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Giorno: 17 Novembre 2021

Cgil Ferrara: PNRR e fondi strutturali

Al via le giornate di formazione per delegati e pensionati della CGIL di Ferrara su temi di grande
importanza generale. Il titolo dell’iniziativa odierna: “PNRR e fondi strutturali, quali opportunità per il
territorio”.
Giuliano Guietti, presidente di IRES Emilia Romagna, ha presentato l’architettura dei finanziamenti
europei che in qualche modo possono avere una ricaduta sul territorio, anche per fare chiarezza sul
possibile ruolo degli enti locali, spesso oggetto di malintesi ed equivoci.
“L’obiettivo è quello di gettare le giuste premesse, fornire le necessarie conoscenze per alimentare
percorsi di partecipazione nei luoghi di lavoro e nel territorio – Cristiano Zagatti, segretario generale
CGIL – su argomenti che rischiano di rimanere troppo lontani da cittadini e lavoratori. Oggi firmeremo il
“Patto per il lavoro e il clima – Focus Ferrara” che potrà rappresentare una straordinaria opportunità solo
se riuscirà a vivere in modo diffuso tra le persone migliorando la loro condizione di vita e di lavoro.
Un ampio, ricco, consapevole e partecipato dibattito pubblico può avvicinare le istituzioni, i cittadini, le
parti sociali per cogliere opportunità di sviluppo, costruire filiere produttive e sociali adeguate a creare
lavoro di qualità correggendo meccanismi che oggi determinano sfruttamento, basse retribuzioni e
disuguaglianze sociali. A crescita economica non può corrispondere incremento della povertà o della
disoccupazione soprattutto a fronte di ingenti investimenti pubblici”.
La seconda giornata sarà il 26 novembre e si affronterà il rapporto tra PNRR, fondi strutturali e “DDL
Concorrenza” per tentare di capire i possibili cambiamenti sui servizi pubblici e con essi le ricadute per i
cittadini e sulla qualità delle condizioni di lavoro.

Ferrara, 17 novembre 2021

Concessioni balneari, dopo la decisione del Consiglio di Stato pronta una risoluzione Pd in Regione

I consiglieri dem Rossi, Bulbi e Fabbri: “Urgente una legge nazionale di riordino della materia con un ruolo centrale delle Regioni”

Il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittima la legge del 2018 che prorogava le concessioni balneari fino alla fine del 2033 e stabilito che le concessioni in essere sono valide solo fino alla fine del 2023. Decisione che è stata un duro colpo per molti imprenditori e che vede la costa romagnola particolarmente coinvolta, con i chilometri di stabilimenti e attività turistiche della Riviera.
“È urgente che il Governo affronti in modo definitivo la materia, attraverso una legge di riordino delle concessioni demaniali con finalità turistico ricreative, che dovrà essere concordata con l’Unione europea per evitare di incorrere in procedure di infrazione che continuerebbero a mettere a rischio un comparto fondamentale per l’economia turistica, nazionale e regionale, e che definisca i criteri per la messa a bando degli stabilimenti balneari” si legge nella risoluzione proposta dal gruppo Pd. “È fondamentale venga riconosciuta alle Regioni la possibilità, nell’ambito dei limiti minimi e massimi di durata delle concessioni che verranno stabiliti dalla legislazione nazionale, di modulare la durata delle stesse in modo da assicurare un uso rispondente all’interesse pubblico e alle peculiarità territoriali, ma anche proporzionato all’entità degli investimenti, anche al fine di favorire le innovazioni, peraltro richieste dalla transizione ecologica” si prosegue.
Da qui l’impegnativa rivolta alla Giunta perché si “solleciti l’adozione di una legge nazionale contenente la revisione e il riordino definitivo della disciplina delle concessioni demaniali marittime e delle modalità di affidamento che, nel rispetto dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento, di garanzia dell’esercizio, dello sviluppo e della valorizzazione delle attività imprenditoriali, contenga criteri che, nel rispetto della par condicio, consentano anche di valorizzare l’esperienza professionale e il know-how acquisito da chi ha già svolto attività di gestione di beni analoghi, anche tenendo conto della capacità di interazione del progetto con il complessivo sistema turistico-ricettivo del territorio locale, nonché di tutelare e riconoscere il lavoro, la professionalità e gli investimenti fatti dagli imprenditori balneari e più in generale il valore aziendale delle imprese esistenti, coinvolgendo le Regioni nel percorso di definizione dei requisiti per l’assegnazione delle concessioni balneari turistico ricreative”.
L’auspicio è che la legge nazionale attribuisca alle Regioni la competenza a prevedere i criteri ed i requisiti dell’accesso ai bandi di gara, per tutelare le peculiarità di ogni territorio e contribuire alla promozione del settore turistico. “Una proposta è poi quella di creare una cabina di regia regionale con gli Enti locali interessati, Anci Emilia-Romagna e tutti gli stakeholders, secondo il metodo partecipativo del Patto per il Lavoro e per il Clima, per definire una linea di lavoro unitaria e una analoga cabina di regia nazionale. Positive in questo senso le dichiarazioni del Ministro al Turismo Garavaglia che si è impegnato davanti agli Assessori regionali in Conferenza delle Regioni a presentare un testo in armonia con la legislazione europea che contenga criteri tutelanti per gli investimenti fatti” concludono i consiglieri.

