E’ difficile raccontare il flash mob di ieri pomeriggio nella piazza di Ferrara. Se anche tu eri presente. Se anche tu guardavi e ascoltavi le parole e le grida delle donne iraniane, il dolore lo smarrimento la rabbia di alcune ragazze giovanissime, in ginocchio, piangere, tagliarsi una ciocca di capelli e appoggiarla con dolcezza sulla bandiera e sulla foto di Mahsa Amini, la prima martire. Impossibile raccontare cosa è successo a te e a tutti i presenti, quando una di loro ha intonato Bella Ciao in versione iraniana e femminista e tutti , immediatamente, si sono uniti a quella canzone divenuta il simbolo universale della libertà e del riscatto.
Peccato per chi non c’era. Non ha perso una bella e riuscita manifestazione, ma un momento speciale, l’emozione che passava dall’una all’altro come una corrente, la prova che la solidarietà non è, può non essere, una parola consumata; non è un bicchiere vuoto se viene riempito di empatia e passione.
Succede raramente. Ieri è successo.
Donna Vita Libertà. La lotta continua, in Iran e in tutte le città del mondo, perfino nel cuore segreto della distratta Ferrara.
Le immagini in copertina e nel testo documentano alcuni istanti del flash mob – Ferrara, piazza Trento Trieste, 28 settembre 2022 – Foto di Valerio Pazzi.
Francesco Monini
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
Periscopio è proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.
Francesco Monini
direttore responsabile
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
L’intensità della manifestazione di ieri è stata profondamente coinvolgente…la forza sprigionata dal dolore di quelle ragazze ci ha commosso, il loro canto di Bella ciao ci ha fatto cantare con loro. Hanno toccato quelle “corde” interiori che solo il coraggio delle donne contro le violente sopraffazioni sociali e politiche che subiscono, può esprimere: è l’essenza del dolore che penetra anche in noi!
Ieri non potevo esserci, se ne verranno altre non mancherò.
Veramente una manifestazione coinvolgente, commovente. Il problema sono le violenze continue sulle donne e l’assurdo oscurantismo di potere. Dobbiamo mantenere alta e viva la solidarietà!
Io non c’ero, e di questo sono colpevole
Donna persiana, anima atavica
frutto del seme dell’antica sapienza
cultura scavata tra i sassi e la terra
getta il tuo velo, scopri i tuoi occhi.
I tuoi capelli d’ebano liberi al vento
sguardo profondo di accusa e rivolta
forza di madre trasmessa alle figlie
grida il tuo nome contro i tuoi aguzzini.
Libera forza di un oscuro tormento
canta con noi, libera voce
nelle piazze del mondo
il grembo fecondo di sogno globale.
Taglia una ciocca
gettala in aria
in modo che il vento
la semini ovunque.
Polizia morale
sdegno totale
catene divelte
prigioni abbattute.
Il tuo coraggio si diffonda
tra le pieghe di un mondo
ancora lontano
dall’essere tondo.
Grazie
Il mio grazie alla forza e al coraggio delle donne iraniane.
Sono molto contenta che la manifestazione sua riuscita. Volevo esserci ma il covid mi ha tappato in casa. Spero alla prossima
E’ stato davvero un flash mob, molto sentito e con tanta partecipazione, L’articolo a mio modesto parere, è molto centrato. Sicuramente l’essere presenti, ti dava quell’emozione, come scrive il Direttore nell’articolo ” E’ difficile raccontarlo” Essere li, lo potevi percepire nell’aria e nell’animo, ma leggendo queste righe scritte, lo puoi avvertire in modo quasi reale.