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Escono oggi in libreria, con Kite Edizioni, due albi importanti, “La scelta” di Valentina Mai e Lera Elunina e “Cavalca la tigre”, di Davide Calì e Raúl Guridi Nieto. Li abbiamo letti per voi in anteprima

Ebbene sì, noi di Periscopionline abbiamo un grande privilegio, quello di avere tra le mani alcuni albi illustrati prima dell’ora zero, lo sbarco in libreria. Ci siamo guadagnati sul campo questo regalo, grazie a tenacia, dedizione e attenzione ma anche, e soprattutto, grazie all’immensa disponibilità di illuminati editori che, con la fiducia che ci hanno accordato, stanno diventando una piacevole consuetudine. Una collaborazione che si sta rilevando fruttuosa e meravigliosa avventura intellettuale. Kite edizioni è fra questi editori e con Giulia Belloni, alla Bologna Children’s Fair Book, abbiamo selezionato i due albi di oggi. O meglio, la selezione è stata molteplice, ma poi ho deciso di presentarveli insieme per il filo conduttore che vi ho subito visto, prontamente condiviso con Giulia. Curioso, poi, che la parola ‘scelta’ sia una sorta di mantra della mia umile esistenza. Lo capirete presto.

I due albi “La scelta” e “Cavalca la tigre” sono intrinsecamente e strettamente legati dalla vera ricchezza donata all’essere umano, ciò che lo distingue da ogni altro essere vivente: la libertà di scegliere, nel bene e nel male. Sempre e comunque.

Ciascuno di noi può fare la differenza, se vuole. Quella minima ma anche quella abissale, quella che può salvare una vita, tante vite, il pianeta, la natura. Libero arbitro, si direbbe. Ognuno sia artefice del proprio destino, ma, se vuole, anche di quello del mondo intero. Se vuoi, puoi, o “se puoi sognarlo puoi farlo”, avrebbe detto il buon Walt Disney, poco importa, il concetto non cambia.

Di un punto siamo fermamente convinti e tenaci sostenitori. Non è vero che non c’è scelta, non è vero che non si può ancora salvare la terra, che le nostre azioni non abbiano un impatto, che quel che è fatto è fatto, che la frittata non si possa rivoltare.

Non è vero che non si possano vedere le cose con altri occhi e cuore. Basta scegliere la direzione giusta. A volte basta un non davanti a una frase e la prospettiva cambia, radicalmente. Il destino si adegui. Mi spiace per lui.

E la libertà di scelta resta, quindi, il vero potere dell’essere umano. Ciò che lo contraddistingue, che lo differenzia dall’istinto puro.

Quanto contano allora i nostri pensieri? C’è chi dice moltissimo, chi sostiene che solo quelli possono cambiare le cose. Se fosse così, allora, il modo in cui noi pensiamo al mondo, potrebbe lasciare le cose come stanno, o cambiarle. Le visioni del mondo possono essere opposte, siamo noi a dover scegliere quale sia la nostra.

Qualche giorno fa rimanevo profondamente colpita da un post sui social che ricordava come l’animale più pericoloso sulla terra sia stato individuato e presentato ad una mostra realizzata dallo zoo del Bronx nel 1963. Avvicinandosi ad una gabbia riservata agli oranghi e ai gorilla di montagna, si leggeva “stai guardando l’animale più pericoloso del mondo.

È l’unico, di tutti gli animali mai vissuti, che può sterminare (e l’ha già fatto) intere specie animali. Ora ha il potere di distruggere ogni forma di vita sulla terra”. Dietro le sbarre, un semplice specchio. Nulla di più terribilmente attuale. Mala tempora currunt.

Scegliere di non essere quella cruda rappresentazione si può. C’è ancora tempo.

Dopo “La scelta” anche “Chi cavalca la tigre” ci porta (nuovamente) allo stesso punto.

C’è, infatti, chi opta per andare a piedi e chi a cavallo, mentre un tizio cavalca la tigre.

C’è poi chi sceglie giallo o nero, chi di essere ricco o povero, chi di uccidere o di essere ucciso, scelte, spesso, sbagliate. Ma chi lo sa, chi può saperlo. È sempre il tizio che cavalca la tigre, a tratti la doma. Si uccide. Qualcuno si dispiace un poco.

Fino quando ci si ferma a riflettere e si resta attoniti. Si poteva scegliere in diverso modo, optare semplicemente per l’essere liberi? Si poteva, certo che si poteva, si può.

Pensiamoci su allora. Quanto basta. Perché possiamo sempre fare la differenza e perché … ci sia sempre colui che, imperterrito e impavido, cavalchi la tigre!

Valentina Mai, Lera Elunina, La scelta, Kite edizioni, Padova, 2024, 32 p.

Davide Calì e Raúl Guridi Nieto, Cavalca la tigre, Kite edizioni, Padova, 2024, 32 p.

 

Valentina Mai, lasciata la professione forense per assecondare il suo temperamento artistico, capisce che il mondo dell’illustrazione la interessa più di altri. Da allora collabora come illustratrice con riviste e case editrici italiane ed estere, cura mostre e tiene corsi di illustrazione e di diritto d’autore. Nel 2011 assume la direzione artistica del marchio Kite, alla quale nel 2018 aggiunge anche quella editoriale.

Lera Elunina è nata a Kaluga, in Russia, ha studiato pittura e arti grafiche presso l’Università statale di arti tipografiche Ivan Fedorov di Mosca. Nel 2021, i suoi lavori sono selezionati alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna e vince il Premio Ars in Fabula Grant. I suoi lavori sono stati esposti in molte mostre d’arte.

 

Davide Calì è uno scrittore di letteratura per ragazzi e fumettista italiano, conosciuto anche con gli pseudonimi di Taro Miyazawa e Daikon. Originario della Svizzera, è cresciuto in Italia, dove ha intrapreso la carriera di fumettista. Dal 1982 al 2008 ha collaborato con la rivista mensile “Linus” come disegnatore e dal 1998 ha cominciato a pubblicare libri per ragazzi, ottenendo un buon successo in Francia. I suoi lavori sono stati tradotti in più di 30 lingue. Nel 2016 è stato nominato art director di “Book on a Tree”, un’agenzia letteraria londinese.

Raul Nieto Guridi ha studiato alla Facoltà di Belle Arti di Siviglia e dal 1995 ha lavorato in molti campi artistici, dal design alla pubblicità. I suoi lavori, tra cui anche libri per bambini, sono stati pubblicati in diversi paesi, come Stati Uniti, Germania, Francia e Italia.

 

 

 

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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