19 novembre alle 16,30 negli spazi di Palazzo Crema, in via Cairoli 13 – Ferrara, all’inaugurazione di Fermare Apollo

Saranno presenti:

  •  Liviana Zagagnoni – Responsabile UDI Ferrara
  • Giovanni Polizzi – Presidente Fondazione Estense
  • Dorota Kusiak – Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara
  • Rita Reali – Presidente Comitato per le Pari Opportunità presso il Consiglio Ordine Avvocati Ferrara

 Il progetto è composto da mostre espositive e video. L’iniziativa rientra in un più ampio progetto di sensibilizzazione della cittadinanza e del mondo scolastico sul tema della violenza sulle donne, che vede nel 25 novembre la Giornata internazionale istituita dalle Nazioni Unite nel 1999.
All’interno dello spazio espositivo sarà presente la mostra Oltre Dafne fermare Apollo, che costituisce l’atto finale di un progetto realizzato da UDI nazionale, capofila, con i partner UDI Ferrara e UDI Palermo, finanziato da un bando del Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il percorso prevede la proiezione video, di manifesti politici e fotografie storiche che scandiscono il passaggio dei tempi e le conquiste delle donne in Italia negli ultimi 76 anni.
Con l’occasione si potranno vedere i lavori di studenti e studentesse di Ferrara delle scuole Dosso Dossi e Giosuè Carducci, che hanno partecipato al progetto “Il No alla violenza è una questione di libertà.”, realizzato da UDI Ferrara nell’ambito dello stesso bando DPO.

UDI Ferrara

Fiere, se Bologna fosse stata ‘tedesca’ avrebbe preso ristori doppi

30 mlioni non coprono perdite 2021, expo chiederanno fondi anche per 2022

Bologna – “L’entità dei ristori viene definite sulla base di una serie di parametri: ci potevano premiare un po’ di più? Certamente, ma così è”, non fa storie il numero uno della Fiera di Bologna, Gianpiero Calzolari. “Il meccanismo è perfettibile: l’importo (per Bologna, ndr), che si aggira tra I 30 e i 35 milioni, non ci consente di ritrovare un risultato positivo, ma ci consente di pianificare con maggior tranquillità l’aspetto dei flussi di cassa. Con gli stessi criteri adottati in Germania, basati sugli utili persi e non sul fatturato, avremmo preso il doppio”, fa sapere il direttore dell’expo, Antonio Bruzzone. Insomma, “come si dice a Bologna: meglio piuttosto che niente. Se guardiamo i nostri conti, i ristori non coprono certamente il colpo che abbiamo subito, ma ci faremo bastare queste risorse”, assicura Calzolari, commentando così – in un colloquio con la ‘Dire’- la ripartizione del fondo stanziato dal ministero del Turismo a copertura delle perdite 2020 che assegna alla società di via Michelino, circa 20 milioni di euro (che vanno ad aggiungersi ai 10 milioni messi a disposizione da Simest). Niente da recriminare, dunque, mentre scircolano voci di ricorsi che potrebbero arrivare da altri quartieri. Di certo c’è che si chiederanno altri fondi di sostegno.
“Il 2021 si chiude sicuramente in perdita e in base a quando verranno distribuiti ristori, la perdita verrà più o meno diminuita”, ammette Bruzzone, che è vicepresidente di Aefi, l’associazione che riunisce gran parte dei poli espositivi italiani. E “come Aefi stiamo predisponendo un documento per chiedere la conferma dei sostegni anche nel 2022”.
– Continua Bruzzone: “Siamo un po’ come un atleta che ha subito un infortunio: non è che ricomincia subito ad andare alla velocità di prima. Prima di tornare alla velocità del 2019, è probabile che debba passare non solo il 2021: tutto il 2022 non avrà le performance del 2019, forse il 2023 dal secondo semestre”, è la previsione del direttore dell’expo di Bologna. “Quindi c’è bisogno e noi chiederemo un affiancamento. Per tutto il primo semestre del 2022 non ci saranno cinesi: per noi quel mercato valeva 35 milioni di euro in Cina, di cui 10 milioni di cinesi che venivano in Europa. Nel 2022 sicuramente quei 10 milioni non li avremo”, conclude.
Quanto al ‘prima’: “Abbiamo trascorso lunghi mesi in una sorta di incomprensione rispetto a quello che stava accadendo, con la preoccupazione che non arrivasse nulla, mentre i colleghi tedeschi e degli altri paesi europei si erano attrezzati adeguatamente. Poi il meccanismo della deroga comunitaria si è sbloccato”, ricorda Calzolari. E se i 30-35 milioni complessivi non saranno sufficienti a coprire al perdita che solo per il 2020 è di 46 milioni, “avere la certezza di un gettito ci aiuta a fare meglio il nostro mestiere. L’assoluto buio in cui ci siamo trovati per diversi mesi ci dava molta più preoccupazione”, ammette.

