Skip to main content

È tutto pronto per la Seconda Edizione di Ultimo Rosso,,,

I poeti di Ultimo Rosso della prima edizione, Ferrara, ottobre 2021

I poeti di Ultimo Rosso della prima edizione, Ferrara, ottobre 2021

Il Collettivo Ultimo Rosso è stato fondato da un gruppo di poete e poeti (di Ferrara e di altre città italiane) nella primavera del 2021. Il Collettivo è aperto a tutti, poeti e sostenitori della poesia, Non ha il compito di promuovere questo o quel poeta del gruppo, ma di diffondere la poesia come strumento di liberazione. Ecco il suo marchio, che riprende uno storico simbolo anarchico del secolo scorso.

 

 

Ma quali e quanti saranno i poeti di quest’anno?  E quanti “non poeti” leggeranno in pubblico poesie di autori contemporanei o del passato?  Lo scopriremo solo quando comincerà la festa della poesia errante. Tutte e tutte sono invitati a poetare: in italiano, inglese, francese, iraniano, afgano, nigeriano…

Ecco il programma con gli appuntamenti di Sabato 8 ottobre 2022 

Al mattino, dalle 10.00 alle 11.30, in Piazza Municipale

flash mob  (performance poetica) dove il Collettivo Poetico Ultimo Rosso leggerà  poesie proprie o di autori/autrici secondo le affinità stilistiche, emozionali e affettive di ognuno. Sarà anche il momento in cui diverse studentesse e studenti leggeranno le loro composizioni, frutto di un laboratorio di poesia svolto in classe, coordinati dalla prof.sa Cecilia Bolzani, seguendo la traccia del testo di Bob Dylan “Blowin’ in the wind”.

Il flashmob inizierà con la lettura del testo del cantautore premio Nobel. Ognuno dei partecipanti leggerà le poesie tenendo una lunga corda di canapa, formando un grande cerchio (la corda ci è prestata per l’occasione dal Museo della Civiltà Contadina di  Bentivoglio che ringraziamo per la disponibilità).

La corda è il simbolo di molte cose. Significa il legame con la nostra terra e la nostra storia, ma anche l’importanza delle relazioni dirette, la bellezza dello stare assieme. Infine la corda può diventare catena e prigionia: infatti, alla fine della performance, i partecipanti butteranno a terra la corda. Sarà la forza della poesia a liberarli.

Pomeriggiodalle 15.30 alle 17.30

La piccola carovana poetica si trasferirà nello spazio verde al Montagnone, accanto al bar Paradiso Verde (Viale Alfonso D’Este). Qui il reading sarà aperto a tutti. Ogni spettatore potrà leggere una poesia o un brano del suo autore preferito o portare le proprie poesie per condividerle. Verrà distribuito a tutti un foglietto bianco, dove scrivere una poesia a scelta. I biglietti verranno piegati, messi in un grande cesto e mescolati come un mazzo di tarocchi. Poi ognuno pescherà una poesia a caso scritta da un autore sconosciuto.

Lo abbiamo chiamato Libero Scambio Poetico. Un altro mondo per mescolare emozioni e diffondere ovunque il seme della poesia. Un antidoto all’apatia e all’omologazione, un invito alla  pace tra le persone e tra i popoli.

Al termine del reading poetico le amiche del  bar Paradiso Verde offriranno ai partecipanti un piccolo rinfresco.

Ultimo Rosso 2022 locandina
Locandina di Ultimo Rosso. Festa della poesia errante, II Edizione, Ferrara 8 ottobre 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Post Scriptum
Ti aspettiamo a Ultimo Rosso. E se credi nel valore della poesia, diffondi e condividi questo post.

Cover: il marchio del Collettivo Poetico Ultimo Rosso

tag:

Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it