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‘Riaperture’ è il festival di fotografia ideato a Ferrara, dove ha debuttato l’anno scorso, con il proposito di portare in città le opere di fotografi internazionali mettendole in mostra dentro a palazzi che normalmente sono chiusi, dismessi o in attesa della fine di lavori di ristrutturazione. Ora, per due weekend, la manifestazione torna a Ferrara per la sua seconda edizione, da venerdì 6 a domenica 8 aprile e da venerdì 13 a domenica 15 aprile 2018 (ore 10-19). In programma per i sei giorni di apertura ci sono incontri, laboratori e quindici mostre di molti fotografi famosi come l’82enne palermitana Letizia Battaglia e il fotoreporter del World Press Photo Francesco Zizola, ma anche di uno studio di stampa e sviluppo come l’Agenzia Luce di Trieste, del lavoro di un gruppo di studenti dell’istituto comprensivo Cosmè Tura che si è misurato con un modo diverso di farsi i selfie e di un fotografo di un collettivo come lo spagnolo Antonio Xoubanova.

Letizia Battaglia: una foto storica che sarà in mostra per Riaperture, Ferrara, 6-8 e 13-15 aprile 2018

Le mostre saranno allestite in otto spazi di Ferrara disseminati tra chiese, palazzi e negozi finora non visitabili. La nuova edizione – a cura sempre dell’associazione Riaperture e con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Ferrara – è stata presentata martedì 3 aprile dal direttore del festival Giacomo Brini insieme con l’assessore Maisto e Fabio Zecchi dello staff organizzativo nella piccola chiesa di San Giuliano che si trova a pochi passi dal Castello estense.

Presentazione di Riaperture nella chiesa di San Giuliano (foto Giorgia Mazzotti)

Per vedere le mostre c’è un unico biglietto d’ingresso, valido in tutti gli spazi e per tutta la durata del festival. “Il pagamento del biglietto – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Massimo Maisto alla presentazione – serve a finanziare un’attività con una sua forza autonoma che contribuisce alla volontà di rendere la città usufruibile in tanti suoi spazi che nel tempo potranno diventare accessibili in maniera più stabile, ma che è importante che si possano vedere e usare già in occasioni come queste”.

Riaperture Photofestival torna a Ferrara (foto GM)

Tra gli spazi che diventeranno visitabili in questa occasione ci saranno per la prima volta l’ex drogheria Bazzi di piazza Municipio, Casa Niccolini acquisita dal Comune e destinata a diventare una nuova ala della biblioteca Ariostea e la Palazzina dei Cavalieri di Malta accanto a Palazzo Massari in corso Porta Mare (entrambi finora chiusi per i lavori di restauro dopo il terremoto del 2012).

Ecco le mostre che saranno visitabili:
Letizia Battaglia – Fotografie (Palazzina Cavalieri di Malta)
Francesco Zizola – In the same boat (ex drogheria Bazzi)
Oleg Oprisco – Personale (Chiesa di San Giuliano)
Antonio M. Xoubanova – Graffiti (Casa Niccolini)
Arimasa Fukukawa – Triny (Palazzo Prosperi Sacrati)
Stuart Paton – Ersatz (negozio via Cortevecchia)
Roberto Boccaccino – Potenza 100 (Factory Grisù)
Camilla de Maffei – Delta (Palazzo Massari)
Marco Sconocchia – We could be heroes (Factory Grisù)
Nicolas Bruno – Parasomnia (negozio via Cortevecchia)
Arianna M. Sanesi – I would like you to see me (Casa Niccolini)
Alessandro Ruzzier – Custodia (Palazzina Cavalieri di Malta)
Lele Marcojanni con Riaperture – Agenzia Luce (Palazzina Cavalieri di Malta)
Concorso nazionale (Factory Grisù)
Istituto compensivo Cosmè Tura Ferrara – Autoritratti oggettivi (progetto scuole) (Casa Niccolini)