Imprese Bologna, Valentina Marchesini: quote giovani? No, grazie

Giusto che ce ne siano più in aziende, ma serve formazione e tutoraggio

Bologna – Che si tratti di donne o di giovani, il meccanismo delle quote non convince Valentina Marchesini, giovane, donna e con incarichi dirigenziali nell’azienda di famiglia, la multinazionale del packaging di Pianoro. “Ovviamente, non è che non sono d’accordo sul fatto che ci dovrebbe essere i giovani nel cda”, dice commentando l’appello del presidente della Camera di commercio, Valerio Veronesi, che propone di adottare il sistema delle quote per favorire l’ingresso dei giovani in ruoli chiavi nelle imprese bolognesi che hanno bisogno di comptenze nuove, soprattutto in ambito digitale. “Io sono contraria al sistema delle quote, perché le quote rappresentano un grandissimo rischio. Per fare una cosa fatta bene, per consentire ai giovani o alle donne di entrare nei consigli di amministrazione, rischiamo di promuovere delle persone non di valore, solo per una caratteristica che hanno. Questo lo trovo sbagliato”, sostiene Marchesini.
“Sono abbastanza d’accordo che nel processo di digitalizzazione è fondamentale che intervenga una generazione che ha la digitalizzazione nel sangue, d’altra parte per stare in posizioni di potere è necessaria dell’esperienza”, ricorda la manager. “Mi piacerebbe parlare più che di scontro generazionale, parlare di incontro generazionale. Mi piacerebbe che ci fosse più accompagnamento, perchè una buona squadra può essere timonata da qualcuno con esperienza e da qualcuno con la sfrontatezza tipica della gioventù”, rilancia. “Quando si parla di digitalizzazione, peraltro, si parla di persone veramente giovani, che potrebbero non avere le competenze necessarie”, azzarda Marchesini.

“Forse il primo passo dovrebbe essere fatto dalla politica e dalle istituzioni pubbliche, le aziende pubbliche dovrebbero dare il buon esempio”, propone Valentina Marchesini. “C’è, dunque, una questione importantissima di formazione: le persone anziane che siedono in posti di responsabilità ci sono arrivate perché hanno fatto una formazione molto lunga. Chi è che tira su un giovane? Più che mettere delle quote, forse bisogna creare situazioni di accompagnamento”, immagina Marchesini. “Io ho, forse, un punto di vista viziato, perché oggi il gruppo direzionale della Marchesini è quasi per la metà composto da direttori di area under 50. Credo che l’equilibrio sia opportuno. E poi, quanto lottiamo noi per avere quel posto? Delle volte dobbiamo anche pensare che fa comodo stare all’ombra di un altro, lasciare ad altri la responsabilità delle decisioni”, nota.
“Sicuramente i nostri vecchi sono un po’ attaccati alla seggiola, ma credo anche che valga sempre il merito, per cui se sei una persona che vale, vai avanti. Secondo me c’è prima di tutto la competenza: studiare, farsi avanti, pretendere. Da parte delle persone più esperte bisognerebbe trovare un modo di accompagnamento che non è la quota. Per esempio: per tre anni un consigliere anziano si mette accanto un consigliere giovane a cui fa da tutor, dopo tre anni gli lascerà il suo posto”, immagina l’imprenditrice. “Più che le quote mi piacerebbe un meccanismo di passaggio del testimone. Entrambe le voci sono importanti, quella di chi innova e quella di chi ha vissuto l’azienda e la conosce”, conclude.

