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Sabato 2 dicembre la serata finale del Ferrara Film Music Festival ha decretato i vincitori dei Music Festival Award. Tanta musica e colori in coreografie da sogno. Sul palco anche Giò di Tonno e Caterina Guzzanti

È stata una bella serata, avvolta dalla magia delle musiche dei film più iconici, come “La febbre del sabato sera” o “Flashdance”. Cantanti e ballerini bravissimi: per il sesto anno consecutivo si esibiscono i talenti della L.A.G. School of dance di Louise Anne Gard.

Saturday Night Fever

Tutti qui per abbandonarsi a idee vaghe e fantasiose, per assistere, quasi inconsapevoli, alle immagini che la notte crea. Nella dimensione del sogno, dunque, ricordando le parole del Maestro Federico Fellini, l’onirico per eccellenza, che dei suoi sogni annotava i ricordi su un nutrito taccuino che teneva sempre accanto. Il cinema, questa meraviglia, la fabbrica dei sogni. Con pure un pizzico di nostalgia, quelle bella però, che culla e fa bene.

Siamo qui, nel mondo dei desideri, come ricorda il direttore artistico Edoardo Boselli, in uno dei suoi curati monologhi dai palchi della galleria. Siamo qui a cercare le stelle, a ‘desiderare’, dal latino ‘de sidera’, in assenza di stelle. Ad esse aneliamo, dunque. E qui alle stelle si punta, a quelle brillarelle del cinema, che, sfavillanti, illuminano le storie dei personaggi che ne calcano le scene, quelle di altre vite oppure, perché no, anche le nostre, quelle di ogni giorno. Perché sognare è davvero democratico.

Sul palco prendono vita le coreografie e le musiche di “Matilda”, “What a Feeling”, Stayin’ Alive”, “Disco Inferno”, “City of Stars”. La Ferrara Film Orchestra, pur con un suono che sovrasta un po’ troppo le voci, sorprende ancora. C’è energia, pathos.

Musical Matilda
Musical Matilda

A commuovere ci pensa Giò di Tonno, che canta “Nuovo Cinema Paradiso”, mentre sullo sfondo scorre la bellissima e toccante scena finale con i baci più famosi. Applausi.

Giò di Tonno in Nuovo Cinema Paradiso
Giò di Tonno in Nuovo Cinema Paradiso

Di Tonno accende ancora il pubblico con “Roxanne”. Anche qui molti sono i ricordi.

Il simpatico sketch con l’orchestra di Caterina Guzzanti è preludio alla sua intervista, cui seguirà quella con Giò di Tonno con i suoi aneddoti sul musical “Notre Dame de Paris” e sul sodalizio e l’amicizia con Riccardo Cocciante. Dai tempi di Marrakesh.

Edoardo Boselli e Caterina Guzzanti
Gò di Tonno in Roxanne

I due ospiti premieranno i vincitori del Music Festival Award, nelle categorie canto e doppiaggio. È quindi il turno delle quattro finaliste Alessandra Franchina e Valentina Minniti per il canto e Carla Lanzetta e Ottavia Merlin per il doppiaggio. Valentina Minniti, che ha cantato “Gocce di memoria” e Ottavia Merlin si aggiudicano i premi, borse di studio per masterclass prestigiose, l’accesso gratuito alla giuria +18 del Giffoni Film Festival 2024 e l’accredito cinema alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2024.

Valentina Minniti, premio canto
Ottavia Merlin, premio doppiaggio

A decretare i vincitori, la giuria composta dalla cantante e attrice Barbara Cola, dal doppiatore Rodolfo Bianchi e dal direttore d’orchestra Roberto Manuzzi.

Giuria
Giuria

Un momento magico e particolare il pubblico lo ha vissuto con “Hair”. I ragazzi del workshop di 9 ore con Barbara Cola hanno attraversato palco, platea e galleria, cantando, danzando e regalando tulipani bianchi. Un inno alla libertà, alla fratellanza e alla pace, cui si credeva molto di più, tanto tempo fa. Degna conclusione di una bella serata.

Hair
Finale

Testo precedente con il programma del Festival

Foto di Valerio Pazzi

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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