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Giorno: 20 Maggio 2020

La mia soffitta

La mia casa ha tre piani e la cantina. Al  primo piano c’è la zona giorno, al secondo la zona notte e al terzo la soffitta. La soffitta è mansardata, centralmente ci sta in piedi una persona alta, ai lati potrebbe starci solo un nano. Sono quattro stanze una inanellata all’altra, senza corridoio. Ognuna ha un abbaino che guarda direttamente sul tetto e permette alla luce e all’aria di entrare. E’ una soffitta vecchia maniera, senza aria condizionata, senza pavimenti (solo la gettata di cemento), piena zeppa di cose inutili, che nessuno sa più da dove siano arrivate. La polvere imperversa e gli sporadici tentativi di Rosa di aspirarla, sono quasi inutili.

Rosa parla con la polvere: “vattene maledetta, cosa ci fai qui, sei peggio dei ragni e degli scarafaggi, puzzona”. E’ una soffitta autentica, a me piace così. Là dentro il tempo è fermo. Non ci sono segnali chiari che siamo nel 2020, fatto salvo che per i libri dello scorso anno di mia nipote Valeria che fa la seconda media. Guardando la data in cui sono stati stampati si capisce che siamo all’incirca nel doppio venti.

Il tempo fermo è sorprendente, insegna.  Nell’ultima delle quattro stanze c’è una vecchia libreria e scatoloni di cose inutili. Ne apro uno. Esce un lampadario. Tanti riccioli di ottone e dei porta lampadine vuoti. Sull’ottone si è appiccicata la polvere e il colore del lampadario è quasi nero. Prendo un giornale, lo appoggio sull’ottone, strofino. Ritorna color oro scuro, brilla di nuovo. Azzarderei a dire che è degli anni ’70. Mi siedo in terra, sopra un vecchio giornale di ricami all’uncinetto e cerco di fare mente locale su cosa è successo negli anni ’70.  Guardo dall’abbaino, vola un aereo nel cielo, si vede la scia bianca che diventa prima panna montata, poi nebbia chiara, infine scompare.

Negli anni ’70 ci sono state grandi novità in ambito musicale, si sono affermati cantanti che hanno fatto la storia, un pezzo di vita. Per i generi derivanti dal rock: Bruce Springsteen, Elton John, James Taylor, John Denver, Eagles, America, Paul McCartney. Per l’heavy metal: Deep Purple e Led Zeppeling. Per il rhythm and blues: Stevie Wonder e i The Jakson Five. Sempre negli anni ’70 è nata anche la disco music: Bee Gees, Abba, Village People. Quell’appariscente incantatore di Elvis Presley raggiunge l’apice del successo.
Un fermento musicale incredibile. Provo a battere con un bastoncino sul lampadario d’ottone, fa un rumore attutito ma piacevole. Dan, dan, din, diiin. Anche questa è musica. Tanti grandi artisti hanno iniziato suonando in soffitta, con strumenti artigianali, guadagnandosi l’ira dei vicini di casa e delle colf.

Nella mia soffitta dove oggi il tempo si è fermato agli anni ’70, si possono anche rivedere vecchi film. Sul riflesso d’ottone del lampadario che ho in mano si accendono insegne luminose, la luce fa un capriola e ridà forma a immagini di vecchie riprese. Il lampadario d’ottone fa da schermo, si riflettono i colori del tempo che fu.
Lo Squalo, Guerre stellari, La Febbre del sabato sera, Il Padrino. Dei veri blockbuster!. Guardo le luci della Febbre del sabato sera. Brillano di gioventù, di amicizia, di serate in discoteca. Un Jonh Travolta giovanissimo e danzante che sa di trasgressione e scoperta. La colonna sonora è fatta dai Bee Gees: “Stayin Alive, Stayn Alive u u u u Stayn Aleiiiiiiv”.
Ripensando alla trama del film, la trovo attuale: l’emigrazione, l’uso di sostanze stupefacenti, il razzismo, la violenza sessuale e la violenza tra bande. C’è tutto, da rivedere, lo farò. Intanto sul riflesso del lampadario d’ottone c’è un’astronave in avvicinamento. Una forma quasi sferica e bianca, che attraversa il nero dell’iperspazio. Uno strano mezzo di trasporto che si avvicina a velocità supersonica. Guardo meglio, metto a fuoco, è proprio lui: Guerre stellari! Star Wars!.  Questo è un film di fantascienza che ha davvero iniziato un’epoca. Ambientato in una galassia e in un tempo immaginario, rappresenta l’eterna lotta tra il Bene e il Male. Jedi (buoni) e Sith (cattivi) sono impegnati in una guerra all’interno di un campo di energia che si chiama ‘Forza’. L’ho visto molte volte, come milioni di altre persone e lo ritrovo adesso in soffitta.
La colonna sonora del film è stata composta da Johm Williams, il quale ha ancorato il suo lavoro all’uso di leitmotiv che ricorrono per accompagnare i personaggi e i temi della saga. Tra i più famosi il Main Theme, che apre il film e il The Imperial March che sottolinea le apparizioni di Dart Fener. Una storia da vedere più volte. Un viaggio in avanti, indietro, su se stessi, in fondo. Guardo sull’ottone del lampadario e l’astronave si allontana, velocissima come è arrivata. Viaggia verso nuove avventure, in uno spazio che è infinito. Corre incontro a una rinnovata fascinazione e possibilità e, contemporaneamente, ci permette di riscoprire ciò che di più antico e consolidato sappiamo. La genesi dell’universo, della terra, l’uomo. La lotta tra il bene e il male che dura da allora. Guardo l’astronave sul lampadario d’ottone. E’ diventata un puntino lontano, sempre più piccolo, molto piccolo, piccolissimo, non si vede più. Ora riguardo e vedo che una mosca ha lasciato il segno del suo passaggio. Mitici anni ’70, ci hanno regalato molto, c’è molto da riscoprire, da rimparare.

Ripongo il lampadario, cerco di chiudere la scatola. Mia madre dice che prima o poi a qualcuno quel lampadario servirà. Può sempre succedere una carestia mondiale, una glaciazione, una nuova peste (quella per la verità c’è già, ma non credo che possano essere utili dei lampadari).
Mi rimetto in piedi, raccolgo il giornale con i lavori all’uncinetto. Devo ricordare di dire a mia sorella che è lì. A lei piacciono i vecchi ricami e le vecchie carte.

La mia soffitta è sempre piena di polvere, la polvere è come una coperta leggera che ovatta tutto e lo invecchia, un po’ lo protegge con la sua opacità. Basta passare uno strofinaccio e tutti i ricordi contenuti in quella soffitta rinascono per qualche ora. Là si trovano storie che prendono vita, forma, consistenza, spessore. Come tante parole e immagini che si animano se qualcuno lo desidera, come tanti maghi che escono dalla lampada di Aladino, come tanti tesori che escono dagli scrigni incantati, come tanti specchi rivelatori che ti dicono come sarà il tuo futuro, dove andremo, dove torneremo, chi sarà il più bello del reame.
La polvere fa starnutire, nella mia soffitta si avverte sempre un po’ di fastidio al naso e dopo un po’ anche un po’ di prurito sulla pelle. Credo che un allergico alla polvere potrebbe morire.
Ma sotto la polvere c’è la storia della mia famiglia e di tanti di noi. E noi siamo anche la nostra storia. Nessuno di noi saprebbe chi è senza di essa.