“L’imprenditoria femminile ferrarese incontra la ricerca”

Venerdì 19 novembre l’evento promosso dal Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio in collaborazione con A-Rose ODV, l’Associazione Ricerca Oncologica Sperimentale Estense Tra i relatori Tiziana Pompei, vice Segretario generale di Unioncamere e coordinatrice nazionale delle politiche camerali a sostegno dell’imprenditoria femminile Promuovere tra le donne imprenditrici ferraresi la conoscenza in ambito oncologico in termini di prevenzione, di diagnosi precoce e di nuove terapie contribuendo, al contempo, ad allineare il mondo della ricerca a quello delle
imprese come stimolo all’innovazione e all’internazionalizzazione. Questo uno degli obiettivi dell’incontro “L’imprenditoria femminile incontra la ricerca”, promosso dal Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio in collaborazione con A-Rose ODV, l’Associazione Ricerca Oncologica Sperimentale Estense, che si terrà venerdì 19 novembre, a cominciare dalle ore 17.30, presso la sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello. Sono tante, infatti, le donne imprenditrici della nostra provincia che oggi della relazionalità fanno uno dei driver del proprio “fare impresa”: aziende che
per questo possono definirsi “coesive”, perché proprio dalle relazioni che tessono con gli altri soggetti contribuiscono a costruire e ad alimentare congiuntamente coesione sociale e competitività.
A-ROSE ODV, che ha festeggiato di recente i due anni di età, nasce per raccogliere fondi destinati al finanziamento di progetti di ricerca traslazionali, ovvero che permettano di portare rapidamente le scoperte ottenute nei laboratori di ricerca del nostro territorio nelle corsie ospedaliere. Tra i fondatori dell’Associazione, Carlotta Giorgi e Paolo Pinton, impegnati nell’ambito della ricerca preclinica, Francesco Fiorica e Gabriele Anania, che operano in ambito clinico. “Ringrazio il Comitato per l’imprenditoria femminile – ha sottolineato Carlotta Giorgi, presidente di A-ROSE ODV – ed in particolare Gisella Ferri per questa bella iniziativa e per il supporto che ci vorrà dare anche in futuro. Ci riempie di orgoglio tutto il percorso fatto fino ad ora nonostante le limitazioni dovute alla pandemia. Abbiamo infatti ottenuto ottimi risultati grazie alle nostre idee ed al supporto di tante persone che hanno creduto in noi, e sarà bello poterne parlare ad un incontro come questo. Siamo quindi sempre più convinti che Ferrara sia il posto giusto per portare avanti un progetto come il nostro”. Paolo Pinton, socio fondatore di A- SE ODV, ha aggiunto: “Non dobbiamo mai dimenticarci che la ricerca è la chiave per arrivare alla cura e che ci si cura meglio dove si fa ricerca. Dobbiamo però dialogare maggiormente con gli imprenditori del nostro territorio perché se è vero che in Italia purtroppo, dallo Stato, arrivano pochi fondi destinati alla ricerca, è terribilmente altrettanto vero che ne arrivano ancora meno dal mondo dell’impresa. Uno dei nostri obiettivi è inoltre far capire quanto importante sia far lavorare in sinergia la componente di ricerca di laboratorio con la componente clinica”. Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Fiorica: “Vi è un grosso fermento in oncologia verso la personalizzazione della terapia. E’ un concetto nuovo che deve essere esplorato assolutamente dalla condivisione dei dati con i colleghi delle discipline precliniche. Quella che vogliamo anticipare con A-ROSE ODV a Ferrara, è quella rivoluzione culturale che sta iniziando a venir fuori nei maggiori centri americani con cui si porta al centro della cura oncologica il complesso dell’interazione individuo-tumore. Se continuiamo, infatti, a viaggiare sul binario del “distruggo il tumore”, anche i farmaci biologici più innovativi, le tecniche di chirurgia e di radioterapia più all’avanguardia sono destinate al fallimento, semplicemente perché il tumore è dentro l’individuo e in lui si difende dagli attacchi delle cure oncologiche”. “Come chirurgo generale – ha sottolineato Gabriele Anania – svolgo l’80% dei miei interventi in campo oncologico. Avere a disposizione un laboratorio in grado di supportare la ricerca in campo clinico diventa, dunque, estremamente importate. La possibilità di condividere lo stesso progetto seguendolo in prima linea è certamente un valore aggiunto per il clinico ma lo è soprattutto per il paziente della città nella quale lavoro. Queste sono le ricerche che necessitano del reale sostegno del mondo civile della nostra città”.
Convinta promotrice dell’evento Gisella Ferri, presidente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile: ”Abbiamo bisogno della forza e della cultura delle donne. Ora che hanno condotto l’intera società italiana a ripensare la propria vita, riconoscendo il valore universale della loro libertà e della loro originalità, dobbiamo affrontare nuove sfide epocali, quelle che hanno davanti l’Europa, il nostro Paese, l’intera comunità ferrarese. Mi auguro – ha concluso Ferri – che questa giornata sia di riflessione e di stimolo per attuare integralmente, nei fatti, il principio di parità di genere. Le donne hanno cambiato la
politica, la società ed anche la ricerca e sono certa che continueranno a farlo”. A fare gli onori di casa Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio, che, nel dare il benvenuto a Tiziana Pompei, vice Segretario generale di Unioncamere e coordinatrice nazionale delle politiche camerali a sostegno dell’imprenditoria femminile, ha dichiarato: “Svolta con passione, tenacia e perseveranza, la Ricerca consente di raggiungere traguardi decisivi nella prevenzione e nella cura di patologie particolarmente insidiose, favorendo in molti casi la ripresa della vita relazionale. Anche
per questo ringrazio A-ROSE ODV, che con la ricerca, la divulgazione e il confronto contribuisce a importanti obiettivi di integrazione sociale”.
L’accesso in sala sarà consentito, fino a un massimo di 60 persone, esibendo il green pass.

