Scienza e scienziati a Ferrara: il Congresso internazionale della Società di Biologia Molecolare ed Evoluzione-Smbe
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Da domenica 23 a giovedì 27 luglio, Ferrara ha ospitato il Congresso internazionale della Società di Biologia Molecolare ed Evoluzione-Smbe.
Si è tenuta a Ferrara l’edizione 2023 del Congresso internazionale della Società di Biologia Molecolare ed Evoluzione-Smbe. Un appuntamento molto importante per la comunità scientifica di tutto il mondo, che ha visto questa piccola capitale italiana del Rinascimento selezionata per ambientare un appuntamento seguito da tutti gli specialisti del settore e che porterà in città oltre 1600 persone, tra relatori, congressisti e partecipanti. È questo il pubblico che da domenica 23 a giovedì 27 luglio 2023 ha seguito i 31 simposi dedicati alle varie tematiche legate alla biologia molecolare, l’evoluzione e la genomica. L’organizzazione di questo evento – spiegano gli organizzatori dell’Università di Ferrara – è stata assegnata dopo una selezione avviata nel 2019 e che ha visto prevalere Ferrara su Mosca e Copenhagen.
Apparentemente dedicata a tematiche da addetti ai lavori, la biologia molecolare evolutiva in realtà ha attinenza con tutti gli aspetti della vita che possono riguardare l’attualità e il quotidiano. Questa scienza permette, per esempio, di studiare se e come i batteri si adattano agli antibiotici o come le specie possono invadere nuovi habitat, ma è anche utile per interpretare il peso di un’evidenza genetica a partire dai reperti trovati su una scena del crimine. E può dare risposte a quesiti che assillano fatti e scelte al centro delle cronache.
C’è chi si è chiesto, in questo senso, se gli orsi del Trentino che sono stati immessi dalla Slovenia sono differenziati geneticamente tra loro o sono discendenti da poche coppie di capostipiti. Un altro tema molto importante riguarda il rischio di estinzione di una specie, e la biologia molecolare evolutiva può spiegare in che misura questo dipende da fattori ambientali o ha a che fare con fragilità genetiche.

Insomma, una materia apparentemente riservata a pochi eletti, ma con risvolti concreti che hanno una grande influenza sulla vita di tutti i giorni. Non a caso quindi la biologia molecolare e l’evoluzione biologica saranno al centro di un summit con dibattiti ambientati nei più bei palazzi e monumenti storici del centro cittadino.

Ma come ha fatto una città di dimensioni medio-piccole come Ferrara ad aggiudicarsi la location di uno dei più importanti appuntamenti scientifici internazionali?
Lo spiega il docente di genetica dell’Università di Ferrara Giorgio Bertorelle, presidente del comitato scientifico e organizzatore dell’evento. “Negli anni passati – ricorda il professore – il congresso è stato organizzato in città come Barcellona, Chicago, Vienna, Kyoto, Auckland e Manchester. L’Italia ne ha ospitato un’unica edizione, 21 anni fa, a Sorrento. Nel 2019, però, abbiamo pensato di candidare Ferrara e da lì è iniziata l’idea e via via la proposta dell’evento, che abbiamo voluto progettare come congresso diffuso, all’interno di un centro storico pedonale. Un enorme sforzo organizzativo, reso possibile grazie anche alla collaborazione del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara”.

Un’idea vincente, che ha portato Ferrara a essere la prescelta rispetto a grandi città concorrenti come Copenhagen e Mosca in tempi ancora lontani dagli attuali scenari.
“Sì, credo che abbia funzionato molto l’idea di far soggiornare conferenzieri e studiosi in una location ricca di storia, dove gli studiosi possono venire con la famiglia che ha così un ambiente intorno che si presta al soggiorno piacevole e alla visita. La collocazione geografica di Ferrara, tra l’altro, consente in tempi molto contenuti di raggiungere i luoghi italiani più attraenti per un pubblico straniero, che rappresenta il 90 per cento dei partecipanti a questo appuntamento. Teniamo conto, infatti, che da Ferrara in un’ora si arriva a Venezia, Ravenna, poco di più per Firenze e che in tempi più che ragionevoli si può fare andata e ritorno da Roma”.

In quali location sono organizzati i seminari scientifici?
“Il congresso è anche un esperimento di convegno scientifico diffuso, in quanto si terrà in diverse sedi del centro storico cittadino: il Teatro Comunale, il Castello Estense, il Palazzo Bevilacqua-Costabili, il Polo Adelardi, il Chiostro di San Paolo. Ma anche Palazzo Pendaglia, sede dell’istituto alberghiero Orio Vergani a cui è stata affidata tutta l’organizzazione dei momenti di ristoro, e il Parco Massari che ospiterà la cena di gala”.

Un impegno organizzativo e finanziario molto complesso. Il finanziamento arriva da un organismo universitario?
“Il convegno viene organizzato ogni anno dalla SMBE, che è legata alla casa editrice della rivista scientifica Molecular Biology and Evolution, leader mondiale nel settore della biologia evoluzionistica. Nata negli Stati Uniti nel 1982, la Società e la rivista si occupano di diffondere i risultati e di sostenere i ricercatori che hanno l’obiettivo di capire i processi evolutivi a livello molecolare”.

I risultati degli studi possono rivelare elementi importanti per la nostra vita?
“Assolutamente sì. Studiando il Dna e le proteine è possibile ricostruire l’evoluzione dell’uomo e di altre specie animali e vegetali. Queste scoperte mostrano i cambiamenti dei virus e in che modo favoriscono o riducono la loro pericolosità. Sempre grazie alle ricerche di quest’ambito scientifico possiamo scoprire se e come la biodiversità delle specie potrà mantenersi. Da qui si può studiare infatti in che modo le specie potranno adattarsi, nonostante i rapidi recenti cambiamenti ambientali e climatici dovuti alle attività dell’uomo”.
Chi sono i relatori e gli studiosi che parteciperanno al convegno ferrarese?
“Al momento, il comitato ha ricevuto 1640 contributi (riassunti di studi scientifici) da ricercatori provenienti da 49 paesi diversi. Circa 200 sono stati selezionati per comunicazioni orali in uno dei 31 simposi che si terranno nelle diverse sedi. Tra i relatori ci saranno alcuni dei più grandi scienziati che negli ultimi trent’anni hanno contribuito allo sviluppo di questi studi, come il genetista statunitense Micheal Lynch, docente di Evoluzione, Genetica delle popolazioni e Genomica dell’Indiana University, che in passato ha ricoperto anche la carica di presidente della Smbe”.

Il comitato scientifico e organizzatore è presieduto da Giorgio Bertorelle, professore ordinario di Genetica all’Università di Ferrara, ed è composto dai docenti Silvia Ghirotto (sempre di Unife), Andrea Luchetti (Unibo), Luca Pagani (Unipd), Omar Rota Stabelli (Unitn) e Emiliano Trucchi (Univpm). Il congresso è anche un esperimento di convegno scientifico diffuso, in quanto si terrà in diverse sedi cittadine: il Teatro Comunale, il castello Estense, il Palazzo Bevilacqua-Costabili, il Polo Adelardi, il Chiostro di San Paolo, Palazzo Pendaglia, e il Parco Massari
Giorgia Mazzotti
Caro lettore
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