Skip to main content

Cane, amicizia, tenerezza e fedeltà sono alcuni degli ingredienti di “Otto dove vai?”, l’ultimo silent book di Marion Sonet, edito da Kite, da poco in libreria.

Ispirato alla simpatica e inimitabile canzone Milza, di Nino Ferrer, “Otto dove vai?” ci porta nel mondo fatato di giardini dai colori romantici, dove un’anziana signora e il suo cane passeggiano da grandi protagonisti.

Il titolo originale francese, “Mirza se fait la malle”, ricorda appunto l’omonima canzone di Ferrer, che vi invitiamo a (ri)ascoltare. È divertente, e le parole di questa sorta di filastrocca possono accompagnare, con grazia, lo sfogliare di “Otto dove vai?”.

Le pagine ci portano nei giardini parigini di metà autunno. L’entrata maestosa, la cancellata lavorata, i gazebo ricamati, i vialetti disegnati, i lampioni eleganti, le foglie e i fiori colorati, i prati curati, tutto ricorda il Jardin de Luxembourg.

I palazzi intorno portano, invece, alla memoria le strade eleganti disegnate degli Aristogatti, uno dei capolavori della Disney, il quartiere di Parigi, nel 1910, dove si trova la magione della cantante lirica in pensione Madame Adelaide Bonfamille, che qui vive con Duchessa e i suoi micini, Bizet, Matisse e Minou, per intenderci.

Ci si sente a casa, si ha voglia di passeggiare per le strade di Parigi, di ammirare la bellezza dei suoi parchi e giardini, di sentire le note dei suoi musicisti di strada, di entrare nelle librerie alla ricerca di albi illustrati e di nuovi poeti. Si sente la luce del sole.

 

In questa calda e soffice atmosfera, che odora di zucchero filato e caramello, una divertente signora anziana – abbigliamento delizioso, in stile giapponese, ben pettinata – va al parco con il suo cane Otto, per fare una delle loro passeggiate quotidiane. Una bella e sana abitudine, fatta di affetto, empatia, serenità e tranquillità.

Peccato che, quando lei si ferma ad ammirare dei colombi, lei li coccola un pochino troppo per i suoi gusti. Il cane si ingelosisce a tal punto da fuggire via. Scappa di qua e di là, non capisce più nulla, proprio come Mirza. Imprendibile. Introvabile. E allora che guaio che ci combina!

Nel tentativo di riprenderlo lei cade e, ops, gambe all’aria, si fa male. Otto invece continua a correre. Ma dove va mai? Voilà…. I cani, si sa, riescono sempre a stupirci.

PS: lui, in fondo, resterà sempre il preferito! Mentre il verde trionfa.

Marion SonetOtto dove vai?, Kite edizioni, Padova, 2024, 44 p.

Marion Sonet, ha coltivato la sua passione per il disegno fin dall’infanzia. Dopo aver studiato arti visive a Besançon e illustrazione presso la scuola d’arte Saint-Luc a Bruxelles, si stabilisce nella capitale della regione della Franche-Comté per dedicarsi alla professione di illustratore. Il suo lavoro riflette l’attaccamento alle tecniche tradizionali, in particolare l’uso di matite colorate, che le permettono di creare disegni ricchi di colore e vivacità. Allo stesso tempo, tiene laboratori d’arte per diversi tipi di appassionati.

Sito web

tag:

Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it