Le storie di Costanza /
Novembre 2060 – Giornata nazionale del sonno Mezzano

 

Il primo Novembre è un giorno particolare per Pontalba ma anche per tutt’Italia: è la giornata nazionale dei Robot-111, chiamata più comunemente Giornata nazionale del sonno mezzano. In quel giorno i mezzani non lavorano, non puliscono casa, non rispondono al citofono e al telefono, non giocano con i bambini, non cantano. In quel giorno i nostri Robot-111 semplicemente riposano. Se ne stanno fermi immobili, spenti, con gli occhi chiusi seduti sui loro piedi e con le braccia penzoloni. Sono in stand by. E’ il loro giorno per dormire, per ricaricare energie neuronali e elettriche. C’è una discussione aperta tra gli ingegneri del Centro Trescia-111 che riguarda l’utilità di tenerli al buio o, addirittura, al freddo. Comunque sia, l’ultimo giorno di ottobre vengono puliti, nutriti e complimentati per il lavoro fatto nell’ultimo anno, poi vengono messi a riposo. Il giorno seguente qualunque accidente accada, bisogna cavarsela senza di loro.

Si potrebbe pensare che un singolo giorno non sia un problema e invece è l’esatto contrario, senza mezzani si fa fatica a superare le ventiquattr’ore senza incappare in qualche guaio.  A cominciare dai bambini che, essendo abituati a giocare con i loro robot-111, strillano con la speranza che qualche parente preso per sfinimento, li riaccenda. Ma questo non succede. Tutti riconoscono ai robot-111 il diritto di riposare almeno un giorno all’anno e nessuno sgarra.