Fase 2 dell’emergenza “Coronavirus” –In Riunione Tecnica di Coordinamento la rimodulazione dei servizi di controllo del territorio dopo la fine del lungo periodo di lockdown

Da: Prefettura Ferrara

Il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto stamane, a palazzo don Giulio d’Este, una Riunione Tecnica di Coordinamento nel corso della quale, oltre ad un bilancio dell’attività operativa condotta dalle Forze di Polizia nella prima parte della cd. “Fase 2” dell’emergenza da Covid-19, sono state poste le basi della pianificazione dei servizi nella fase successiva al cd. lockdown, in coerenza con le disposizioni contenute nel decreto-legge n. 33 del 16 maggio e del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio, sia sotto il profilo dei controlli per il contenimento della pandemia, sia con riferimento alle attività ispettive sul rispetto dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Erano presenti alla riunione il Questore Cesare Capocasa, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia.
In apertura dei lavori, il Prefetto ha evidenziato il pericolo che il progressivo ritorno ad un quadro di relativa normalità possa favorire un troppo repentino e pericoloso abbassamento del livello di attenzione da parte di ognuno verso il rispetto delle misure di prevenzione.
“Con le ripartenze del1’8 maggio, che vanno nella direzione di una graduale “normalizzazione” – ha sottolineato il Prefetto – saranno immediatamente rimodulate in tutta la provincia le attività di controllo del territorio da parte di Forze di Polizia e Polizie Locali, mirando, anzitutto, a contenere irresponsabili situazioni di assembramento in luoghi pubblici ed aperti al pubblico, di cui, purtroppo, in questi ultimi giorni si sono registrati negativi esempi nel capoluogo, come pure in altri centri della provincia. E’ concreto e reale il rischio di un ritorno indietro, in relazione al monitoraggio quotidiano dell’andamento della situazione epidemiologica da parte dell’autorità sanitaria. Mi appello, quindi, a quel senso di profonda responsabilità che ha accompagnato sinora i nostri comportamenti, perché venga assolutamente evitata ogni forma di assembramento in luoghi pubblici e aperti al pubblico e siano diligentemente rispettate sempre le distanze di sicurezza interpersonale”.
Al contempo, la fine del periodo di lockdown può segnare anche la ricomparsa di forme di delittuosità comune e di criminalità diffusa, che in piena emergenza pandemica hanno subito una netta flessione. In questo senso, il Prefetto ha invitato i vertici territoriali delle Forze di Polizia ad intensificare mirati servizi di prevenzione e contrasto, disponendo l’immediata costituzione di un tavolo tecnico questorile, con il coinvolgimento anche dei Corpi di Polizia Locale, per una rimodulazione dei servizi di controllo del territorio. “Ho invitato il Questore – ha rimarcato il Prefetto Campanaro – a convocare a stretto giro un tavolo tecnico, che dovrà tener conto delle due diverse priorità operative, antiassembramento e contrasto alla criminalità diffusa, come indicate nell’ultima direttiva ai Prefetti del Ministro dell’Interno della serata di ieri. In questa direzione, questa mattina ho già indirizzato a Sindaci e vertici territoriali delle Forze di polizia una mia nota contenente prime linee d’indirizzo attuative”.
In chiusura di riunione, il Prefetto ha tracciato il bilancio consuntivo dell’attività di controllo nelle prime due settimane della cd. Fase 2: tra il 4 e il 17 maggio, sono state 10.135 le persone complessivamente controllate (6.486 da parte di Forze dell’Ordine e 3.649 da parte di Polizia Locale) e 105 le violazioni complessivamente accertate, pari all’1% del totale dei controlli. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 7.068 e per uno di essi è stata applicata la sanzione amministrativa pecuniaria, insieme con quella accessoria della chiusura temporanea, come previsto dall’art. 4 del decreto-legge n.19/2020.
L’ attività ispettiva sviluppata, nello stesso periodo, dalle squadre miste formate da personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, ha riguardato complessivamente 83 attività produttive operanti nei settori della grande distribuzione, del commercio all’ingrosso, del metalmeccanico, del chimico, dell’agricoltura e dell’edilizia, senza riscontrare, al momento, inosservanze ai protocolli di sicurezza sottoscritti fra Governo e parti sociali.

Coronavirus, l’aggiornamento: 27.364 i positivi in Emilia-Romagna dall’inizio della crisi, 50 in più rispetto a ieri

Da: Organizzatori

Effettuati 6.162 tamponi, che raggiungono complessivamente quota 274.362. I malati effettivi scendono a poco più di 5mila.I casi lievi in isolamento a domicilio sono 4.376 (-185), in diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-44) e nelle terapie intensive (-3). Undici nuovi decessi. Dal Dipartimento nazionale di protezione civile quasi un milione di mascherine

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.364 casi di positività, 50 in più rispetto a ieri. 6.162 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 274.362. Le nuove guarigioni oggi sono 271 (18.258 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 5.098 (-232).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.376, – 185 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 96 (-3). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-44).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 18.258 (+271): 1.640 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 16.618 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 11 nuovi decessi: 4 uomini e 7 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.008. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 1in quella di Modena, 2 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 1in quella di Forlì-Cesena (nel Forlivese), 2 in quella di Rimini. Nessun decesso tra i residenti nella provincia di Ravenna e da fuori Regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.447 a Piacenza (11 in più rispetto a ieri), 3.412 a Parma (10 in più), 4.910 a Reggio Emilia (10 in più), 3.880 a Modena (1 in più), 4.510 a Bologna (8 in più); 391 le positività registrate a Imola (dato invariato), 983 a Ferrara (3 in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.831 (7 in più), di cui 1.017 a Ravenna (2 in più), 939 a Forlì (1 in più), 768 a Cesena (dato invariato), 2.107 a Rimini (4 in più).

Dispositivi di protezione individuale

Dal Dipartimento nazionale sono pervenute oggi, anche a completamento della programmazione di ieri, 800.000 mascherine chirurgiche (più altre 20.800 destinate alle Rsa) e 118.000 mascherine ffp2 (più altre 40.000 per le Rsa e 22.000 per le Aziende del trasporto pubblico locale).

Sono inoltre arrivati 20.000 camici chirurgici, 80.000 sovrascarpe, 78.000 cuffie chirurgiche, 16.000 guanti in nitrile, e 30.000 dépliant illustrativi sul corretto uso delle diverse tipologie di mascherine, da distribuire presso Comuni, uffici pubblici, strutture sanitarie e medici di base

Otto anni fa il sisma. Il presidente Bonaccini a Reggiolo (Re): “Qui l’esempio di quella rete di collaborazione e solidarietà alla base di tutta l’opera di ricostruzione, in buona parte completata”

Da: Organizzatori

Sopralluogo insieme al sindaco Angeli. Nel comune reggiano, fra i più colpiti, emesse ordinanze per 313 interventi e contributi per oltre 98 milioni di euro. Completate 420 abitazioni e 172 attività commerciali. Per le opere pubbliche e i beni culturali 25 gli interventi gestiti dal Comune. Riqualificazione del centro storico

Nel giorno in cui, otto anni, l’Emilia-Romagna veniva colpita dalla prima scossa del terremoto che causò poi 28 vittime, 300 feriti e danni per oltre 13 miliardi di euro, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, si è recato nel pomeriggio a Reggiolo, comune in provincia di Reggio Emilia fra i più colpiti dal sisma. Qui la ricostruzione privata e pubblica è davvero molto avanti e dal 4 maggio, fine della fase di lockdown, sono stati riaperti nel territorio circa 80 cantieri sospesi per l’emergenza Coronavirus

“Reggiolo- afferma Bonaccini, in visita ai cantieri insieme al sindaco Roberto Angeli-, così come le altre aree colpite dal sisma, costituisce l’esempio di quella rete di collaborazione e solidarietà che ha caratterizzato la ricostruzione in tutto il cratere e che visto in prima linea i sindaci, straordinari nell’ascolto dei cittadini e delle loro comunità, supportati dalle altre istituzioni locali, Regione compresa, mi permetto di dire. Lo stesso spirito e lo stesso impegno condiviso coi quali l’Emilia-Romagna si rialzerà dopo il blocco causato dal contagio”.

“E’ quasi impossibile rimarginare completamente la ferita di quanto successo col terremoto, soprattutto pensando a chi non c’è più, ma il lavoro fatto è stato tanto: più del 95 delle famiglie è rientrato nelle proprie case- sottolinea il presidente della Regione-, le aziende hanno ripreso da tempo a lavorare, in ambienti più sicuri e spazi innovativi, e anche sulla parte pubblica abbiamo accelerato, dopo aver completato quella privata e delle scuole. Nei prossimi due, tre anni chiuderemo anche su questo e non credo di sbagliarmi se dico che nel decennale del sisma avremo davvero completato l’intera ricostruzione, con poco o nulla che sarà rimasto fuori”.

Su 323 domande presentate dai privati nel Comune di Reggiolo, sono state emesse 313 ordinanze di concessione contributi per un importo di oltre 125 milioni di euro. Di questi, 98 milioni sono già stati erogati a cittadini, famiglie e imprese.

Gli edifici completati sono stati 232 che corrispondono a 420 abitazioni (compressive anche di quelle non principali) e 172 attività commerciali (90 ad uso produttivo, 50 commerciale, 15 uffici, 17 depositi).

Per quanto concerne il programma delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali, nel territorio di Reggiolo gli interventi sono 36, per un totale di oltre 35 milioni di euro. Di questi, 31 sono finanziati, per quasi 34 milioni. 25 sono di diretta gestione del Comune, in qualità di soggetto attuatore, per un totale di 27 milioni: 20 milioni finanziati con fondi regionali della gestione commissariale e il resto da co-finanziamenti (donazioni, risarcimenti assicurativi, fondi di altri enti).

