Come si misura una Repubblica fondata sul lavoro?
Come si misura una Repubblica fondata sul lavoro?
Articolo 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Articolo 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano
effettivo questo diritto.
Non ci sarebbe altro da aggiungere alla “Costituzione più bella del mondo”. Purtroppo si continua, colpevolmente, a far confusione. Si confonde il quanto con il come.
Se il Cavaliere amava ripetere la sua solenne promessa (mai raggiunta) di creare un milione di nuovi posti di lavoro, oggi Giorgia Meloni sventola la medesima bandiera, cantando vittoria: “Creati oltre un milione di posti di lavoro”. Dare i numeri, usare il pallottoliere per misurare il benessere sociale è un argomento sempre usato dalle destre (vedi anche Trump) ma che mostra la corda: basta guardare di cosa sono fatti tanti di questi nuovi posti di lavoro: contratti a termine, lavoro precario lavoro sottopagato eccetera.
E di cosa è fatto il lavoro di milioni di italiani, con stipendi in fondo alla classifica europea, con un contratto scaduto da dieci anni e mai rinnovato. E c’è il lavoro come pericolo, a cui sono costretti in tanti e in tanti continuano a morire. E il potere d’acquisto giù per le scale di cantina. E il salario minimo che rimane un miraggio.
Va bene, il problema è complesso, le inadempienze e i ritardi accumulati sono tanti, la strada per dare attuazione alla nostra Costituzione è molto lunga. Nessuno pretende di arrivarci in un lustro, ma per favore, un po’ di decenza: smettete di gridare vittoria per la conquista di un ennesimo milione di posti di lavoro. Il diritto a un lavoro dignitoso, quello di cui parla la Costituzione, è tutta un’altra cosa. E anche gli Italiani se ne stanno accorgendo.
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Francesco Monini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
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