2021.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su periscopioPer leggere i numeri precedenti clicca [Qui] 

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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