Dei 25 interventi inseriti nel Piano, che hanno come soggetto attuatore il Comune di Reggiolo,16 hanno completato l’iter autorizzativo, ottenendo congruità della spesa e decreto di assegnazione e 4 in attesa della presentazione di progetti esecutivi o integrazioni. Solo 5 interventi non risultano ad oggi presentati.

A questi contributi si aggiungono circa 2,8 milioni per interventi di riqualificazione e urbanizzazione del centro storico complementari a quelli di ricostruzione finanziati sempre con il piano delle Opere pubbliche. Realizzati o in corso di realizzazione quelli di riqualificazione di Piazza Martiri, dell’area verde “Le pradelle” e di alcune vie del centro storico, interessate anche da opere di ricostruzione quali Palazzo Sartoretti e il Teatro Comunale

Anniversario terremoto, Rancan (Lega E-R): “Plauso ai volontari che hanno reagito e ricordo delle vittime in attesa del completamento della ricostruzione”

Da: Ufficio Stampa Lega

“Nell’ottavo anniversario del terremoto che colpì l’Emilia Romagna il gruppo consiliare regionale della Lega plaude al gran lavoro svolto dai volontari che, nonostante le 28 vittime e i 300 feriti, si rimisero subito in moto per superare la drammatica situazione iniziale. A distanza di 8 anni la ricostruzione è arrivata al 95%; il ricordo commosso di chi perse la vita in quelle terribili ore sia di stimolo a completare quanto prima il totale recupero del patrimonio economico e culturale compromesso”. Così il capogruppo della Lega E-R, Matteo Rancan, in occasione dell’ottavo anniversario del terribile terremoto in Emilia-Romagna.

Apertura mostra Banksy Ferrara – 30 maggio

Da: Ufficio Stampa Fondazione Ferrara Arte

Banksy arriva in città. Originario di Bristol, il celeberrimo quanto misterioso writer anglosassone è considerato uno dei maggiori esponenti della Street Art. A pochi giorni di distanza dalla sua ultima creazione, Game Changer, opera donata al General Hospital di Southampton in cui è raffigurato un bambino che ai tradizionali supereroi preferisce una bambola vestita da infermiera, Ferrara gli rende omaggio con la mostra Un artista chiamato Banksy, curata da Gianluca Marziani, Stefano Antonelli e Acoris Andipa, prodotta e organizzata dall’Associazione Culturale MetaMorfosi. E lo fa all’interno di uno dei simboli più importanti della città, Palazzo dei Diamanti, giocando volutamente sul contrasto tra dimensione storica e “urban”.

L’esposizione Un artista di nome Banksy, aperta al pubblico dal 30 maggio si compone di oltre 100 opere dell’artista britannico, tra cui alcuni dipinti, serigrafie e numerosi stencil. Oltre a questi, il pubblico avrà l’occasione di ammirare anche alcuni oggetti installativi e memorabilia.

La riapertura al pubblico di Palazzo dei Diamanti coincide, dunque, con una mostra-evento di uno degli artisti più discussi e, al tempo stesso, ammirati del nuovo millennio. Da Dismaland print a Love Is In The Air, da Barcode a Monkey Queen, da Girl with Balloon a Mickey Snake, il visitatore avrà la possibilità di intraprendere un lungo viaggio attraverso la rivoluzionaria e originale poetica del writer inglese senza identità.

Solidarietà: Caricento consegna sanificatore all’ospedale di Cento

Da: Ufficio Relazioni Esterne

SOLIDARETÀ: IL PRESIDENTE DI CARICENTO PALLOTTA E IL SINDACO DI CENTO TOSELLI CONSEGNANO I SANIFICATORI ACQUISTATI CON LA DONAZIONE DELLA CASSA

Questa mattina la consegna al Pronto Soccorso di Cento. Le macchine serviranno per disinfettare ambienti e superfici prevenendo la diffusione del virus Covid-19

Cento, 20 maggio 2020 – Questa mattina il Presidente della Cassa di Risparmio di Cento Giuseppe Pallotta e il Sindaco di Cento Fabrizio Toselli hanno consegnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cento uno dei sanificatori acquistati grazie alla donazione della Cassa di Risparmio di Cento.

Ad inizio aprile, infatti, la Cassa aveva destinato un contributo di 30 mila euro al Comune di Cento con l’obiettivo di sostenere l’Amministrazione locale nella lotta alla diffusione dell’epidemia da Covid-19. Dopo attenta valutazione il Comune ha deciso di impiegare la donazione nell’acquisto di macchinari finalizzati alla sanificazione degli ambienti e di 5000 mascherine che sono già state consegnate al personale sanitario dell’Alto Ferrarese.

Una macchina sanificatrice sarà posizionata in Pronto Soccorso a Cento, mentre l’altra sarà utilizzata dal Centro Coccinella Gialla e dalla Fondazione Zanandrea. La Fondazione Casa Protetta “G.B. Plattis”, che aveva già provveduto all’acquisto del macchinario, sarà invece rimborsata della spesa effettuata.

Durante la consegna avvenuta stamani, oltre al Presidente Pallotta e al Sindaco Toselli erano presenti anche i Consiglieri di Caricento Mauro Cremonini e Giorgio Garimberti, l’Assessore alla Cultura Elena Melloni che ha coordinato l’acquisto delle strumentazioni, la Direttrice del Distretto Ovest Dott.ssa Annamaria Ferraresi, il Responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cento Dott. Daniele Cariani e il Responsabile del 118 di Ferrara Dott. Flavio Ferioli.

“ Siamo lieti che il contributo della Cassa sia stato destinato all’acquisto di queste macchine che consentono di svolgere un’operazione fondamentale per prevenire la diffusione del virus – ha commentato il Presidente di Caricento, Giuseppe Pallotta – Colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale sanitario che è rimasto in prima linea per affrontare l’emergenza dimostrando un altissimo senso di responsabilità nei confronti dei pazienti e della comunità ”

“ Ringrazio la Cassa di Risparmio di Cento che con questa iniziativa si dimostra ancora una volta molto vicina al territorio e a tutte le sue strutture – ha dichiarato il Sindaco di Cento, Fabrizio Toselli – Consegnare questa macchina oggi è un segnale importante nei confronti dell’ospedale e della comunità, pertanto siamo molto contenti della collaborazione che prosegue con la Cassa ”

“ Sono molto soddisfatto della donazione della Cassa che riscontra un’esigenza importante dell’ospedale, ovvero quella di sanificare anche i mezzi in maniera veloce e capillare. Grazie a questa macchina riusciremo a igienizzare un mezzo in soli 10 minuti, mentre prima manualmente ci occorrevano fino a 30 minuti. Ringrazio quindi la Cassa e il Comune – ha concluso il Responsabile del 118, Dott. Flavio Ferioli – per la donazione di questa macchina che rimarrà a disposizione dell’Ospedale di Cento.”

Lotta alle zanzare in area urbana: Il progetto “Porta a Porta 2020” partirà da Comacchio il 25 maggio

Da: Organizzatori

Ora la lotta alle zanzare si conduce anche “porta a porta”.

Nel mese di aprile è iniziata la consueta attività di trattamento larvicida dei tombini delle vie e di ogni altra area pubblica: ad essa verrà affiancata una la lotta porta a porta all’interno delle pertinenze private, con un sistema capillare e omogeneo, secondo un modello partecipativo.

Ed è su tali presupposti che il Comune di Comacchio, come richiesto dalla Sanità regionale, ha emanato una specifica ordinanza che obbliga tutti i cittadini a provvedere alla lotta larvicida all’interno delle proprietà private. Tuttavia questa pratica non è largamente diffusa e nonostante gli interventi costanti nelle aree pubbliche in particolari momenti stagionali la densità di zanzare è più elevata .

La lotta porta a porta nel 2019 è stata avviata in via sperimentale a Porto Garibaldi e i dati raccolti hanno permesso di consolidare le procedure al fine di procedere gradualmente alla copertura dell’intero territorio comunale. Ed ora il progetto 2020 sarà avviato a Comacchio e a San Giuseppe.

In questo senso Robert Bellotti, assessore per il verde e i parchi pubblici, arredo e decoro della Città e controllo sulla qualità dei servizi ambientali al cittadino, precisa “Visti i buoni risultati e il gradimento ottenuti nella passata stagione abbiamo deciso per quest’anno di aggiungere gli altri due centri a maggiore concentrazione di popolazione residente, con l’auspicio che questo progetto informativo-educativo possa proseguire nei prossimi anni fino a coprire l’intero territorio comunale”.