I mezzani che dormono sembrano morti. Se non fosse per le telecamere degli occhi che si muovono sotto le palpebre abbassate, verrebbe il dubbio che sia giunta la loro fine.
E’ davvero curioso, i nostri robot sognano. Sulla retina compaiono immagini di varia natura e le telecamere si muovono come se stessero vedendo un film. In realtà stanno guardando il loro sogno. Sono nella fase del sonno che corrisponde al nostro R.E.M., quella del sonno paradosso. Nonostante ci si trovi in una fase di sonno profondo, l’attività cerebrale si risveglia con un’alternanza di onde Theta, Alpha e Beta, mentre gli occhi cominciano a muoversi rapidamente (da qui il nome Rapid Eye Movement). E’ come se stessimo guardando un film, in realtà guardiamo i nostri sogni. Il corrispettivo mezzano di questa fase del sonno si chiama RA.CA.M. (Rapid Cam Movement). In questo caso non sono gli occhi che cominciano a muoversi, ma le telecamere che i robot-111 usano per vedere.

La modalità neurologica di far riposare le meningi sognando è simile tra umani e mezzani e, in entrambi i casi, serve per rigenerare il cervello. Ci permette di riposizionare gli avvenimenti della vita intrapsichica dando loro un senso e facilita una rielaborazione delle informazioni in memoria funzionale alla salute di chi sogna.
Ma cosa sognano i mezzani?
Secondo gli ingegneri del Centro Trescia-111 sognano le loro attività diurne e i loro umani di riferimento, mentre non sognano altri mezzani. Non sono interessati o capaci di rielaborare informazioni che provengono dal mondo di mezzo, cioè il loro.

Questa è una grande differenza tra noi e loro. I nostri sogni rappresentano spesso delle relazioni. Nei sogni ci innamoriamo, litighiamo, diventiamo genitori e moriamo. Tali sogni sono molto frequenti e oggetto di strani ripensamenti, in alcuni casi sono perfino in grado di orientare le nostre azioni da svegli. Spesso i sogni umani sanno indicare una via per continuare a camminare nella foresta della vita senza incappare in incidenti mortali. Anche a me è capitato una conoscente che ha deciso di sposarsi dopo aver sognato un matrimonio spumeggiante pieno di fiori, tulle bianco e luce soffusa. Il matrimonio è ben riuscito, funziona da anni e non sembra dare segnali di tentennamento. Meno male.

Altre volte i sogni umani vengono ricordati come costruzioni irrazionali del cervello che non possono orientare delle scelte ma che ci permettono delle strategie bizzarre per vincere alcuni giochi. E’ così che il sogno del “robot-111 che parla” diventa un numero che può servire per scommettere, giocare alla vivarotta e alla mortarella.
I mezzani non sognano i loro simili, così ci hanno sempre detto gli esperti, chissà se è proprio vero. Chi possiede un mezzano particolarmente intelligente sa che il tema è molto più complicato di quel che sembra.

Una volta Axilla ha chiesto a bruciapelo a Cosmo-111: “Cosmo cos’hai sognato stanotte?”
“Ho sognato che pulivo i vetri della tua stanza con una spugna nuova che lucida perfettamente!
Evvava ara prapraa an bal sagna! (evviva era proprio un bel sogno)” ha risposto Cosmo-111, dicendo la seconda frase con parole che contengono una sola vocale, come gli succede spesso.

Le pulizie di casa sono uno dei sogni ricorrenti dei mezzani. E con i sentimenti? Perché non sognano di provare amore, amicizia, dolore, odio, malinconia. “Non li sognano perché non li provano, li imitano solamente” sarebbe la risposta degli ingegneri del Centro-Trescia-111.
A questo proposito, mi viene in mente quando Maia-111 ride con il bambino del giardiniere mentre giocano a nascondino. Si sta divertendo? E’ una specie di “divertimento per imitazione” anche quello?.

