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La stoffa delle donne /
Nellie Pink, imprenditrice sociale

La stoffa delle donne.
Nellie Pink, imprenditrice sociale

Nellie Bly Pink

All’apice del successo, Elizabeth, Nellie Bly o Pink come soleva chiamarla la madre (Nellie, era nata femmina, dopo tredici fratelli maschi, fu per la famiglia e per la piccola comunità un tripudio di colore rosa ovunque) decise di prendere una pausa dal giornalismo, per occuparsi della sua vita privata e affettiva.
Si sposa con un attempato ricco uomo d’affari, che ben presto la lascia vedova , Nellie che già aveva affiancato il marito nella gestione delle sue aziende siderurgiche, a questo punto, prende in mano in tutto e per tutto le redini delle aziende.

Indomita come in passato, anche in quest’occasione riesce a fare la differenza, imprime forza e determinazione al suo nuovo lavoro, diventando una pioniera anche nell’ imprenditoria femminile dell’epoca.
Nell’intraprendere questa nuova esperienza, presta particolare attenzione all’equità ed alla giustizia sociale e di genere. Nelle sue fabbriche istituisce ambulatori medici, biblioteche, corsi di alfabetizzazione per gli operai e spazi comuni per l’attività fisica.

Il richiamo alla mente ad Adriano Olivetti risulta molto azzeccato,  come lo potremmo definire oggi, il padre del welfare aziendale, colui che sosteneva che “la fabbrica è per l’uomo e non l’uomo per la fabbrica”.

Purtroppo, non tutti coloro che affiancavano Nellie nella gestione delle società, erano in buona fede. Malauguratamente, a sua insaputa, sottraevano capitali aziendali e fu così, che la giovane imprenditrice, dovette dichiarare bancarotta e rifugiarsi in Svizzera per sfuggire ai creditori.
Nel 1914, con lo scoppio della prima guerra mondiale, Nellie sente forte il richiamo alla sua più grande passione, il giornalismo. Per come ormai abbiamo imparato a conoscerla, non si limita a lavorare dalla scrivania di una redazione, ma bensì dai campi di battaglia,  divenendo una inviata dal fronte per il New York Evening Journal. Ancora una volta, descrive nei suoi articoli, con estremo realismo,  le terribili condizioni in cui versano i soldati, soffre e rischia la vita accanto a loro nelle trincee.
Ebbe anche la sventura di essere arrestata perché scambiata per una spia inglese. Rientrata sana e salva a New York, collabora con il New York Journal, il suo spirito vivido e coraggioso, la conduce questa volta ad occuparsi di donne rimaste vedove e di infanzia abbandonata. Avvalendosi della sua meritata notorietà, denuncia, attraverso i suoi articoli, con maggiore incisività, le ingiustizie e gli sfruttamenti ai quali erano sottoposti i bambini rimasti  orfani.

Muore a 57 anni di polmonite nel 1922, riposa in una modesta tomba nel Woodlawn Cemetery nel Bronx.

Riconoscimenti:

Nellie ha ispirato il personaggio di Ella Kaye nel romanzo “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald

A lei è stata dedicata una Graphic Novel.

Nel 2021 la scultrice Amanda Matthews ha realizzato per Nellie un monumento dal nome “ The girl Puzzle monument”, collocato sull’isola dove sorgeva il manicomio nel quale aveva realizzato la sua sensazionale inchiesta nel 1887.

A lei è dedicato un cratere di Venere.

Leggi le altre puntate de La stoffa delle donne di Caterina Orsoni:
07.03.25  La stoffa delle donne
05.04.25 Carmen Mondragon “Occhi color smeraldo”
26.04.25 Lucia Joyce, la Sirena dall’anima fragile
21.05.25
Nellie Bly, una ragazza orfana e solitaria
12.06.25  Nellie giramondo

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Caterina Orsoni

Caterina Orsoni vive a Ferrara e nel tempo libero ama curiosare tra le bancarelle dei mercatini alla ricerca di oggetti curiosi, insoliti, a volte misteriosi che diventano una scusa per dialogare con gli espositori e ritornare indietro al tempo in cui questi oggetti venivano usati. I mercatini sono così anche fonte di ispirazione e di acquisizione di oggetti e materiali naturali, quali legno e tessuti, da riusare nelle composizioni che lei stessa crea.

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