Per questo i residenti di Comacchio e San Giuseppe sono invitati a consentire l’accesso ai tecnici incaricati, al cortile e al giardino per lo svolgimento delle azioni di lotta che avranno inizio lunedì 25 fino al 29 maggio : Comacchio – area compresa tra Via Marconi, Via Vittorio Veneto, Via Italia ‘61, Via Marina. Per le successive settimane verranno comunicate le aree delle località interessate dai trattamenti.

Tecnici specializzati del Centro Ecologia Applicata del Delta del Po si presenteranno ad ogni domicilio. Se autorizzati dai residenti condurranno un sopralluogo nelle aree private al fine di verificare la presenza di tombini e di altre raccolta d’acqua, potenziali focolai larvali non eliminabili. Saranno quindi condotti gratuitamente trattamenti larvicidi contro le larve di zanzara e verrà consegnato il prodotto (in pastiglie monouso) sufficiente per continuare il trattamento per tutto il 2020. La visita dei tecnici sarà inoltre occasione per informare e formare direttamente i cittadini sulle corrette modalità di lotta preventiva contro le zanzare.

Questa attività permetterà inoltre di mappare tutti i focolai non eliminabili che verranno censiti in un database georeferenziato per lo studio del fenomeno.

I tecnici incaricati saranno riconoscibili da un cartellino e non sono autorizzati a chiedere o ricevere alcuna erogazione, anche volontaria, di denaro; essi inoltre saranno muniti dei dispositivi di sicurezza individuale previsti dalla vigente normativa anti COVID-19.

Ogni informazione sul programma dei sopralluoghi comprendenti l’elenco delle vie, è disponibile nella pagina Facebook del Centro Ecologia Applicata e sulla pagina Internet del Comune di Comacchio.

Le ricerche condotte in questi anni hanno evidenziato che nelle aree urbane circa il 90% delle larve di zanzara si sviluppa nei tombini per la raccolta delle acque, presenti lungo le strade, nei piazzali e nelle pertinenze private. Mediamente i tombini pubblici costituiscono il 50% del totale, mentre l’altro 50% è costituito da tombini presenti in aree private. Senza dimenticare, peraltro, il reale rischio sanitario legato al ruolo di vettore delle zanzare.

Lega E-R: “Voucher da 150 euro per iscrizioni a società sportive e associazioni culturali”

Da: Ufficio Stampa Lega

“Voucher da 150euro per ogni figlio e figlia (dai sei ai sedici anni) che decida di praticare uno sport o di dedicarsi a un’attività culturale, al fine di agevolare concretamente le famiglie”. A chiederlo, con una doppia risoluzione rivolta al governo regionale, è il gruppo assembleare della Lega.

Un’iniziativa, spiegano Matteo Rancan (primo firmatario dei due atti) e colleghi, “anche per favorire le iscrizioni alle società sportive e alle associazioni culturali attive in regione”.

I due documenti sono stati sottoscritti anche da Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Valentina Stragliati, Emiliano Occhi, Matteo Montevecchi, Fabio Bergamini, Simone Pelloni, Maura Catellani, Massimiliano Pompignoli, Stefano Bargi, Michele Facci, Fabio Rainieri e Andrea Liverani.

I leghisti rilevano poi che lo stesso presidente Bonaccini aveva già pubblicamente annunciato che la Regione Emilia-Romagna avrebbe favorito l’iscrizione dei giovani a società sportive.

“Le società sportive- concludono gli esponenti del Carroccio- equivalgono a un’agenzia educativa seconda soltanto alle famiglie e alla scuola e contribuiscono alla salute dei nostri figli, mentre le associazioni culturali insegnano la perseveranza, l’importanza della pazienza e della dedizione (ad esempio quando si impara a suonare uno strumento musicale), questo per raggiungere obiettivi concreti e vedere quindi i risultati degli sforzi fatti”.

Accompagnare la ripresa delle aziende con immediata concretezza – l’intervento di Ascom Confcommercio Ferrara

Da: Ufficio Stampa

“I primi giorni di riapertura delle attività commerciali e di vicinato sono stati all’insegna dell’entusiasmo e della curiosità – commenta così Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara che invita a necessarie e prudenti riflessioni – dopo oltre due mesi di blocco la città come la provincia aveva ovviamente voglia di ripartire, di riscoprire la socialità. Ora però bisognerà attendere ancora qualche giorno per capire come si stabilizzerà questa fase, anche considerando la massima attenzione quotidiana che gli imprenditori hanno coscienziosamente nel rispetto delle norme di sicurezza. Credo che ai livelli di consumi del 2019, che non è stato certamente un anno straordinario, si tornerà, probabilmente entro la fine dell’anno. D’altra parte le prime proiezioni dell’ufficio studi centrale della Confcommercio invitano ad una attenta valutazione: il calo complessivo dei consumi è del 47,6% rispetto all’aprile del 2019, con settori pressoché azzerati. A pagare il conto più salato la ristorazione con una contrazione del 92% e quello del tessile abbigliamento/calzature con un dato in calo dell’88,9% su base mensile. Deve essere chiaro alle Istituzioni che far ripartire un’azienda dopo questa pandemia non è come spingere un pulsante. Ci sono azioni che devono essere concretizzate subito e a tutti i livelli – nazionale, regionale, provinciale e locale – mantenendo le promesse fatte agli imprenditori anche alla luce del corposo Decreto Rilancio uscito in queste ore. Azioni che devono accompagnare la ripresa aziendale nel breve e nel medio periodo. Come sottolineato dalla Confcommercio, in particolare dal suo presidente nazionale Carlo Sangalli, i segnali finora dati non sono sufficienti: bisogna fare molto di più con contributi a fondo perduto, con profondi sgravi fiscali ed un azzeramento reale della burocrazia, con il sostegno tempestivo delle banche e velocizzando il pagamento della cassa integrazione. Il fattore tempo è quanto mai decisivo e le imprese non possono aspettare oltre: il rischio è di una difficoltà e di un disagio generalizzati al sistema economico, che non avrebbe ne vincitori ne vinti danneggiando, in modo significativo, in particolare le imprese del Commercio, Turismo, Servizi, i fornitori, i rappresentanti, i proprietari degli immobili commerciali, non risparmiando nessuno. Per questo, Ascom Confcommercio Ferrara continuerà con la stessa intensità e determinazione la sua azione a fianco delle imprese perché la ripartenza avvenga fiduciosa e sia autentica a favore della città e dell’intero territorio. Non lasceremo indietro nessuno” conclude Felloni .

Dal 26 maggio lavori di sostituzione delle assi sul ponte levatoio del rivellino sud in Castello Estense

Da: Ufficio Stampa

Da martedì 26 maggio iniziano i lavori di sostituzione delle assi del ponte levatoio del rivellino sud in Castello Estense, cui si accede dalla Piazza Castello.
Per l’intera durata dell’intervento a cura della Provincia, prevista fino a venerdì 29 maggio, il rivellino sud resterà chiuso all’accesso per consentire la sostituzione delle assi danneggiate in condizioni di sicurezza.
Il costo dell’operazione è di circa 11.300 euro ed è interamente finanziata dal bilancio provinciale.
Durante i lavori l’accesso al cortile del Castello Estense sarà comunque garantito dai rivellini ovest e nord, con divieto di entrata per gli automezzi.

Mobilità sostenibile. Via al progetto ‘Bike to work’, in Emilia-Romagna la ripartenza è su due ruote. Dalla Regione 3,3 milioni di euro ai 30 Comuni firmatari

Da: Organizzatori

Interventi strutturali da Piacenza a Rimini: corsie riservate, piste ciclabili, rastrelliere antifurto e altre misure per rendere agevole muoversi in città. Gli assessori Corsini e Priolo: “Ampliamo la platea dei beneficiari dei contributi statali previsti nel Decreto Rilancio, premiando i cittadini che la scelgono per gli spostamenti casa-lavoro decongestionando le nostre città”

L’Emilia-Romagna si prepara alla fase 3 mettendo a disposizione, per i 30 comuni firmatari del Piano aria integrato regionale (Pair), 3,3 milioni di euro di risorse regionali per incentivare, con interventi strutturali, l’uso della bicicletta nelle città e allargare – fino ai Comuni con meno di 50mila abitanti – la platea dei beneficiari di contributi statali per le due ruote, indicati nel Decreto Rilancio del Governo. Ecco di cosa si tratta.

Finanziamenti fino al 70% per interventi strutturali per realizzare corsie riservate al trasporto pubblico locale e per realizzare piste ciclabili, installare rastrelliere ed evitare furti durante la sosta e altre misure per rendere agevole muoversi sulle due ruote in città.

