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Parole a capo
Interferenze poetiche

L’Estate che non apprezzammo
tanto facili erano i suoi tesori
ci istruisce ora che se ne sta andando
e il riconoscimento è tardo.

(Emily Dickinson)

 

I RICORDI

Mi sono presa cura dei ricordi
ho venerato parole carte oggetti
perché non si perdessero coi volti
storie e radici che mi hanno plasmato.
Portavo sulle spalle le esistenze
altrui come reliquie
sante di appartenenza e di memoria.
Finché il peso diventa insopportabile
e la memoria una tela di ragno
che imprigiona prosciuga e divora
lo scorrere del tempo, il qui e ora.
E quella scia argentata è solamente
una labile bava di lumaca.
Rivesto di indulgente tenerezza
tutto il passato e ancora ricomincio
il dialogo coi giorni che mi vivono
sempre nuovi e respiro gli odori
e gli umori e la vita che resiste
e che sorprende.

(MARTA CASADEI)

 

*

 

DONNE CHE CORREVANO COI LUPI

Non amo la parola strategia,
non mi appartiene, non la faccio mia
Seguo l’istinto, quello più animale
ch’era per Madre Terra naturale,
quello perduto, che ritrovo ancora
se m’immergo nei boschi, se l’aurora
aspetto di veder dalla collina,
se il volo di un insetto sul sentiero
mi aiuta a ricordare ciò che ero
quando correvo ancora con i lupi
senza temere vette né dirupi
Triste al pensiero che lungo la via
tutto sia diventato strategia

(SARA FERRAGLIA)

 

*

 

A proposito degli ulivi sradicati in Cisgiordania dai coloni israeliani

Terra mia
Casa mia
Fratelli
Li sento arrivare
Il cielo
Rosso di vergogna
Ha rivolto lo sguardo
Altrove
Sotto i miei rami
Colmi di olive
Più non sentirò
Dolci canzoni
Le mie radici tremano
Le mie foglie
Avvizziscono
La terra rigogliosa
Tornerà arida
Come il cuore
Di chi la calpesta
Rimane solo un seme
Stretto
In un fragile pugno

(SILVIA LANZONI)

 

*

 

 STRADA
Cammino sulla strada sterrata
Verso la sua fine che
Ancora non intravedo
Nella boscaglia a fianco
Trotterella un lupo grigio
Ha il mio passo e
Non lo temo
Mi accorgo di lui a tratti
Per il lampo verde dei suoi occhi
Credo che mi proteggerà
(ELENA VALLIN)
*
Arranco,
appeso al crinale del tempo
confuso nel boato di voci
che non odo,
spazzate via
dalle prime lacrime d’autunno.
(BRUNO MOHOROVICH)
*
IMMAGINI
Chiedimi
in quale altare
si è compiuto il sacrificio
di memorie e pentimenti?
quando
tutto si è cancellato?
le radio che da altre case
gracchiavano di un’altra guerra
i motori accesi al nuovo giorno
l’afa ostinata che impolverava le strade
le tue labbra di brace
i miei occhi arsi
e i rivoli muti
dal mio cuore esacerbato
Immagini inghiottite in un vuoto
che incrudelisce i ricordi
(RITA BONETTI)
*

IL VIAGGIO

l’autopsia delle certezze
farsi fare a pezzi dai luoghi

sul fiume assordato di cicale
dietro la stazione di Kyoto
le quinte di un palcoscenico

un’immagine decanta
nel filtro del ricordo
si disfà in visione

Il viaggio mi attorciglia
a un bagaglio
trasportata per ore

il paesaggio incorniciato dal finestrino
è solo un francobollo da appiccicare alla busta
che mi spedisce nel mondo

(ELEONORA ROSSI)

 

*

 

La poesia spesso si nasconde
parole rubate negli scampoli di tempo
tra le pause di un tempo
che ruzzola senza freni.
Si cela per non essere scorta
si inabissa nelle icone di un computer
foglio di lavoro
che spesso non lavora.
Esce senza controllo
come un orgasmo inaspettato
incontrollato,
uscito dalla rabbia più che dall’amore.
Poesia o meglio, parole in colonna
come tabelline delle elementari
messe in riga dalla mente
che non si aspetta niente.
Portoghese, abusiva
entra sempre a fine partita
non vuole sconti
anzi, esce gratis.
Prosa sintetica, violenza di ritorno
non si porge l’altra guancia
ci si ribella stando fermi,
sputando parole su di una tastiera.

(CRISTIANO MAZZONI)

*
Foto di Balaji Srinivasan da Pixabay

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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