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No all’Ipermercato in via Caldirolo!
11 febbraio alle 11 Biciclettata/Flash Mob di protesta

Come avrete visto dai resoconti della stampa, il  primo flash mob di sabato 4 febbraio davanti alla caserma Pozzuoli del Friuli é andato molto bene con oltre 200 partecipanti (circa 250).

Invitiamo ora  tutti a partecipare al secondo flash mob sabato 11 febbraio alle ore 11 contro la realizzazione di un ipermercato in via Caldirolo.

FLASH MOB/BICICLETTATA DI PROTESTA
CONTRO IL PROGETTO FÉ.RIS E LA SPECULAZIONE EDILIZIA
CHE VORREBBE CEMENTIFICARE IL CAMPO
TRA VIA TURCHI E VIA CALDIROLO.

Sabato 11 febbraio alle ore 11, il Comitato Cardirolo Libera e il Forum Ferrara Partecipata hanno organizzato un flash mob di protesta contro il progetto Fé.Ris e la
speculazione edilizia che vorrebbe cementificare il campo tra via Turchi e via Caldirolo.
La manifestazione è articolata in due fasi: prima un presidio sul piazzale all’angolo tra via dei Frutteti e via del Melo seguito da alcuni giri in bicicletta sulle strade attorno al campo dove il Comune vorrebbe edificare l’ennesimo ipermercato.

Il Fé.Ris è un progetto sbagliato da svariati punti di vista: urbanistico, ambientale, paesaggistico, economico e per la mobilità in città. A fronte di un evidente vantaggio economico per le imprese private che lo propongono, la città di Ferrara ne ricava più danni che benefici. Con la scelta di manifestare con un corteo in bicicletta si vuole inoltre denunciare la vergognosa carenza di piste ciclabili in via Caldirolo dall’incrocio con via della Fornace fino alla rotonda di Porta Mare. Ciclabili che questa e precedenti giunte non hanno mai realizzato e che adesso, per poter portare clienti al programmato ipermercato, si scopre che sarebbero facilmente realizzabili.

 

CI TROVIAMO NEL PIAZZALE, ANGOLO VIA FRUTTETI E VIA DEL MELO, CON CARTELLI E FISCHIETTI.

QUELLI IN BICI FARANNO 3/4 GIRI SULLE STRADE ATTORNO AL CAMPO.

Diffondete questo messaggio sui vostri social e a tutti i vostri contatti!

La grande area agricola adiacente le Mura di Ferrara dove, dopo aver abbattuto la villa, il Progetto Fe.Ris prevede la costruzione di un nuovo Ipermercato di 3750 mq.

Vi aspettiamo!

Coordinamento Forum Ferrara Partecipata e Comitato Caldirolo Libera

Intanto… un lenzuolo tira l’altro

Se fate un giro per Ferrara potete già vederne qualcuno. Dal centro alla periferia alle frazioni, dalle finestre delle case cominciano a spuntare I Lenzuoli No Fe.Ris– Ogni giorno se ne aggiunge qualcuno, ma siamo solo all’inizio: il grande giorno della LENZUOLATA sarà giovedì 16 febbraio. Per protestare contro un progetto privatistico, calato dall’alto, che offende l’ambiente e i cittadini, , il Forum Ferrara Partecipata invita tutti a prendere un vecchio lenzuolo e a  scrivere NO FERIS seguito da una frase a piacere.

Come potete dedurre dalle foto, l’impegno civico ben si sposa con la creatività

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FORUM FERRARA PARTECIPATA

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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