Skip to main content

Il do ut des nei rapporti è superato, perdente, Amanda lo sostituisce con il ‘capio ergo recipis’, più giusto e soprattutto sincero nel piacere reciproco. Avere in sorte il nome Amanda è come stare tra il dovere essere amata (gerundivo femminile singolare, ndr) e la direzione verso le cose da amare (gerundivo neutro plurale, ndr), quelle che a 53 anni, la protagonista dell’ultimo romanzo di Valeria Parrella Enciclopedia della donna aggiornamento (Einaudi, 2017), sa scegliere senza nessuna incertezza.
Amanda completa ciò che l’enciclopedia degli anni sessanta dedicata alla donna aveva taciuto: la vagina, anzi, “la fica”. Cresciuta con i fascicoli del compendio incompleto su cui sedeva, Amanda aggiorna la parte mancante, proprio quella che, nel corso della sua vita, si è intrecciata a uomini, amanti, amici, altre donne, insomma tutto, come un crocevia da cui si smistano pensieri, si salutano persone, a volte per sempre.
La visione di Amanda sul tema è il filo orizzontale che lega il Semaforo, il Corredo, Overbooking, Tristi tropici, Diogene e altre parti di un insieme riconducibile sempre a lei, la vagina. Prendiamo il semaforo: se Amanda si trova in uno spazio chiuso, divide mentalmente le persone tra quelle scopabili e quelle non, un meccanismo istintivo e binario, ancora più elementare di un semaforo, senza sfumature di giallo.
Il corredo “vive in uno stanzino del desiderio, un sottotetto della fica”, dove Amanda colloca e associa i ragazzi che le piacevano al liceo in una grande zuppiera, l’uomo politico è una saliera, altri uomini sono su piattini con cucchiaini d’argento, ma la cassa di noce è capiente all’infinito, lì dentro ci finisce la vita.
Gli uomini vanno differenziati, non sono tutti uguali e Amanda crea delle “categorie socio-merceologiche”: l’intellettuale perde virilità perchè scade nella melassa, il fruttivendolo, invece, ha quella sicurezza innata che piace, l’uomo col mal di testa merita indifferenza. Se poi, al di là delle categorie, uno si professa innamorato, fatti suoi, Amanda trova che sia una cosa “al limite dell’accettabile”, sente il desiderio abbassarsi e allora deve distrarsi per recuperarlo.
E poi ci sono gli amici uomini, quelli che per resistere nel tempo non hanno mai dovuto mischiarsi con il sesso, quelli che non si può guardare nella loro interezza, bisogna togliere loro qualcosa per non confondersi e allora “l’unico modo onesto di avere un uomo etero amico è non avere mai pensato di andarci a letto, e l’unica condizione affinchè questo avvenga è staccare loro il coso da tutto il resto”.

Care amiche lettrici, proviamo ad aggiungere altre categorie di uomini a quelle di Amanda?

Potete inviare le vostre lettere a: parliamone.rddv@gmail.com

tag:

Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.

I commenti sono chiusi.


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it