Parole a capo
Josyel: “Preghiera” e altre poesie
“Sembra che oggi scrivere una poesia sulla primavera equivalga a servire il capitalismo. Io non sono un poeta, ma se fosse bella saprei godere di un’opera simile senza riserve. Si serve l’uomo nella sua totalità o non lo si serve per nulla. E se l’uomo ha bisogno di pane e di giustizia e se si deve fare quanto occorre per soddisfare questo bisogno, egli ha anche bisogno della bellezza pura, che è il pane del suo cuore. Il resto non è serio.”
(Albert Camus)
PREGHIERA
Ho avuto cura del mio corpo, Signore
come un tempio dimora divina.
Ho scelto con attenzione le scarpe
con le quali lasciare impronte
sui sentieri del mondo.
E ancora, mio Signore
ho sparso petali di gentilezza
ai quattro angoli del pianeta
e chiamato per nome
ogni singolo animale,
fratello di questa avventura.
Ho cantato con la tua voce
la Bellezza del Creato
e contato le stelle del cielo
tutte, più una.
Avrò diritto, o mio Signore
alla ricompensa ultraterrena
con questo mio lieve vivere?
Può bastare la soavità
della gentilezza
a innalzare una mongolfiera?
(inedita)
*
IL GIARDINO DELLA MEMORIA
Dedicata alla mia mamma, perché ogni fiore mi porta il ricordo di lei
Si fa sera
nel giardino della mia memoria
Una quiete monumentale
pervade ogni suo anfratto
I ricordi sono vividi
nella loro immobilità
e ogni fiore porta
nel suo nome
la storia di una vita
La luce si fa fioca
sul tempo che ci separa
mentre… mi muovo leggera
senza passo
Fantasma del presente
nel castello del passato
(inedita)
*
IL PESO LIEVE DELLE PICCOLE COSE
Di piccole cose è fatto il mio mondo
di gemme inesplose, di chicchi di neve
ancora da sciogliere
di ghiaia minuta che scrocchia al mio passo.
Di piccole cose si nutre il mio fiato
di coriandoli allegri e briciole per pettirossi
di bava di lumaca nel suo lento avanzare
di gocce di brina sulla soglia del giorno.
Di piccole cose costruisco il futuro
una foglia sul muretto
un angolo del giardino
una lettera nel cassetto.
come un cielo stellato mi avvolge
in questa calda sera d’estate.
I pensieri scricchiolano al ritmico
orologio del tarlo, nel legno
nelle mie ossa,
nel riverbero di questa notte.
L’oscuro velo del bosco cela
grida metalliche, stridore di unghie
tra preda e predatore
a graffiare la pace di un finto idillio.
Lascio andare i nastri del giudizio
e mi faccio Natura.
Sono volpe e gufo, pigna e fungo
il cinghiale affamato che scava nell’ombra.
Sono i fasci di luna
tra i cespugli delle nubi,
il suono assordante
di una cascata di grilli.
La voce boriosa del vento
Sbuffa forte stanotte
il vento,
dà fiato alle trombe
il vecchio brontolone.
La bandiera tesa
in una mano,
il gonfalone
nell’altra.
Urla sbraita
sputa
sparpaglia le carte
sul tavolo d’osteria,
parlando con veemenza.
Mentre fischia
molesto
a sollevar sottane di donna
per strada.
(da “NOTTI DI VERSI INSONNI, diario di veglia”, Indipendently published, Seconda edizione Maggio 2025)
Foto di Michaela da Pixabay
Friulana di origine e Trentina di adozione, vive la montagna in tutte le sue sfumature e dalla Natura trae ispirazione.
Ha all’attivo la silloge poetica “NOTTI DI VERSI INSONNI, diario di veglia”, giunta alla sua seconda edizione; le sue poesie sono pubblicate anche su svariate antologie mentre alcune inedite sono state premiate in vari concorsi internazionali. In lavorazione la seconda raccolta.
Di recente i suoi versi sono stati fonte di ispirazione per una serie di quadri, esposti a Trento nella mostra collettiva “Versi in-forma” a cura della Galleria Kunst Grenzen.
E’ di prossima pubblicazione un originale audiolibro con alcune poesie selezionate, all’interno di una suite musicale registrata con i battiti binaurali e con strumenti accordati a 432Hz, in collaborazione con lo studioso dei suoni Marino Målima Peiretti.
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La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio. Questo che leggete è il 304° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
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