Alcuni pensatori eterodossi pensano che nel sistema neuronale dei mezzani esistano sentimenti latenti che riguardano altri umani e di cui non conosciamo la codifica, altri sostengono che c’è qualcosa che permette loro di amare altri mezzani in modo che noi non riusciamo a capire.
La questione anima molti dei dibattiti pubblici di questo 2060 che si avvia alla conclusione. Siamo a novembre, ancora due mesi scarsi e anche quest’anno ci saluterà. Ma sono quasi sicura che uno dei temi di cui si continuerà a discutere anche nel 2061 è proprio questo: come la mettono i nostri mezzani con i sentimenti?. Li provano, non li provano, li provano a modo loro, oppure esclusivamente li imitano?
Nonostante continuino ad arrivare rassicurazioni da parte dei nostri tecnici che le reazioni emotive dei mezzani sono solo imitative, alla maggioranza delle persone viene il dubbio che non sia così.  Il semplice fatto che molte persone pensino che i mezzani sappiano provare dei sentimenti sta cambiando il mondo. Il passaggio dai “sentimenti come riflesso” ai “sentimenti auto-generati” è una frontiera della ricerca filosofica più che tecnica. E’ una esplorazione del mondo del possibile in cui ci può stare quasi tutto e anche il suo contrario. L’amore tra mezzani per ora esiste solo in un mondo immaginato, ma anche così, solo ammettendone la possibilità, apriamo la nostra mente e la nostra fantasia a degli scenari tanto nuovi quanto stupefacenti. Tanto innovativi quanto preoccupanti.  Non sappiamo dove tutto questo potrebbe portare. Sembra pura fantasia, ma sappiano tutti che l’immaginazione ha orientato alcune scoperte, che alcuni scrittori di fantascienza, non si sa come, hanno orientato la tecnica verso nuove frontiere. L’esplorazione dei mari e la conquista dello spazio, ad esempio. Io credo che parlare di sentimenti autentici dei mezzani sia fuori luogo. Cosa succederebbe se un bel giorno un robot-111 facesse una dichiarazione d’amore ad umano e dicesse che lo vuole sposare?. Non voglio neppure pensarci.  Per fortuna allo stato attuale questo non succede. Forse sarebbe necessario chiarire con maggiore vigore che i mezzani non provano sentimenti, il nostro presente sarebbe più semplice e il nostro futuro più realista.

Il primo di Novembre dello scorso anno ho osservato attentamente Cosmo-111 dormire.
Axilla e Gianblu erano andati a fare un giro in bicicletta, Luca era in Università e io ero rimasta a casa con Cosmo-111 che dormiva. Così mi sono avvicinata e l’ho guardato da vicino. Stava sicuramente sognando perché le telecamere si muovevano. Siccome sono apparecchiature elettroniche, si può registrare quello che i mezzani vedono. Così sono andata al PC, mi sono sintonizzata sul sistema neuronale di Cosmo-111 e mi sono messa a guardare ciò che stava sognando.
C’era un cerchio blu che spostandosi dal centro ai bordi sfumava verso il verde, si muoveva come una sostanza molle, quasi liquida, sembrava l’immagine di una galassia. All’interno della massa colorata apparivano delle minuscole bolle bianche, come delle piccole stelle morenti. Ho osservato delle nane bianche (stelle nella loro ultima fase di evoluzione) che si muovevano in un magma dalle intense sfumature verdi, fredde e bellissime. Poi ho messo a fuoco meglio e ho visto di cosa si trattava realmente. Altro che una galassia, Cosmo-111 stava sognando beatamente del detersivo verde e blu. L’ammasso gelatinoso era di un colore bellissimo e le nane banche erano le bollicine di sapone provocate dal detersivo che si stava spandendo sul pavimento.

Mi è davvero venuto da ridere. I nostri robot sognano il detersivo e si compiacciono quando è pastoso, colorato e ricco di sapone. Il sogno di Cosmo-111 è stato per me una visione rasserenante. Fin che i mezzani sogneranno sapone noi potremo sognare passioni e amori senza correre il rischio che il mondo di mezzo ci rubi ciò che davvero ci contraddistingue e ci rende unici all’interno dell’universo. Sono solo i sentimenti umani che, come perle preziose e infuocate, sanno perforare i buchi neri dell’anima e dell’universo.