Francesco Zizola, “In the same boat”
Alessandro Ruzzier, “Custodia” sulle periferie di notte
Arianna M. Sanesi, “I would like you to see me”
Nicolas Bruno, “Parasomnia”
Marco Sconocchia, “We could be heroes”
Oleg Oprisco, “Personale”
“Riaperture 2018” mappa dei luoghi del festival

Questi i luoghi che ospiteranno vari eventi e rassegne del festival [cliccare sulla mappa a destra per ingrandirla]:
Factory Grisù – via Poledrelli 21
Caserma dei vigili del fuoco progettata da Luigi Barbantini fu inaugurata il 28 ottobre 1930 e abbandonata definitivamente nel 2004. È uno degli elementi architettonici che ridisegnarono il “Rione Giardino”. Nell’agosto 2012 l’immobile è stato concesso dalla Provincia di Ferrara in comodato d’uso gratuito all’Associazione no profit “Grisù” che ha partecipato alla gara indetta dal Comune di Ferrara per la nuova gestione della factory creativa ottenendo di potere gestire gli spazi fino al 2023.
Palazzo Prosperi-Sacrati – corso Ercole d’Este 23
Sontuoso edificio di Ferrara, costruito nel 1493, è posto di fronte al Palazzo Diamanti, al centro dell’Addizione Erculea disegnata dagli Estensi. Nel corso dei secoli ha subito modifiche significative: sono state demolite le due ali laterali e il cortile, su cui apre il loggiato rossettiano, è ridotto a una piccola striscia di terreno. L’interno ad oggi è in condizioni precarie in attesa di restauro, che – ha ricordato Maisto alla conferenza stampa – potrà essere realizzato grazie a un finanziamento nazionale, che però avrà bisogno di tempi lunghi. Per approfondire cliccare sulla pagina del Secondo palazzo più bello della città.
ex Bazzi e Coloniali – piazza Municipio 18-22
Sede dell’ex drogheria Bazzi e Coloniali, situata in pieno centro storico accanto al grandioso Scalone d’Onore come accesso al cortile d’onore del Palazzo Ducale Estense, oggi palazzo Municipale. Storica attività commerciale ferrarese di generi alimentari d’importazione, dopo la chiusura dell’attività dei Grigioni alla fine degli anni ’90, i locali sono sempre rimasti chiusi fino all’acquisto nel 2001 da parte del Comune. Tutelato dalla Soprintendenza, lo stabile è stato concesso in gestione per valorizzazione al gruppo Kofler, una catena di birrerie e ristoranti di origine padovana, con apertura annunciata entro fine anno.
Palazzo Massari – corso Porta Mare 7-9
Eretto alla fine del Cinquecento, venne commissionato dal conte Onofrio Bevilacqua nel 1591 tra il quadrivio degli Angeli, fulcro dell’ambizioso progetto urbanistico di Biagio Rossetti, e l’antica piazza Nova, oggi Ariostea. Dopo alcuni decenni di incuria e spoliazioni seguiti alle conquiste napoleoniche e al tramonto delle fortune dei Bevilacqua, il palazzo divenne proprietà della famiglia Massari nella seconda metà dell’800. Venduto nel 1936 al Comune di Ferrara che, a partire dagli anni Settanta, vi allestì le collezioni d’arte contemporanea (Museo Giovanni Boldini, Museo dell’Ottocento e il Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis). A causa del terremoto del maggio 2012 Palazzo Massari venne dichiarato inagibile e conseguentemente svuotato di tutte le opere e, da allora, è chiuso per lavori di restauro. Una selezione di opere del Museo Giovanni Boldini e del Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis ora vengono esposte nel Castello Estense.
Palazzina Cavalieri di Malta – corso Porta Mare 7-9
La palazzina venne edificata tra il 1775 ed il 1785 per volere del marchese Camillo Bevilacqua Cantelli come ampliamento di palazzo Massari. Considerata uno dei pochi esempi di architettura neoclassica a Ferrara, la struttura divenne sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta su scelta del papa Leone XII. Nel 1826 i Cavalieri presero alloggio nella Palazzina Bianca, dove rimasero per otto anni, fino al 1834. Dal 1936 il complesso seguì le sorti di Palazzo Massari: dapprima venduto al Comune, poi anch’esso sede dei Musei d’arte moderna e contemporanea ferraresi, tra cui il Padiglione esterno destinato alle esposizioni temporanee. Il 20 maggio del 2012 venne inaugurata qui la mostra del fotografo italo-palestinese Mustafa Sabbagh, poche ore prima che le scosse del terremoto rendessero inagibile l’edificio. Chiuso in occasione di una mostra fotografica, Palazzo Cavalieri di Malta riapre per la prima volta dopo quasi sei anni proprio in occasione di una mostra fotografica.
Casa Niccolini – via Romiti 11-13-15
Fabbricato di origine medievale trasformato tra l’Otto e il Novecento, quando assunse l’aspetto attuale. Lo storico edificio, fin dal 1669, è dotato di un cortile interno e di due corpi di fabbrica notevolmente modificati nel corso degli anni ma ancora riconoscibili. Come ricorda la targa posta a tutt’oggi sulla facciata, la casa acquisì interesse storico come dimora di Pietro Niccolini (1866–1939), fondatore della Società Dante Alighieri, sindaco della città, nonché giornalista e saggista. Niccolini alla sua morte lasciò l’immobile all’opera pia “Lascito Niccolini”, da lui fondata presso la Cassa di Risparmio di Ferrara. Alla fine degli anni ’80 il Comune di Ferrara decise di acquistare Casa Niccolini nonostante il pessimo stato di conservazione, peggiorato ulteriormente dagli eventi sismici del 2012. L’edificio al momento è sottoposto a lavori di ristrutturazione ma presto sarà annesso alla Biblioteca Ariostea. La destinazione prevista per la nuova ala della storica biblioteca sarà duplice: in parte deposito di oltre tredicimila volumi, e in parte nuova sede della sezione dedicata ai ragazzi.
Ex negozio via Cortevecchia – via Cortevecchia 18 b/c
Bottega, ex sede di attività commerciale, inserita nel contesto urbano del centro storico, appena fuori dalla centralissima piazza Trento Trieste, in cui si trova il Duomo e a pochi passi da piazza Cortevecchia. Nel XVI secolo questa piccola piazza ospitava la sala grande del Teatro di Alfonso II d’Este poi demolita per fare spazio a edifici di servizio della corte. Oggi la piazza ospita un parcheggio ed è direttamente collegata a via Garibaldi. Nonostante l’ottima collocazione sia urbanistica che commerciale, lo spazio ha cambiato spesso gestione ed è rimasto inutilizzato per lunghi periodi.

