Parole a capo
Bruno Mohorovich: Alcune poesie da “Parlerò di te”
Parole a capo <br> Bruno Mohorovich: Alcune poesie da “Parlerò di te”
«C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età. Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare»
(Alda Merini)
Intingo la penna
nel blu notte
e scrivo
su carta increspata di nuvole,
poeta senza poesia,
parole striate di frammenti.
Punti e virgole
sono pulviscolo
in muti spazi
e pudiche attese.
Rileggo questa follia,
che affido ad un velo di vento
perché la posi alla tua finestra,
nell’ovattata luce della luna.
*
E’ per te
questa penna che prova
a scrivere una poesia
Ogni verso che fisso su questo foglio
è per te.
Nel chiaro concerto di stelle e luna
nel notturno volo di una farfalla vagabonda
nell’aria flebile d’una sera d’estate
nel profumo che spande fiori
tra note di musica che compongo
ma non so suonare
cerco di dirti,
il diletto di pensarti
la delizia del tuo abbraccio
l’incanto di sentirti vicina.
E’ per te,
quest’uomo che pensa d’esser poeta
per te.
*
Finestre chiuse in questa distesa
di notturna quiete
oltre i confini delle nere colline
Ti raggiungo nel sonno
vegliandoti
Colgo la tua stanchezza
e la ripongo fuori,
nell’ombra del silenzio
Accanto al tuo sorriso
riflesso sui tuoi disciolti capelli
mi muovo leggero
cercando quell’essenza di fiori
che liberi levigando l’aria.
Dalla tua finestra socchiusa
luci di lampare
si perdono
nell’orizzonte dei tuoi occhi
*
Nel ronzio di queste ore
nello sciame d’auto
ritornano due labbra
che nel tempo hanno smarrito
i loro baci.
Eravamo noi in quella via,
consumata dai nostri passi
che ci siamo persi
nell’indaco di una sera.
Eravamo ancora noi
col sorriso di sempre
in quella stessa via
che ci siamo ritrovati.
*
Nella velata notte
che cela il lagrimar delle stelle,
un sussurro di musica
ci suggerisce i ricordi.
Seduti su una panchina
il fremito del vento
ci offre una fragranza di fiori.
Il brusio delle nostre voci,
sul limitare della nostalgia
si schiude in un sussulto.
E vestimmo di sorrisi
le nostre rughe
*
Giocano a fare Dio
le nuvole
mentre il sole esala
gli ultimi raggi.
In sottofondo
partecipo
raccolto nel rimpianto
tra il verde che declina alla sera
e l’inusuale tintinnio d’un canto.
Ho raccolto la tua voce
e m’invento un dialogo.
Foto di dae jeung kim da Pixabay
Bruno Mohorovich è nato a Buenos Ayres il 3/3/1953, istriano, attualmente vive a Perugia. Ha vissuto a Pesaro quasi 20 anni dove ha curato eventi letterari e organizzato collettive di pittura. Ha 2 lauree in Sociologia e Lettere; si è sempre occupato di critica cinematografica e didattica del cinema nella scuola.
Nel 2015 ha diret
to il corto sul XX Canto dell’Inferno della “Commedia” di Dante, nell’ambito delle celebrazioni per la nascita del sommo poeta, promosso dalla Loescher Editrice e dall’Accademia della Crusca ottenendo il Primo premio ex aequo alla Fiera Internazionale del libro di Torino. L’opera è stata realizzata con gli studenti del CLA (Centro Linguistico Ateneo – ‘Università agli Studi di Perugia).
Ha curato la pubblicazione “Saulo Scopa – fotografie e cortometraggi 1998 – 2008”, “Cinema in… – 3 voll.”per le edizioni AIART – Associazione Spettatori, il libro “Nuovo Cinema…scuola” per Era Nuova, e per i tipi della Bertoni Editore, i libri di poesie “Storia d’amore – una fantasia”, “Tempo al tempo” e “Parlerò di te”.
Sempre per la Bertoni Editore, del quale attualmente è coordinatore del marchio “poesiaedizioni”. Ha curato le antologie poetiche “Marche – omaggio in versi” e “Napoli – omaggio in versi”, i volumi “La città tra desiderio e utopia”, dedicata a Perugia e “Atarcònt – immagini pesaresi” dedicata alla città di Pesaro, i calendari “PoesiaNatura” e “Alberi”, le trilogie “Inni” e le “Agende poetiche”, oltreché curatore di due collane poetiche.
Ringrazio Bruno Mohorovich di averci autorizzato la pubblicazione di queste sue poesie.
“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.
Per rafforzare il sostegno al progetto, invito, nella massima libertà di adesione o meno, a inviare un piccolo contributo all’IBAN: IT36I0567617295PR0002114236
La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 313° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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