E poi rimborsi fino al 60% del costo sostenuto per l’acquisto di bici e altri veicoli elettrici per i cittadini dei Comuni firmatari del Pair esclusi dal ‘bonus statale’.

E, ancora, incentivi chilometrici fino a un massimo di 50 euro al mese, ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda. Ancora: fino a 300 euro agli abbonati ferroviari per comprare la bici pieghevole.

“Eravamo pronti con il provvedimento da un paio di settimane, ma abbiamo voluto attendere il ‘bonus bici’ inserito nel Decreto Rilancio dalla ministra De Micheli- afferma l’assessore regionale a Mobilità e Infrastrutture, Andrea Corsini-, per promuovere una misura complementare e permettere a un numero maggiore di cittadini di poter ricevere un contributo per l’acquisto di biciclette e altri veicoli elettrici, premiando i Comuni firmatari del Piano aria regionale. Inoltre, con gli interventi strutturali che andiamo a finanziare, renderemo sempre più vantaggioso muoversi con le due ruote. Un provvedimento che si aggiunge ai circa 60 già attivi in Emilia-Romagna per lo sviluppo della mobilità ciclabile e agli oltre 250 km di piste ciclabili, finanziati con circa 35 milioni di euro. Vogliamo così spingere, sempre più e dove possibile, i cittadini ad utilizzare mezzi ecologici alternativi all’auto privata per gli spostamenti casa-lavoro con l’obiettivo di incidere in modo significativo alla decongestione del traffico nelle nostre città”.

“Il progetto ‘Bike to work’ messo in campo dalla Regione premia i 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale e apre da subito nuovi investimenti e incentivi per promuovere l’uso della bicicletta- spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo- con indubbi benefici per la qualità dell’aria dei nostri centri urbani. È una iniziativa che sosteniamo con risorse regionali perché riteniamo che spostare il più possibile la mobilità privata su mezzi sostenibili ed ecologici possa contribuire a migliorare in modo significativo la vita nelle città. Una scelta che riteniamo ancora più necessaria in questa fase di emergenza per dare risposte di qualità alle necessità di spostamento delle persone garantendo allo stesso tempo la sicurezza e la salute. Mobilità, ambiente e sostenibilità devono diventare sinonimi dell’approccio che la Regione metterà in campo in questo mandato”.

Gli interventi

Tre le direttrici di intervento per disincentivare l’uso delle auto private e aumentare il numero di biciclette sulle strade nei 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale.

La prima linea di investimento, con una dotazione di 1,5 milioni di euro, finanzia interventi strutturali. Corsie riservate di nuova generazione previste nel decreto ministeriale, opere per moderare la velocità e per facilitare la circolazione delle due ruote, rastrelliere per l’ancoraggio sicuro delle biciclette.

Inoltre, e solo per i comuni con popolazione inferiore ai 50mila abitanti che non fanno parte dell’area metropolitana di Bologna (per i quali ci sarà il contributo statale), incentivi per l’acquisto di biciclette, segway, monopattini elettrici, che copriranno fino al 60% del costo del mezzo.

La seconda linea di finanziamenti della Regione, con una dotazione di altri 1,5 milioni di euro, prevede – ed è la prima volta – incentivi chilometrici per gli spostamenti, riduzioni del costo del bike sharing e del deposito nelle velostazioni dedicate agli scambi intermodali, per i dipendenti delle aziende.

Infine, la terza linea d’azione, con 300mila euro, è destinata agli abbonati ferroviari perl’acquisto di bici pieghevoli utilizzate per gli spostamenti iniziali e finali da e per il posto auto o bus (si ricorda che in tale caso non si paga il biglietto a bordo come previsto per una bici tradizionale, quindi un incentivo per i pendolari).

Bike to work: contributi e incentivi per la mobilità ciclabile

Gli investimenti dei Comuni – che dovranno sottoscrivere un protocollo con la Regione – sono finanziati nella misura massima del 70% rispetto ai costi di realizzazione di percorsi ciclabili, interventi di moderazione del traffico come l’attivazione di corsie riservate bus e piste ciclabili, bike lane ad uso promiscuo, rastrelliere portabiciclette e attrezzature per la sosta per scongiurare i furti. Possono essere finanziate spese sostenute a partire dal 20 maggio 2020.

Nei soli comuni con meno di 50mila abitanti, fuori dall’area metropolitana di Bologna, sono previsti incentivi per l’acquisto di biciclette – anche a pedalata assistita o elettriche- e per altri veicoli elettrici come segway, hoverboard e monopattini…, con un rimborso fino al 60% del costo del mezzo, fino ad un massimo di 500 euro per le bici elettriche.

Per i dipendenti delle aziende, a seguito di accordi con i mobility manager, verranno attivati incentivi chilometrici pari a 20 centesimi a km, fino ad un massimo di 50 euro al mese a persona: incentivi per ridurre i costi del bike sharing da utilizzare prioritariamente per gli spostamenti casa-lavoro, oltre a incentivi mirati a ridurre il costo del deposito delle biciclette presso le velostazioni o altri depositi finalizzati all’interscambio modale che siano convenzionati con il Comune.

Infine, sono previste risorse regionali, erogate attraverso Fer, rivolte agli abbonati ferroviari per l’acquisto di bici pieghevoli da utilizzare per gli spostamenti iniziali e finali. A questo scopo sarà riconosciuto un contributo fino a 300 euro pari al 50% del costo di acquisto di una bicicletta pieghevole per i cittadini residenti nei comuni dell’Emilia-Romagna che non possono beneficiare di altri contributi statale o regionale.

Tirocini formativi per il settore tecnico-manutentivo

Da: Organizzatori

Comune di Bondeno

Tirocini formativi di inserimento/reinserimento nel mondo del lavoro in risposta della grave crisi occupazionale, che si è aggravata a seguito dell’emergenza COVID-19, con la riduzione di molti contratti precari. Il Comune di Bondeno ha pubblicato un Avviso pubblico per individuare i candidati che saranno in seguito inseriti nel Settore Tecnico del Comune – Servizio Tecnico Manutentivo per svolgere semplici mansioni, in affiancamento al personale operaio del Comune. “In un momento di difficoltà economica e crisi occupazione, molti giovani rischiano di rimanere esclusi o di vedersi negata l’opportunità di fare esperienza”. – spiega il Sindaco f.f. Simone Saletti – “Il tirocinio è uno strumento che consente di socializzare esperienze, conoscere l’ambiente di lavoro, acquisire competenze, familiarizzando con la Pubblica Amministrazione”. Esperimento che – sottolinea il Comune – negli anni ha favorito l’ingresso nel mercato del lavoro di molte persone, in situazione di momentanea difficoltà, nonostante il tirocinio non costituisca un rapporto di lavoro, bensì un’occasione di completare un percorso formativo sul campo, e di orientamento verso una professione futura. Le leggi vigenti prevedono che il Tirocinio di inserimento o reinserimento non abbia una durata superiore di 6 mesi, con il riconoscimento di una indennità di partecipazione di 450,00 euro mensili. Al percorso potranno essere coinvolti Cittadini Italiani o della Comunità Europea, a condizione di non avere già svolto analoghi tirocini per l’Ente ospitante o non aver prestato a scopo lavorativo le stesse mansione per l’Ente, con qualunque forma contrattuale. Inoltre, di non essere già in possesso della qualifica oggetto del Tirocinio. Il profilo professionale richiesto è quello di “Operaio generico” per il Servizio Tecnico Manutentivo, ove presterà le sue prestazioni per il disbrigo di semplici compiti in affiancamento al personale operaio. Tra le attività previste: la pulizia e lo spazzamento delle strade, di parcheggi, spazi pubblici e vicino alle aree ecologiche, la raccolta di fogliame in spazi ed aree pubbliche, lo svuotamento manuale dei cestini, e la manutenzione ordinaria a fianco del personale comunale. Le specifiche per le domande sono a disposizione sul sito del Comune di Bondeno, e le domande stesse potranno essere presentate mediante raccomandata o posta certificata: comune.bondeno@cert.comune.bondeno.fe.it entro e non oltre i 3 giugno 2020. Allegando nella domanda il curriculum vitae e una copia fotostatica di un documento d’identità in corso di validità. La busta contenente la documentazione dovrà riportare la dicitura: “Candidatura Tirocinio di inserimento/reinserimento lavorativo”. Una commissione comunale valuterà requisiti e motivazioni dei candidati. Per Informazioni:

http://www.comune.bondeno.fe.it/3143-attivazione-tirocini-formativi

DOVE GLI ANGELI ESITANO
La relazione viene per prima (G.Bateson)

