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Auguri, cara, i tuoi primi 40 anni. Li porti davvero bene. Sei sempre la dolce ragazza, dagli occhi grandi spalancati sul mondo, tutta lentiggini e simpatia che eri. Sei stata allegra, con amori difficili e tante delusioni ma sempre sorridente. Allora come ora. Non sei cambiata affatto e, per festeggiare il tuo compleanno, ti hanno dedicato un libro, è stata lei, Lidia Bechis, con il suo “Candy Candy – Amori e battaglie della prima grande eroina dell’animazione”.

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La copertina del libro

I tuoi allegri codini, ribelli e dispettosi, con i grandi fiocchi rossi sono stati imitati da tante bambine. Sei stata e sei un modello, tante ragazzine si sono identificate con il tuo personaggio e le tue traversie, soprattutto amorose. Candy Candy, sei stata la prima eroina giapponese d’animazione, un manga del genere ‘shojo’ (i fumetti dedicati al genere femminile), nata dai disegni di Yumiko Igarashi nel 1975, tratti dal romanzo di Kyoko Mizuki. Sei passata dai cartoon televisivi, prodotti da Toci Animation e trasmessi dal 1980 in Italia, al cinema, con ben due film. Cristina d’Avena cantava la sigla delle tue avventure, l’italiana Fabbri Editori, negli anni ’80 aveva pubblicato su di te cinque libri, dal titolo “Il romanzo di Candy Candy” (i primi due – ‘Il mistero del principe’ e ‘Arrivederci Terence’ – riprendevano la trama della serie tv, mentre gli ultimi tre – ‘Gli anni di Parigi’, ‘Bentornata a Chicago’ e ‘Un’avventura ad Hollywood’ – narravano avventure inedite, scritte dagli autori italiani). Ora un nuovo libro su di te, quello di Lidia, pittrice appassionata delle tue storie, che ti ritiene tappa fondamentale della sua formazione e di quella di molte generazioni di donne.

compleanno-candy-candyIl volume è illustrato con 100 immagini a colori, la tua storia inizia nei primi anni del Novecento, con l’abbandono di due orfanelle, tu e Annie, in un orfanotrofio religioso, Casa di Pony, retto da Miss Pony e da Suor Maria. A farti compagnia, un improbabile e simpatico animale domestico, il procione Klin. Quando Annie verrà adottata dalla ricca famiglia Brighton, resterai all’orfanotrofio sentendoti sola, abbandonata e ferita, fino al giorno in cui, sulla collina dove ti ritiravi momenti di tristezza, incontrerai un giovane dai capelli biondi, vestito con un kilt scozzese, che ti consolerà, suonando la cornamusa. Una spilla a forma di aquila con sopra una lettera “A”, che il giovane, da te soprannominato il Principe della Collina, perderà danzando, resterà sempre con te. Presto sarai adottata dalla potente famiglia aristocratica dei Legan. Qui, ti scontrerai con i loro viziati figli, Iriza e Neal, e sarai costretta a fare la cameriera e a dormire nelle stalle. Conoscerai, però, la famiglia Andrew, dove ritroverai lo stesso stemma della spilla caduta al tuo bel Principe della Collina. Qui a comandare sarà l’arcigna e anziana zia Elroy e tu farai amicizia con i suoi nipoti Archie e Stear e il loro cugino Anthony, somigliante al Principe della Collina. Tra te e Anthony nascerà un sentimento tanto forte che quando i Legan decideranno di mandarti in Messico il ragazzo e i suoi cugini faranno di tutto per impedirlo, fino a convincere la famiglia ad adottarti e farti diventare una Andrew. Anthony ti regalerà la rosa ‘dolce Candy’ ma morirà cadendo da cavallo durante una caccia alla volpe e per te sarà un’enorme tristezza. Tra un amore e l’altro, partirai per andare a studiare in Inghilterra alla Saint Paul School, dove m’incontrerai, scoprendo che suono l’armonica e sono il figlio di una nota attrice teatrale, e diventerai infermiera in un ospedale di Chicago durante la Grande Guerra. Vivrai tante altre avventure e delusioni e, infine, tornerai nel tuo paese, dove conoscerai Albert, un giovane vagabondo che vive in un rifugio nella foresta circondato dagli animali. In realtà scoprirai che Albert, William Albert Andrew, altri non è che il buon amico che ti ha sempre aiutata, il tuo benefattore, lo zio William Albert. Sarai felice, infine, anche senza di me. Gli intrecci saranno tanti, ci siamo cercati e persi, ma in tutto questo, io non mi sono mai arreso. Anche se le cose sono andate diversamente. Auguri comunque, piccola, travagliata, curiosa, splendida, coraggiosa e ottimista Candy. Il tuo Terence.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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