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di Emanuela Cavicchi

La sera del 22 aprile 1516 Ludovico Ariosto dev’essere andato a coricarsi stanco, felice, pensieroso di aspettative e di ripensamenti: quel giorno fu data alle stampe la prima versione dell’ Orlando Furioso. Uno dei poemi preferiti da Don Chisciotte, senz’altro da salvare dal rogo della sua biblioteca, ma solo nell’originale ariostesco: “non avrei nessun rispetto se lo trovassi qui tradotto, ma gli farei grande onore se invece parlasse nella sua lingua nativa”, dice il curato mentre scaraventa allegramente i libri di Don Chisciotte fuori dalla finestra, colpevoli, pensano molti, della follia dell’hidalgo.
Il 23 aprile 1616, in un corto circuito romanzesco, morivano Cervantes, Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega, primo scrittore dalla doppia origine, spagnola ed inca, a venire celebrato in Spagna. Veramente in Spagna ed in Inghilterra erano in uso due calendari diversi, per cui in realtà c’è qualche giorno di scarto tra la morte di Cervantes e quella di Shakespeare, anche se le cronache riortano per entrambi il 23 aprile. Ma è una coincidenza talmente suggestiva che questa data è stata proclamata GIORNATA MONDIALE DEpL LIBRO.

Questi destini, queste stelle devono aver incrociato i loro influssi: è così evidente! In una qualche vallata lunare Astolfo, Orlando, Don Chisciotte e Amleto brindano amabilmente con le ampolle delle nostre follie, mentre Sancho Panza attende bonario a Ronzinante e all’Ippogrifo, aiutato da Riccardo III, che ha finalmente ritrovato il suo cavallo.

Un anno fa, il 23 aprile 2019, stavamo montando scaffali e predisponendo per l’apertura della nostra biblioteca, la Biblioteca Popolare Giardino. Una biblioteca pubblica ‘come le altre’, tutte nostre sorelle, una biblioteca popolare ‘diversa da tutte le altre’: immaginata e costruita dal basso, completamente autogestita e autofinanziata. L’abbiamo inaugurata il 5 maggio con una festa molto partecipata, per poi cominciare ufficialmente le attività con la prima presentazione del 10 maggio 2019: Giulio Cavalli ci ha raccontato il suo romanzo Carnaio.
Abbiamo fortemente voluto aprire con la presentazione di un libro in una data simbolica, il 10 maggio, in cui ogni anno si ricorda il rogo di libri del 10 maggio 1933 perpetrato dai nazisti.
Avremmo voluto organizzare tante attività nella nostra biblioteca, per la giornata mondiale del libro, per il nostro primo compleanno, per la ricorrenza del 10 maggio. Nel locale della biblioteca, o nel giardino del grattacielo, come abbiamo fatto tante volte in passato. Come torneremo a fare in futuro. Speriamo presto.

Ora lo faremo a distanza, pubblicando ogni giorno delle letture, dei consigli, dei pensieri, in un percorso di parole da oggi al 10 maggio. Chiunque può mandare il proprio contributo: inviate un brano, una poesia, un commento sonoro, un video… al nostro indirizzo mail: bibliopopgiardino@gmail.com.
E venite a trovarci virtualmente [ecco il nostro sito] [la pagina Fb]. Il prossimo 5 maggio, per il nostro primo compleanno, stiamo preparando una sorpresa.

Oggi è anche San Giorgio, o Sant Jordi, patrono di Ferrara e della Catalogna, regione che ogni 23 aprile si adorna di migliaia di rose rosse, regalate alle donne e donate ad ogni persona che acquista un libro: narra la leggenda di Sant Jordi che il sangue sgorgato dal drago ucciso si sia tramutato in rose rosse.
Buon 23 aprile profumato di rose e di libri: da regalare, odorare, assaporare.

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Redazione di Periscopio


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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