Nel 1982 il sociologo francese Edgar Morin nel suo Science avec coscience  propone in tredici diverse proposizioni un nuovo approccio integrato, il paradigma della complessità, fondato su una causalità multifattoriale, e lo mette a confronto con quello della Scienza classica, il paradigma della semplificazione, che si fonda su una causalità lineare causa/effetto, inadeguato a comprendere lo sviluppo del sapere in una società avviata verso la terza fase della globalizzazione. Alle soglie del compimento dei suoi cento anni (è nato nel 1921) lo stesso Morin ha  interpretato, in una intervista rilasciata recentemente all’Avvenire, l’emergenza ecologica e la pandemia alla luce di una tripla crisi: biologica, economica e di civiltà [Qui].
Julia Kristeva, filosofa e psicoanalista di rilevo assoluto, riconosce tre elementi caratterizzanti la crisi dell’uomo globalizzato. Il primo è la solitudine, esaltata paradossalmente dall’iper connessione full time e dal presenzialismo sui social. Il secondo è la cancellazione dei limiti, in un delirio di onnipotenza consumistica seguita da una ricaduta depressionaria, a cui si risponde con l’invito ad ulteriore consumo. Il terzo è la rimozione del nostro essere mortali dalla programmazione inerente il personale progetto di vita. Su Internazionale[Qui] 
Dalla messa in discussione dei concetti assoluti di spazio e tempo ad opera di Albert Einstein, passando per l’introduzione da parte di Heisenberg del principio di indeterminazione, fino al premio Nobel De Broglie con la sua teoria ondulatoria della luce, i nuovi parametri della scienza e del pensiero nella società post moderna sono caratterizzati dalla dinamicità e interdipendenza, dalla complessità.
Le domande poste dalla complessità alla realtà sociale, dalla crisi sistemica e dalla crisi esistenziale all’uomo globalizzato, hanno bisogno urgente di risposte da cercare in regioni da cui trarre nuovi significati, in uno spazio dove possano riconciliarsi posizioni dualistiche non più sostenibili quali mente/corpo, cuore/ragione, spirito/materia , natura/progresso; dove sia possibile diventare “consapevoli del nostro esser parte in ogni istante, nel bene e nel male, di un invisibile e più vasto tessuto dinamico e relazionale tra umani e con altri viventi ”  (S.Manghi, in Dianoia, 23(2016).

La necessità del sacro.

Ebbene, questo spazio esiste, è sempre esistito, ed è quello del ‘sacro’, utilizzato però in questa sede assecondando il significato del suo etimo originario. Sacro è parola indoeuropea che significa ‘separato’. Scopo di queste note è chiarire da cosa. Lontano quindi dall’appiattimento, che abitualmente se ne fa, sulla dimensione religiosa tradizionalmente intesa, qui si intende accogliere la sfida della ‘necessità del sacro’, proposta da un esperto dell’arte della connessione e della flessibilità quale è stato Gregory Bateson (1904-1980). Nato in Inghilterra, figlio di un insigne genetista, sposato con la grande antropologa Margaret Mead, lui stesso antropologo e biologo, contribuì alla fondazione della cibernetica, fu ispiratore di parecchi modelli nel campo della psicoterapia, utilizzati anche dalla scuola di Palo Alto, fino ad arrivare in psichiatria alla scoperta della teoria del doppio legame.
Bateson reinterpreta in modo nuovo il rapporto tra sacro, religione e Fede:
“Due cose sono chiare: primo, che nel porre le domande non metteremo limite alla nostra hybris; secondo, che nell’accettare le risposte ci condurremo sempre con umiltà. Queste due caratteristiche ci metteranno in netto contrasto con la maggior parte delle religioni del mondo, le quali dimostrano scarsa umiltà nell’accettare le risposte, ma grande timore nel porre le domande” (G.Bateson – M.C.Bateson, Dove gli angeli esitano).
Come ricordavamo poco sopra, “accogliere la sfida della necessità del sacro non significa invitare ad una qualche fede religiosa in senso stretto, ma sapere che una qualche fede, che lo sappiamo o meno, alimenta sempre e comunque le nostre percezioni, le nostre parole, le nostre azioni, e apprendere a riconoscerla, ad assumerne la responsabilità verso noi stessi e verso gli altri” (S.Manghi, La conoscenza ecologica, Cortina).
La nostra capacità di comprendere la realtà è stata deformata dalla rappresentazione cartesiana di una separazione tra l’anima e il corpo. Il rigetto di tale posizione orienta Bateson verso un approccio monista alla realtà e lo conduce sempre più a rappresentarsi la mente e la natura come un tutto inseparabilmente unito. Tutto è unito e in relazione, e qualsiasi relazione funziona secondo criteri diversi della logica finalistica mezzi/fini con cui gli uomini vorrebbero governare i loro affari e il loro sapere. Mentre la logica finalistica governa l’agire razionale utilitaristico, determinando i mezzi più adeguati per raggiungere gli obiettivi, la logica relazionale ci svela i rapporti sottostanti (emozioni, sentimenti, dipendenza/dominanza…).
Riallacciandoci al significato di ‘separato’ del sacro, lo concepiamo quindi tale anche dalla Fede, anzi dalle fedi. Il nucleo essenziale è costituito dal valore della Vita nella sua unità. Quindi è un luogo non legato per forza alle coordinate contingenti dello spazio e del tempo, dove anche i linguaggi antichi, oasi di saggezza abbandonate dal pragmatismo dualistico, possono essere ritrovate (si pensi a quello simbolico, alla ricchezza delle immagini metaforiche offerte dal mito e dalla religione).

La costruzione della realtà.

La Fede, il credere è una precondizione del conoscere; noi crediamo in un determinato sistema di conoscenze, in quella abbiamo fede. Da ciò consegue come afferma Heinz Von Foerster che: “non credo in quello che vedo, ma vedo ciò in cui credo” (in Oikos,1,1990). Dove ‘credo’ equivale a che ‘io vedo la realtà’, orientato da credenze e conoscenze che sono in me e che mi portano a ‘costruirla’ in modo soggettivo.
Riportare le diverse Fedi nell’alveo del sacro significa evitare di affidarne ad una sola la patente della Verità, ma  riconoscere ad ognuna che è in sintonia col sacro valore della Vita, una capacità interpretativa del mondo. Il sacro così definito richiede a ciascun soggetto il dovere di assumersi la responsabilità dei propri atti di fede, poiché la religione, come la concepisce Bateson, non postula uno schieramento giusto, né offre alcuna consolazione.

La stupidità non è necessaria.

Nell’epilogo di un suo testo fondamentale, Mente e Natura (1979) ,conversando con la figlia Mary Catherine sulle motivazioni che l’hanno spinto a scrivere e sulla necessità di comprendere la reale natura della fede e della religione, Bateson dice: “Dopo aver rimuginato queste idee per cinquant’anni, ho cominciato pian piano a vedere chiaramente che la stupidità non è necessaria. Ho sempre odiato la stupidità e ho sempre pensato che fosse una condizione necessaria alla religione. Ma sembra che non sia così” (Mente e natura, Adelphi).
Animato dal desiderio di evitare ogni pericoloso ritorno al riduzionismo, ad ogni sorta di fraintendimento semplificante e per dare ragione della complessità delle domande sull’esistenza umana, Bateson negli ultimi anni della sua vita arriva a voler ridefinire più accuratamente il dominio del sacro, di una religiosità che si discosta da ciò che comunemente con essa si intende.