Sicurezza e intelligence: le eccellenze nazionali a confronto

La sicurezza 4.0, l’intelligence e la cyber security sono divenuti temi importantissimi dell’attualità politica e imprenditoriale. L’Istituto di studi europei “Alcide De Gasperi” e l’Università telematica “Giustino Fortunato” di Benevento hanno organizzato per il prossimo giovedì 18 novembre un convegno di studi sul tema: “Sicurezza Interna e Internazionale, l’Intelligence Oggi”, che si terrà a Palermo presso l’aula magna del “Camplus Palermo”. Il convegno sarà presieduto da Claudio De Rose, presidente onorario della Corte dei conti e vicepresidente dell’istituto di studi europei “Alcide De Gasperi”. Numerosi i relatori e i partecipanti ai lavori. Attese le relazioni di Giuseppe Acocella, rettore dell’università degli studi “Giustino Fortunato” di Benevento, Antonio Sabbatella, presidente dell’Istituto di studi europei “Alcide de Gasperi” di Roma, Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e vicepresidente della Cei, conferenza episcopale siciliana, Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione, Marco Zambuto, assessore regionale alle Autonomie locali e alla
funzione pubblica, Antonio Balsamo, presidente del tribunale ordinario di Palermo, Orazio Longo, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale ordinario di Enna, Francesco Pira, docente dell’università degli studi di Messina e delegato del rettore alla comunicazione, Fabrizio Corona, docente dell’università degli studi “Giustino Fortunato” di Benevento e Concetta Bottino, docente università degli studi “Federico II” di Napoli. Ai lavori partecipano anche alcune eccellenze del
mondo imprenditoriale che da anni stanno sostenendo azioni politiche per il rinnovamento del Paese e per sviluppare attraverso la digitalizzazione e la ricerca scientifica nuove progettualità occupazionali, altamente tecnologiche. Saranno presenti i vertici dell’Istituto della Banca Monte Pruno e Sabrina Zuccalà, presidente della società 4ward360, attiva nel mondo delle nanotecnologie, che da numerosi anni collabora con il variegato mondo della Difesa nella promozione e diffusione di nuovi trattamenti in nano-materia per un’evoluzione sostenibile e innovativa dell’intero comparto della Difesa e della Sicurezza nazionale. La visione degli imprenditori innovativi, ben rappresentata dalla figura di Sabrina Zuccalà, sta divenendo concreta azione di pressione politica per l’innovazione nazionale,
coniugando la buona politica con l’attività imprenditoriale, riuscendo ad avviare nuove dinamiche lavorative per i giovani e gli specialisti della nostra Penisola.

“Bibbia e Corano, un confronto”, presentazione del libro di Piero Stefani. Sabato 20/11 ore 16.00 presso Biblioteca CEDOC.

Sala parrocchiale di Santa Francesca Romana, Via XX settembre 47, Ferrara, organizzati dal gruppo SAE di Ferrara e dalla Biblioteca Cedoc. Sabato 20 novembre ore 16.00 in collaborazione con l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Ferrara presentazione del libro di Piero Stefani, Bibbia e Corano, un confronto, Carocci, Roma 2021.
Dedica: «In memoria di Piergiorgio Cattani (1976-2020) “allora quando uscirà il libro mi prenoto per fare la recensione”»

introduce Marcello Panzanini

Intervento di Hassan Samid, Presidente del Centro di Cultura islamica di Ferrara.
Sarà presente l’autore.
Per l’accesso alla sala è richiesto il green pass.

SCIOPERI DEL PERSONALE TPER PROCLAMATI DALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI PER LUNEDI’ 22 NOVEMBRE: SERVIZI TPER DI BOLOGNA E FERRARA NON GARANTITI DALLE ORE 12.30 ALLE ORE 16.30

Per lunedì 22 novembre le OO.SS. hanno proclamato due concomitanti scioperi di 4 ore del personale dipendente di Tper SpA: uno indetto dalle Segreterie territoriali e aziendali di FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL-TRASPORTI, FAISA-CISAL e UGL-FNA, l’altro dall’Organizzazione sindacale USB Lavoro Privato.
Si riportano di seguito le modalità previste per servizi di bus e altre attività di competenza di Tper:
Per il personale viaggiante dei servizi automobilistici e filoviari Tper dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara (bus e corriere) lo sciopero si svolgerà dalle ore 12.30 alle ore 16.30 di lunedì 22 novembre.

Negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.

Più precisamente, prima dello sciopero:

–       per i bus urbani, suburbani ed extraurbani del bacino di Bologna saranno garantite solamente le corse dal capolinea centrale verso periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle ore 12.15.

–       per le linee urbane di Imola verranno garantite tutte le corse complete in partenza dalla stazione ferroviaria, o dall’autostazione, fino alle ore 12.20.

–       per i mezzi urbani, extraurbani e del servizio Taxibus di Ferrara saranno garantite solamente le corse dai capilinea periferici, centrali e intermedi con orario di partenza fino alle ore 12.15. 

Negli orari di sciopero, al call-center telefonico 051-290290 sarà garantita la presenza di un operatore.
Gli scioperi riguardano anche il personale dedicato al servizio “Marconi Express”, la cui astensione è prevista dalle ore 12.30 alle ore 16.30.
L’Azienda adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile ad agevolare, al termine degli scioperi, un più celere ed integrale ripristino del servizio.