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Ferrara film corto festival

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Diario in pubblico. Il ritorno

E così si torna a ‘Ferara’. Chiedo ansiosamente se i lavori alla costruzione del parcheggio contiguo al mio giardino siano finiti. Aria imbarazzata; poi seppure in “fa minore” il solito rimbombo continua stancamente quasi a farsi perdonare di non avere concluso la costosa camera da letto delle vetture….

Si parte sotto il diluvio poi, implacabile, il sole s’affaccia all’altezza della rotonda di San Giorgio. Stretta tra le mani la borsa con i ricordi da cui non posso staccarmi: il programma di sala del concerto di Riccardo Muti con la commovente dedica e il fiero piccolo galletto di bronzo, che sorvegliava nello studio di Villamarzana i miei faticosi lavori. E i libri che non posso lasciare ancora nel rifugio laidense.

aneddoti infantili elsa moranteSalta fuori un libretto pubblicato nel 2013. È di Elsa Morante, Aneddoti infantili. Sono racconti giovanili che la scrittrice pubblica tra il 1939 e il 1941 e hanno per oggetto sé stessa e il suo giocoso rapporto con il mondo.

Piccole storie in cui la grandezza della scrittrice affiora a tratti con quella vena di humour non sempre rilevata nei suoi scritti.

nel mare di elsa gea finelliGli amici poi mi scrivono che un nuovo libro, Nel mare di Elsa si è affacciato a districare il non facile problema dei rapporti tra lei e l’isola di Procida.

Deludente. Soprattutto per chi, come chi scrive, è stato diversi anni in villeggiatura nell’isola a caccia di quel rapporto e di quella connessione tra luoghi, persone, tempo. E il tesoro custodito nel ricordo.

Con stupore, avventurandomi nel consueto ‘percorzo’ che mi porta in libreria, mi accade di non sapere quale via seguire. Effetti dell’età e anche dell’inconscio rifiuto al ritorno.

la cartolina anne berestL’affettuosa accoglienza delle librerie che frequento mi riportano alla realtà. Mi si consiglia, a giusta ragione, l’opera di Anne Berest, La cartolina edizioni e/o. L’autrice è tra le voci più importanti della nuova letteratura francese-ebraica.

ritratto di un matrimonio maggie o'farrellPura curiosità l’acquisto del libro che sta spopolando presso turisti e visitatori che vengono a Ferrara solo per ritrovare i luoghi descritti nel romanzo: Maggie O’FarrelRitratto di un matrimonio. La duchessa di Ferrara, Guanda 2022.

Di Lucrezia Borgia tanto, anche troppo, si è scritto (ed io stesso sono responsabile di alcuni lavori), ma è importante sottolineare come sia cambiata la funzione del libro. Non solo, come è da sempre, per riconoscere e riconoscerci quanto per seguire come una specie di vademecum, ciò che si ‘deve’ sapere sui luoghi e nei racconti.

Ma il ritorno significa anche degustare le novità della cucina di Ele, rivedere le care ragazze della frutta, rientrare nel luogo topico: la farmacia. E lottare, lottare, lottare per districarsi nei misteri delle banche, sempre più incomprensibili e difficili da gestire.

Penso con rimorso alla pazienza della mia bella nipote Gaia per indirizzarmi a ben gestire gruzzoletto e impegni mentre Franz una volta tanto viaggia in Francia assieme alle Sbarabegole e a Sapientino.

Sono orgoglioso della passione che mettono a farmi parte attiva del loro viaggio. Ben 200 fotografie scandiscono il loro viaggio artistico. E dalla Torre Eiffel o dal Louvre o da Mont-Saint-Michel arrivano videochiamate che registrano i saluti alla zia Doda e allo zio Gianni.

Straordinario potere della bellezza!

Per leggere gli altri articoli di Diario in pubblico la rubrica di Gianni Venturi clicca sul nome della rubrica o il nome dell’autore.

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Gianni Venturi

Gianni Venturi è ordinario a riposo di Letteratura italiana all’Università di Firenze, presidente dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova e co-curatore del Centro Studi Bassaniani di Ferrara. Ha insegnato per decenni Dante alla Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. E’ specialista di letteratura rinascimentale, neoclassica e novecentesca. S’interessa soprattutto dei rapporti tra letteratura e arti figurative e della letteratura dei giardini e del paesaggio.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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