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LE VOCI DA DENTRO : A volte, il vento è uguale per tutti 

Chi ha scritto questo testo, di solito, non scrive molto. Lo ha fatto su mio invito perché in un suo racconto mi aveva colpito un particolare: quello di tenere la finestra della cella sempre aperta in ogni stagione, con qualsiasi temperatura, per continuare a sentire aria di libertà.
(Mauro Presini)

A volte, il vento è uguale per tutti 

di A.P.

Oggi sono andato al giornale Astrolabio; ho sentito parlare ragazzi detenuti come me sulle dinamiche carcerarie reali di tutti i giorni.

Mi ha fatto capire che anch’io posso scrivere un testo sul giornale dove, secondo me, non sarei mai riuscito ad esprimere i miei pensieri. Grazie al gruppo del giornale che mi sta aiutando a mettermi in gioco, ci sto provando.

Questa carcerazione, che mi ha tolto di nuovo la libertà dopo 12 anni che non entravo in questo inferno di rabbia, odio e sofferenza; mi sta pesando tanto.

Le giornate in galera sono lunghe, non passano mai dentro queste quattro mura e dietro queste sbarre.

In cella la noia e la sofferenza si sentono tanto.

Dove si soffre, si aspetta la sera e poi la notte per buttarsi in branda con i pensieri.

Io provo ad evadere dalla mia cella tenendo sempre la finestra aperta, sia d’estate che d’inverno.

Mi dà la sensazione di libertà sentire quel venticello e quella frescura; mi sembra di non essere chiuso come dentro una scatola che mi comprime.

Spero che il sistema carcerario cambi in meglio per i detenuti e le detenute in modo che non si venga trattati come numeri ma che venga riconosciuta la dignità della persona.


Si chiama Astrolabio il giornale della Casa Circondariale di Ferrara. Ed è un progetto editoriale che, da qualche anno, coinvolge una redazione interna di persone detenute insieme a persone ed enti che esprimono solidarietà verso la realtà dei detenuti. Il bimestrale realizza il suo primo numero nel 2009 e nasce dall’idea di creare un’opportunità di comunicazione tra l’interno e l’esterno del carcere. Uno strumento che dia voce ai reclusi e a chi opera nel e per il carcere, che raccolga storie, iniziative, dati statistici, offrendo un’immagine della realtà “dietro le sbarre” diversa da quella percepita e filtrata dai media tradizionali.

Per leggere le altre uscite di Le Voci da Dentro clicca sul nome della rubrica.


In copertina : opera realizzata da un detenuto del Carcere di Ferrara.

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Mauro Presini

È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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