Il coraggio di andare dove gli angeli esitano

Di conseguenza, sempre in Mente e natura, troviamo espressa la sua intenzione di dedicare l’oggetto di un suo prossimo libro all’analisi della questione del sacro, anticipandone il titolo con una descrizione immaginifica ed evocativa: un luogo misterioso, eppure ineludibile, dove gli stolti si precipitano e dove gli angeli invece esitano a posare il piede.
Scrive Bateson: “Penso che il mio prossimo libro mi piacerebbe chiamarlo Là dove gli angeli temono di posare il piede, perché è lì che tutti vogliono che io mi precipiti. E’ volgare, sacrilego, riduzionista, chiamalo come vuoi ,arrivare a precipizio con una domanda troppo semplificata (Mente e Natura). Che è come dire: non è possibile arrivare fin sul precipizio, cioè sostare sul vertiginoso, affacciarsi sull’infinito e lasciare la risposta alla causalità del determinismo scientifico e al rozzo materialismo fisicalista. Purtroppo la malattia, che aveva già da tempo attaccato il suo corpo, impedì che una serie di manoscritti preparatori prendessero la forma di un volume compiuto. Questa opera di ricomposizione fu fatta in seguito dalla figlia e uscì col titolo Dove gli angeli esitano, di Gregory e Mary Catherine Bateson. Il titolo del libro allude ad un famoso verso dell’Essay on criticism, Where angels fear to tread, di Alexandre Pope, grande poeta inglese del 1700. E’ un aforisma la cui traduzione può essere così riportata: “ché gli stolti si precipitano là dove gli angeli tremano di posare il piede”.
Il luogo del sacro quindi corrisponde a dove gli angeli esitano a posare il piede e dove invece gli stolti si precipitano vociferanti, poichè ritengono di sapere la risposta o si accontentano di semplificazioni e riduzioni sommarie.
Il sacro invece è identificato con il silenzio, la contemplazione, l’ascolto di sé e del bisogno dell’altro.
Caratterizza il sacro il ‘non-comunicare‘, proprio nel senso che qui non interessa comunicare la propria ideologia, l’aver ragione, ma rendersi conto di ciò che non esiste per noi. Dimensione contraria a quella riguardante i fatti sociali, dove esiste solo ciò che viene comunicato. Diceva Luhmann “nessun presunto fatto oggettivo, neanche una catastrofe ecologica, ha un effetto sociale finché su di questo non si comunica” (N. Luhmann, Comunicazione ecologica, Feltrinelli). Gli angeli – scelti nella metafora quale presenza che sperimenta la vicinanza con Dio –  sono incerti , perché sono prudenti, in quanto sanno che non c’è sicurezza di sorta in territori così misteriosi. La risposta riduzionistica al contrario si affretta a costruire dogmi, decretando così la fine della Fede. Se la Fede è domanda profonda e responsabile, ricerca continua, il dogma cristallizza la risposta in una Verità unica, trasformandola in ideologia, tanto certa quanto sicura anticamera dell’intolleranza, come afferma Paul Watzlawick (La realtà inventata, Feltrinelli).

Una spanna da terra.

Mary Catherine così, con estrema dolcezza, parla del progetto del padre nella introduzione del libro sopra richiamato:
“Gregory capì di essere prossimo a quella dimensione integrale dell’esperienza cui dava il nome di sacro. Era un terreno al quale si avvicinava con grande trepidazione, sia perché era cresciuto in un ambiente familiare rigorosamente ateo sia perché ravvisava nella religione un potenziale di manipolazione, oscurantismo e divisione. (Dove gli angeli esitano).
Bateson però nella sua ricerca precedente aveva già colto nella domanda religiosa una richiesta di liberazione, che gli scettici non vogliono sussumere, spinti dalla “tendenza, dal bisogno quasi di volgarizzazione della religione, di trasformarla in spettacolo, in politica, in magia, in potere” (Mente e Natura).
Le parole evocative della figlia di Bateson chiariscono non solo lo scopo della sua opera, ma rendono bene la trepidazione del padre che, giunto al termine della sua vita, è consapevole di trovarsi oramai al di là di un confine, il confine del sacro, tra lo spirito e la materia: “Il titolo del libroscrive Mary Catherine Bateson – esprime quindi, tra l’altro, la sua esitazione davanti ad interrogativi che egli sentiva essere nuovi, perché se da un lato derivano e dipendono da suo lavoro precedente, dall’altro richiedono una saggezza diversa e un diverso coraggio. Questo libro è un testamento, ma il compito che esso trasmette non riguarda soltanto me, bensì tutti coloro che sono disposti ad affrontare di petto queste domande” (Dove gli angeli esitano).
Raccogliere la raccomandazione di esitare piuttosto che affrettarsi a dedurre, etichettare, stigmatizzare, significa allegerirci di molte ‘zavorre’, “anche se ci dispiace perché questa zavorra è fatta di saperi, strumenti, piccoli e grandi apparati vantaggiosi per la nostra personale potenza”. Sospettosi verso chi non possiede la nostra verità o verso chi non garantisce una certa ortodossia, preferiamo non entrare in relazione col sacro. Ma per ascoltare il sacro ci deve essere silenzio, bisogna aspettare la pace della sera, dobbiamo accettare di cambiare grammatica e sintassi, dobbiamo ammettere che ciò che si trasforma è, a nostro rischio, il rapporto che abbiamo con noi stessi e con il mondo” (Pier Aldo Rovatti, in Aut aut, n.251,1992).
Dice un apologo zen cheprima dell’illuminazione le montagne e i fiumi sono fiumi; che praticando lo zen le montagne non sono più montagne e i fiumi non sono più fiumi, poi con l’illuminazione le montagne tornano a essere montagne e i fiumi a essere fiumi; ma a quel punto li si vede come da una spanna da terra” [Qui]
Sembra poco una spanna da terra, ma è sufficiente per poter vedere diversamente.

Cinque per mille al comune di Bondeno, per investire su sociale e servizi

Da: Organizzatori

Comune di Bondeno

Maggio è di solito il tempo in cui iniziare a pensare alle dichiarazioni dei redditi, e ad una scelta consapevole su come destinare il 5 per mille. Molti Enti stanno spiegando, in questi giorni, le ragioni per cui devolvere questo contributo per le proprie attività, ma forse non tutti sanno che il “5 per mille” è forse l’unica e vera imposta che può rimanere sul territorio o, meglio, nel Comune di residenza, a sostegno delle attività sociali svolte. Nella dichiarazione dei redditi dell’anno 2020 è inserita una scheda che permette di scegliere la destinazione del 5 per mille dell’Irpef a sostegno delle attività sociali svolte dal proprio Comune di residenza. La destinazione del 5 per mille a favore del Comune di residenza e quella dell’8 per mille, a favore degli enti religiosi o dello Stato, non sono in alcun modo alternative fra loro e il cittadino non deve sostenere costi aggiuntivi. Per devolvere il proprio 5 per mille al Comune di residenza si dovrà semplicemente apporre la propria firma nell’apposito riquadro che figura sul modello di dichiarazione (patronati e commercialisti sono a disposizione per indicare la giusta procedura al cittadino). “I nostri cittadini potranno dedicare il loro cinque per mille anche alle numerose e meritorie Associazioni e Onlus, che operano nell’ambito del volontariato, offrendo servizi per la nostra comunità” – spiega il Sindaco facente funzioni Simone Saletti – “In alternativa, potranno rimanere sul territorio attraverso l’Ente locale, che le reinvestirà per i trasporti sociali, l’assistenza domiciliare di anziani o per i soggetti fragili, oppure per costituire fondi per famiglie in situazione di difficoltà economica”.

Riapre Palazzo Savonuzzi

Da: Consorzio “Wunderkammer”

Aperti da lunedì 18 maggio gli uffici e il coworking. Da giugno aprirà anche il grande salone multifunzionale dello spazio Wunderkammer.

Da luglio, infine, la darsena

Wunderkammer riparte, e riapre già da ora sia gli uffici che il coworking, mentre da giugno aprirà le sue porte anche ‘la camera delle meraviglie’, il grande salone multifunzionale di Palazzo Savonuzzi (via Darsena 57, Ferrara). Da luglio, infine, riaprirà la darsena.

Gli spazi del Consorzio Wunderkammer erano stati chiusi nei mesi scorsi, per contribuire a fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19. Così, per l’intero mese di aprile, il palazzo era rimasto chiuso al pubblico, ai lavoratori che utilizzano il co-working BanCO e agli associati, secondo la decisione unanime presa dalle consorziate – Associazione Phorma Mentis, APS Basso Profilo, Associazione Culturale Fiumana e Associazione Musicisti di Ferrara APS – Scuola di Musica Moderna. Per ogni informazione: www.consorziowunderkammer.org.

Coronavirus. Finanziati dalla Regione con 3,1 milioni i primi 30 progetti di ricerca e innovazione per lo sviluppo di soluzioni finalizzate al contrasto dell’epidemia da Covid-19

Da: Organizzatori

Presentati complessivamente 199 progetti nelle tre call del bando regionale: 153 da imprese e 46 da laboratori della Rete regionale Alta Tecnologia. I progetti ammessi dovranno concludersi entro 6 mesi dall’approvazione del finanziamento

Nuovi tipi di mascherine protettive, braccialetti elettronici per la gestione dei parametri vitali e del distanziamento, pellicole antibatteriche e antivirali, imballaggi monouso per disinfettanti, respiratori a basso costo, sistema di controllo e gestione accessi agli impianti sportivi con controllo di temperatura.

Sono alcune delle soluzioni innovative studiate da aziende e da laboratori di ricerca dell’Emilia-Romagna in risposta al bando della Regione Emilia-Romagna, che ha promosso progetti di ricerca e sviluppo sperimentale per la messa a punto di prodotti, servizi, soluzioni tecnologiche per contrastare l’epidemia da Covid-19.

