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Recital pianistico di Giovanni Bergamasco a Palazzo Roverella

Diario in pubblico. Recital pianistico di Giovanni Bergamasco a Palazzo Roverella

È il momento di scoprire la giovinezza nell’arte e la talentuosità di giovani artisti che si affacciano sulla scena non solo ferrarese. Un merito importante che va riconosciuto all’attività culturale e sociale del Circolo dei Negozianti la benemerita istituzione ora allocata nelle splendide sale di Palazzo Roverella. Così viene annunciato il Concerto che si è svolto il 28 maggio alle 18 nel Salone d’Onore:

«Concerto di un giovane talento nel pomeriggio di oggi al Circolo: la nobile dimora è stata al centro di un Recital pianistico che ha congiunti il suo passato antico rinascimentale con l’aspirazione a una vita futura nel segno della musica ineffabile, sentimento del tempo interiore e ombra delle parole ….una esperienza di alto valore non solo artistico ma anche umano  … Non dimenticare mai l’umanità che è nell’ uomo e nella donna …sembrava questo il messaggio che Giovanni Bergamasco ha offerto alla nostra comune riflessione ….e al pensiero sensibile ….»

Il vicepresidente Riccardo Modestino m’invita alla manifestazione che si svolge in una sala al completo dove incontro tante persone che da tempo non vedevo. Una specie di retour d’antan. Il Presidente del Circolo introduce l’emozionatissimo pianista, elencando il complesso programma nato dalla volontà di esplorare il mare magnum della musica tardo romantica e novecentesca.

Entra il giovane e alto Giovanni che, con aria tra lo spaurito e il fiero, si accosta allo strumento e sembra ormai estraniarsi dalla contingenza terrena per immergersi in un’aurea senza tempo, direbbe il poeta, e trarre dalle note una verità che non ha bisogno di altro che dell’idea che solo l’arte è verità. È conoscenza.

Bergamasco è nato a Bologna il 18 settembre 2008. Vive nella città estense e ha cominciato lo studio del pianoforte all’età di 5anni, A Ferrara è iscritto al Conservatorio Frescobaldi, dove attualmente frequenta il secondo anno del triennio accademico. I premi che ha già accumulato nella sua giovane età sono numerosi così come la frequenza a masterclass importanti con grandi maestri. A soli 12 anni ha tenuto il suo primo recital solistico.

A rendere ancora più straordinario il recital di Bergamasco è la capacità con la quale ha saputo connettere la  potenza esplicativa di alcuni momenti iconici, quale ad esempio la forma dello Scherzo in Chopin, libera da vincoli formali rigidi con l’uso che ne è stato fatto in tante composizioni novecentesche.

Va da sé che sono rimasto veramente entusiasta dei talenti mentali, formali, ma soprattutto a mio avviso etici che il giovane e bravissimo “genio” ha saputo regalarci.

Cover: l’autore con il giovane pianista Giovanni Bergamasco e gli organizzatori dell’evento

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Gianni Venturi

Gianni Venturi è ordinario a riposo di Letteratura italiana all’Università di Firenze, presidente dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova e co-curatore del Centro Studi Bassaniani di Ferrara. Ha insegnato per decenni Dante alla Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. E’ specialista di letteratura rinascimentale, neoclassica e novecentesca. S’interessa soprattutto dei rapporti tra letteratura e arti figurative e della letteratura dei giardini e del paesaggio.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)