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La stoffa delle donne /
Nellie giramondo

La stoffa delle donne: Nellie giramondo

Le avventure della nostra giornalista continuano, la troviamo sempre più appassionata, determinata e curiosa  di intraprendere nuove sfide. Il suo desiderio di affermare ed affrancare il ruolo delle donne nella società la spinge, questa volta, a tentare un’impresa alquanto bizzarra ed audace.

Partiamo dal principio. Nellie si era appassionata alla lettura de “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne, padre della fantascienza letteraria moderna. Per lei fu una fonte di ispirazione, che la portò a voler conoscere ed intervistare l’autore. Ancora una volta, grazie alla sua caparbietà, riuscì nel suo intento. Si incontrarono ad Amiens in Francia, oltre a Nellie e Jules Verne erano presenti la moglie di quest’ultimo, Honorine ed un giovane giornalista parigino che fungeva da traduttore. Nellie era molto emozionata e desiderosa di porre a Verne diverse domande, aveva maturato mille curiosità ed era determinata a scrivere un articolo che desse il giusto risalto al famoso romanziere.

In realtà i ruoli di giornalista ed intervistato si ribaltarono o meglio si sovrapposero, in quanto Verne era estremamente incuriosito e lusingato dal progetto di Nellie di sfidare Phileas Fogg (il protagonista immaginario del suo romanzo, per tentare di batterne il record. Infatti la giovane aveva convinto ancora una volta Joseph Pulitzer ad assecondarla nella sua nuova rocambolesca avventura.

Sarebbe partita sola, con un’unica valigia contenente pochi essenziali effetti personali. Avrebbe viaggiato usufruendo di tutte le tipologie di mezzi di trasporto, al fine di compiere il giro del mondo in meno di ottanta giorni. Con grande stupore di Nellie, durante l’intervista, Jules Verne le mostrò una mappa geografica, sulla quale aveva appuntato degli spilli che stavano ad indicare il percorso fatto da Phileas Fogg, accanto a questi, altri segnali di colore diverso per tracciare l’itinerario che avrebbe dovuto compiere Nellie. Questo singolare gesto, stava ad indicare quanto il famoso scrittore fosse sinceramente interessato e desideroso di vedere realizzato ciò che aveva solo immaginato e raccontato nel suo libro. Inoltre le promise che, al suo arrivo alla tappa finale del viaggio, avrebbe ricevuto un telegramma di congratulazioni. Nellie, ancora una volta, sfidando tutti e tutto, soprattutto coloro che ritenevano sconveniente ed inopportuno per una donna viaggiare sola, il 14 novembre del 1889 partì da Hoboken nel New Jersey per il suo viaggio di 40 mila chilometri. Nello stesso istante, un’altra intraprendente giornalista, Elizabeth Bisland, si apprestava a compiere la medesima impresa, con la sola differenza che partì da New York alla volta di San Francisco, nel senso opposto rispetto a Nellie.

“La nostra intrepida reporter viaggia senza la protezione di un uomo”, così titolava il New York World Journal, titolo azzeccatissimo, nato dall’intuito del direttore Pulitzer. Nellie “costretta” dentro ad abiti stile Vittoriano, non certo adatti ad intraprendere un lungo viaggio, si sposta di paese in paese, a bordo di treni, piroscafi, mongolfiere e perfino sul dorso di un asino. Attraversa l’ Atlantico, l’Europa e l’Asia, appuntando minuziosamente sui suoi taccuini, come una sorta di diario di viaggio, tutto ciò che i suoi occhi e la sua sensibilità percepivano.

Sbarcò sulla costa Ovest degli Stati Uniti, per fare rientro a New York, rispettando esattamente le tempistiche che si era prefissata, il 25 Gennaio 1890. Impiegò Settantadue giorni, sei ore, undici minuti e  quattordici secondi. Otto giorni in meno di Phileas Fogg. A Chicago, prima ancora di raggiungere New York, ricevette il graditissimo telegramma : “ Monsieur Jules Verne chiede che il seguente messaggio venga recapitato a Nellie Bly quando toccherà il suolo americano: Il signore e la signora Verne porgono le loro sincere congratulazioni a Nellie Bly per la sua vittoria, nel momento in cui questa intrepida giovane mette piede sul suolo americano. Good luck Nellie Bly”.

L’avventura compiuta da Nellie, la rende famosissima in tutti gli Stati Uniti, questo anche grazie all’attività promozionale di vero e proprio merchandising in stile moderno, messa in atto da Pulitzer, famoso per la sua acutezza negli affari.

Ad ogni tappa del suo viaggio, la Bly , viene accolta calorosamente da folle di persone entusiaste, bande musicali e omaggi di ogni genere. Venne anche ideato, un gioco da tavolo, per celebrare le sue imprese, una sorta di Gioco dell’oca. Inoltre, fu indetta una lotteria, che raggiunse cifre da capogiro, per indovinare il giorno esatto in cui Nellie avrebbe toccato il suolo americano. La sua avventura non fu solo un successo personale e professionale, ma qualcosa di più ampio, sollevò il velo dell’ipocrisia di una società dominata dal genere maschile. Dimostrò con coraggio e profonda convinzione, che non esistono limitazioni e differenze di genere.

“Volevano fare di me una sposa e una madre. Feci di me una donna, una vera giornalista, una pioniera”.

 

Ma la sua voglia di conoscere non finisce qui e lo scoprirete leggendo il prossimo racconto sulle sue nuove avventure…

 

Leggi le altre puntate de La stoffa delle donne di Caterina Orsoni:
07.03.25  La stoffa delle donne
05.04.25 Carmen Mondragon “Occhi color smeraldo”
26.04.25 Lucia Joyce, la Sirena dall’anima fragile
21.05.25 
La stoffa delle donne: Nellie Bly, una ragazza orfana e solitaria

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Caterina Orsoni

Caterina Orsoni vive a Ferrara e nel tempo libero ama curiosare tra le bancarelle dei mercatini alla ricerca di oggetti curiosi, insoliti, a volte misteriosi che diventano una scusa per dialogare con gli espositori e ritornare indietro al tempo in cui questi oggetti venivano usati. I mercatini sono così anche fonte di ispirazione e di acquisizione di oggetti e materiali naturali, quali legno e tessuti, da riusare nelle composizioni che lei stessa crea.

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