Si tratta dei primi 30 progetti ammessi a contributo, relativi alla prima ‘call’ del bando regionale, dal costo complessivo di 4,2 milioni di euro, a cui la Regione contribuirà attraverso Fondi europei (Por-Fesr) con 3,1 milioni di euro. Di questi progetti finanziati, 27 sono stati presentati da imprese (di cui 19 fra micro e piccole imprese) e 3 da laboratori della Rete Alta Tecnologia.

Le tre ‘call’ effettuate dalla Regione a partire dal 27 aprile, hanno portato alla presentazione di ben 199 i progetti da parte di imprese e laboratori di ricerca: 153 presentati da imprese e 46 da laboratori della Rete regionale Alta Tecnologia, per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro, ed un contributo richiesto di 19,5 milioni. Una dimostrazione di grande creatività e soluzioni altamente innovative per contrastare la pandemia.

“Oggi, a soli 30 giorni dall’annuncio del bando-ha affermato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-, siamo già in grado di dare il via libera ai primi 30 progetti per realizzare soluzioni di contrasto alla diffusione del covid19. Si tratta di un nuovo ‘colpo’ del bazooka regionale per la ripartenza della nostra economia. L’alto numero dei partecipanti dimostra ancora una volta che l’Emilia-Romagna è un territorio ricco di saperi, creatività e competenze tecnico-scientifiche di valore assoluto. La rete di Università, laboratori di ricerca, start up e piccole imprese innovative rappresenta un patrimonio fondamentale che ci permette di tenere le migliori competenze intellettuali nel sistema produttivo e creare ulteriore lavoro di qualità, pianificando così un futuro sostenibile e una nuova filiera strategica per la nostra regione”.

I progetti presentati riguardano in particolare il contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19 e della più ampia famiglia di Coronavirus (48 progetti); soluzioni per utilizzare materiali già esistenti o sperimentare nuovi materiali per la realizzazione di dispositivi di protezione individuale, o per ridurre il rischio di contaminazione attraverso il contatto con le superfici (27 progetti); soluzioni tecnologiche ed organizzative innovative per ridurre il rischio di contaminazione e garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro (75 progetti); progetti per garantire il distanziamento tra le persone e gestire sistemi di monitoraggio della sicurezza in ambienti aperti al pubblico, con particolare attenzione ai luoghi dove vi è una significativa aggregazione (37 progetti) e infine la riconversione, anche parziale, di imprese verso la produzione di dispositivi di protezione individuale o comunque di prodotti e servizi volti alla gestione dell’emergenza (12 progetti).

Tra questi uno propone lo sviluppo di una maschera protettiva facciale con visiera trasparente per uso in ambiente sanitario, prodotta attraverso una tecnica di stampaggio ad ‘iniezione-compressione’, realizzata con polimeri facilmente reperibili sul mercato. Un’altra azienda, propone invece di creare una pellicola che, trattata con nanotecnologie, sia in grado di acquisire anche caratteristiche antibatteriche e antivirali. E ancora, un progetto si propone di sviluppare una macchina che consentirà di confezionare gel disinfettante in bustine monodose innovative facilmente apribili grazie all’utilizzo di sole tre dita.

I progetti saranno monitorati e dovranno concludersi entro 6 mesi dall’approvazione del finanziamento, ed i risultati dovranno consentire lo sviluppo di soluzioni concrete e di tempestiva applicazione, che possano avere la più ampia diffusione e ricaduta su tutto il territorio regionale.

‘TORNEREMO’…..ecco il messaggio di speranza lanciato dall’Istituto Superiore “Montalcini” di Argenta e Portomaggiore

Da: Alessandra Ferlini
Addetta stampa IIS RL Montalcini

In questo lungo periodo di quarantena che ha stravolto le nostre vite, ha cambiato abitudini e distanze, che ci ha fatto riscoprire valori dimenticati e la forza della solidarietà, la scuola è stata quella che ha sofferto di più della mancanza di relazioni umane, di quel mondo fatto di parole, gesti, immagini, conflitti, regole e doveri che rendono unica e sempre diversa la relazione docente – discente.

Per stare vicino, anche se virtualmente, a studenti e docenti, famiglie e personale ATA, gli studenti del Montalcini, con la consulenza tecnica della Professoressa Annika Cavedagna, hanno pensato di creare un video motivazionale che mostri l’identità e lo spirito di comunità e di legame con il territorio che rappresenta l’Istituto “R. Levi Montalcini”.

Attraverso un susseguirsi di fotografie dove si alternano volti segnati dal dolore e dalla fatica di medici e operatori sanitari impegnati in prima linea ed espressioni sorridenti e dense di speranza dei nostri ragazzi, che hanno voluto ricordare le molteplici iniziative ed i progetti che hanno segnato la storia del Montalcini in questi ultimi anni.

Fotogrammi di gare sportive , campionati , competizioni culturali , momenti di relax tra i colori della natura si susseguono in un video emozionante che diverte e commuove al tempo stesso.

Il video “IISAP Torneremo” è visionabile al link https://www.youtube.com/watch?v=CWX6CDpFsK4&feature=youtu.be o sul sito www.iisap.edu.it

Per dare invece libero sfogo alle riflessioni, ai sentimenti e alla creatività soprattutto dei ragazzi è stato realizzato un Padlet ovvero un muro virtuale di appunti dal titolo “Vita e pensieri liberi ai tempi del Coronavirus”, un modo come un altro di sentirsi uniti oltre la distanza. https://padlet.com/cavedagnaannika/5ghys9908xpph4pd.

La scuola non si é dimenticata dei propri studenti, ma ha voluto tende loro la mano anche se virtualmente attraverso un messaggio di incoraggiamento e di speranza nella convinzione che, presto, le immagini del video non saranno semplici fotografie ma diventeranno quella realtà che tutti aspettiamo.

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Forza madre

Fare il saldo di un rapporto e svelare con la lucidità di un attimo tutto il sommerso. Un lettore e una giovane lettrice parlano di “forza madre”, razionalità e disincanto.

MASCHERE E RIGHELLI

Cara Riccarda,
le maschere sono l’ordinario e cadono solo per eventi traumatici che, se considerati opportunità, permettono di cambiare atteggiamento. La riga ho potuto tracciarla solo quando è intervenuto un breve momento di disillusione. Mentre siamo accecati piacevolmente dall’amore, non siamo in grado di tirare righe. Spesso sono i comportamenti dell’altro che ci danno occasione di riflettere più lucidamente e fare di conto, con la razionalità che i conti richiedono.
Paolo

Caro Paolo,
poi magari capita anche che il saldo sia positivo. Ma il solo fatto di mettersi lì e allineare tutto, richiede la lucidità di accostare l’illusione alla disillusione, la parte gradita a quella meno. A me è successo di scavare solchi, un tratto di riga non sarebbe bastato.
Riccarda

DICIASSETTE ANNI E NON SENTIRLI

Ciao Riccarda,
quanto ho letto rispecchia il mio punto di vista sul termine donna. Mi interesso particolarmente di svariate tematiche perché nel mio piccolo sono attivista di tante campagne di sensibilizzazione anche solo attraverso i social. Scopro molto diffuso il fattore “inizialmente la donna perdona e successivamente dice addio per sempre”. Noi donne, anche forse spesso abituate dalla società maschilista in cui viviamo, ne facciamo passare tante alle persone. Personalmente io desidero avere molto rispetto ed è difficile che perdoni un grosso errore, però riscopro in molte mie coetanee il perdono anche di gravi maltrattamenti psicologici e in alcuni casi fisici da parte dei fidanzati. Inizialmente pensano tutte “non posso vivere senza di lui” senza rendersi conto della loro forza madre, fiera di indipendenza che potrebbe smuovere interi paesi. Tutto questo è perché si sottovalutano e vengono sottovalutate, non si pensano abbastanza per combattere la mancanza e ricominciare da zero anche lavorando sulla propria personalità. In un secondo momento, in una fase che arriva tardi, si rendono conto e capiscono che alla fine potevano farcela benissimo, e che dovevano solo trovare il coraggio di abbandonare la loro sottomessa monotonia per iniziare una nuova avventura su un percorso personale.
Giulia, 17 anni

Cara Giulia,
hai diciassette anni e già padrona di consapevolezze che spesso donne mature nemmeno raggiungono. Complimenti, usala quella ‘forza madre’ di cui parli e sicuramente possiedi, ti sarà genitrice di molto, non essere tirchia con lei e ti ripagherà con abbondanza.
Riccarda

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com