Dentro alla chiesa di San Giuliano la presentazione di Riaperture con il direttore del festival Giacomo Brini, Fabio Zecchi e l’assessore Massimo Maisto

Chiesa San Giuliano – piazza della Repubblica
Nei pressi del castello Estense, in piazza della Repubblica all’angolo con largo Castello, si trova la piccola chiesetta di San Giuliano. Già nel Duecento esisteva qui una chiesa parrocchiale dedicata a san Giuliano, ma demolita nel 1385, quando prese il via l’edificazione del Castello Estense attorno alla Torre dei Leoni. Qualche anno più tardi, nel 1405, con gli stessi mattoni e materiali, il marchese Niccolò II ordinò la ricostruzione della chiesa nell’odierna posizione. Gli interni furono completamente rimaneggiati nel XVIII secolo secondo i gusti dell’epoca. Nel 1796 la chiesa cessò di essere officiata e restò chiusa per vari anni finché non fu restaurata e ripulita esternamente nel 1895 con un radicale intervento di ritorno all’antico. Oggi proprietà dell’arcidiocesi, è in fase di restauro. Per approfondire cliccare sulla pagina della Chiese dimenticate.

Per info e programma dettagliato si può consultare la pagina web riaperture.com/festival/programma/.

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore del mantovano volante” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” dedicato all’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017).

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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