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Da MOSCA – Centomila visitatori e più di tremila aziende partecipanti che presentano oltre 185 destinazioni turistiche in tutto il mondo. Sono i numeri del Mitt, la Fiera internazionale del turismo, una delle cinque più grandi del mondo nel settore e la più grande della Federazione Russa, la cui ventunesima edizione si è conclusa sabato.

Mi sono recata all’Expocentre principalmente per due ragioni: in primis, perché quest’anno l’Italia è il Paese partner della fiera (il 2014 è l’anno incrociato del Turismo Italia-Russia, come vi abbiamo accennato nel testo sul Gran ballo russo a Roma), e volevo, dunque, verificare se davvero tutto questo parlare di cultura e arte nella nostra penisola trovava una voce in questo evento; in secondo luogo, perché mi interessava vedere se la mia bella e ricca regione vi era degnamente rappresentata.

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Mitt, stand dell’Italia

Devo ammettere che, se alla prima motivazione che mi aveva condotto lì, abbiamo dimostrato, ancora una volta, come tutto il discorso sulla cultura in Italia sia nuovamente, e spesso, un vuoto e mero bla bla (abbiamo sprecato una grande ed ennesima opportunità nel non insistere sulle nostre bellezze, lasciando unicamente la parola a brochure fiammanti e ammiccanti di alberghi lussuosi e belle donne eleganti), alla seconda ho avuto ben altra e soddisfacente risposta.
Mi si potrebbe obiettare che il turismo russo sia molto di massa e spesso interessato a località balneari leggere e un po’ vuote (testimoniato dalla grande affluenza agli stand delle “goderecce” isole spagnole e greche), oltre che al nostro stile in tema di vestiti e cibo (campeggiavano, ovunque, pubblicità di abiti, taralli e vini, senza nulla voler togliere a quest’ultima dimensione della nostra cultura); ma è anche vero che una maggior enfasi sulle nostre bellezze storiche e uniche, avrebbe giovato agli occhi e allo spirito di ogni visitatore. Sugli stand degli altri paesi ospiti campeggiavano bellissime e imponenti immagini di antichi palazzi, musei, teatri, sui nostri non comparivano belle fotografie ma scritte standard, degne di una tipografia minimalista di periferia, oltre a qualche foto qua e là, peraltro di scarsa qualità grafica.

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Fiera internazionale del turismo di Mosca, Emilia Romagna al top

Se lo stand di Roma capitale si differenziava un po’ per la presentazione del video di Folco Quilici sul Lazio, distribuito gratuitamente, quello dell’Emilia-Romagna (magari lo scrivo anche con un po’ di sano campanilismo), presentava un’offerta turistica davvero variegata. Nello stand regionale di 70 metri quadrati, coordinato da Apt servizi, sono stati ospitati circa 25 operatori turistici che hanno presentato le novità 2014 nello strategico mercato della vacanza che, nel 2013, ha raggiunto sulla Riviera circa un milione e duecentomila presenze. Il 19 marzo, la Regione aveva anche organizzato una serata di presentazione delle sue eccellenze, a bordo del battello Radisson royal cruise in navigazione sulla Moscova: dal genio artistico di Federico Fellini e Tonino Guerra al “sogno” a quattro ruote Ferrari, dall’enogastronomia unica, all’offerta di vacanza delle città d’arte e cultura, simboleggiata da Ravenna con i suoi mosaici patrimonio Unesco e città candidata a Capitale europea della Cultura 2019. Sul battello sono stati esposti anche i mosaici dell’artista ravennate Marco Bravura e il programma prevedeva l’intervento del direttore della Ferrari driver academy, la video-intervista a Lora Guerra, vedova del compianto Tonino Guerra, il saluto della nipote di Federico Fellini, Francesca.

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Fiera internazionale del turismo di Mosca, Emilia Romagna al top

Se le mie critiche all’organizzazione generale da parte dell’Enit possono essere legate al fatto che mi sono recata all’evento sabato (giorno di apertura al pubblico, ma proprio per questo, a mio avviso, importante per la nostra immagine), lo stand emiliano mi rassicurava con carnet di viaggio che raccoglievano belle e colorate fotografie e racconti, in russo, di escursioni nella natura e nelle città d’arte emiliane (ammetto che mi sarebbe piaciuto vederne uno su Ferrara, visto che i travel notes distribuiti sono concentrati sulla riviera romagnola, e che Ravenna, considerata la sua candidatura del 2019, attira tutta l’attenzione). Di Ferrara ho trovato un opuscoletto leggero, segno che esistiamo in questa grande realtà moscovita. Parlando con alcune ragazze allo stand emiliano mi hanno rivelato che, a loro grande sorpresa, quest’anno la richiesta di informazioni sulla città è molto aumentata rispetto agli anni scorsi. Segno che, anche qui, la si vuole conoscere di più e meglio. Credo che nel 2015, si debba pensare a qualcosa di più per promuovere la nostra città…

Ho concluso il mio giro da curiosa, con un passaggio agli stand dei musei Ferrari (quello di Maranello e quello di recente apertura di Modena), dove ho mi sono persa in chiacchiere con i responsabili del marketing di queste strutture molto visitate anche dai russi. All’Emilia terra di motori (presentata anche in queste sua veste, in conferenza stampa), a nostro avviso, dovremo però dedicare un apposito e degno spazio. A seguire.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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