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Ferraritalia festeggia il suo primo mese di vita con una vetrina ricca di 101 articoli di primo piano, una trentina di aforismi raccolti quotidianamente nella sezione Germogli e altrettanti Accordi, brani che hanno fatto da colonna sonora alle nostre giornate. Dal 26 novembre, data in cui ferraraitalia è online, abbiamo collezionato anche una prima serie di gallerie fotografiche a tema (fra le quali quelle aree sulla città, apprezzatissime, frutto di scatti realizzati con il drone) e immagini evocative a illustrare l’incedere del calendario.
Abbiamo raccolto, tra i tanti che ci sono stati manifestati, gli apprezzamenti e l’incoraggiamento di Massimo Gramellini. I lettori hanno esternato le loro opinioni con interventi (ospitati nell’apposita sezione) o commenti a specifici scritti, riportati sotto ciascuno di essi. Ha destato particolare attenzione e suscitato interesse l’inchiesta a puntate sull’ “oro del Pci”.
Per ferraraitalia nel corso di questo mese hanno scritto Fiorenzo Baratelli, Loredana Bondi, Francesca Carpanelli, Andrea Cirelli, Riccarda Dalbuoni, Barbara Diolati, Monica Forti, Maura Franchi, Sergio Gessi, Camilla Ghedini, Giuliano Guietti, Francesco Lavezzi, Virginia Malucelli, Giorgia Mazzotti, Alessandro Oliva, Silvia Poletti, Andrea Poli, Valentina Preti, Mauro Presini, Riccardo Roversi, Vittorio Sandri, Giuliano Sansonetti, Valentina Scabbia, Franco Stefani, Gian Pietro Testa, Gianni Venturi; sono inoltre intervenuti Enzo Barboni, Giorgio Bottoni, Leonardo Fiorentini, Giuseppe Fornaro, Lanfranco Viola. Hanno fotografato per noi: Aldo Gessi, Roberto Fontanelli, Luca Pasqualini. Alcuni fra i nostri opinionisti tengono rubriche settimanali. Sono cinque, per ora: Elogio del presente (di Maura Franchi), “Pepito Sbazzeguti” (di Francesco Lavezzi), Dalla parte del torto (di Fiorenzo Baratelli), Il villaggio della nuova vita (di Gian Pietro Testa), Memorabile (di Riccardo Roversi).
I lettori hanno la possibilità di consultare l’archivio attraverso una ricerca per parola chiave, utilizzando la finestrella in alto a destra nella home. Oppure per autore (cliccando sulla firma), per data (utilizzando il calendario nella barra laterale di destra), per genere (avvalendosi del menu a tendina posto sotto al calendario o cliccando sulle voci dell’elenco riportate in fondo alla home a sinistra, o ancora selezionando la relativa indicazione presente in testa a ogni articolo).
Cliccando qua si possono visualizzare e scorrere le 101 riflessioni di primo piano (dalle quali sono escluse solamente Aforismi, Germogli, Immaginario e interventi dei lettori).

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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