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La vita reale è soltanto il riverbero dei sogni dei poeti. La vista di tutto ciò che è bello in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama.
(Stendhal)

Avrei dovuto portarti
dal mio albero parlante
dove stride il tempo lento.
Far ridere le iridi
anche un momento soltanto
toccarti in petto col verde
firmamento campestre che
sbriciola tutti i miei nodi
dove la civetta dal ramo basso
benedice dei folli i piedi scalzi
mentre danzano su un inno alla gioia.
Saresti forse a lungo rifiorito.

(inedito)

S’è alzato dal letto
il peso molle della notte
il compressore d’anime
ha terminato ore e minuti
e il terreno di gioco
a disposizione.
Lo schiacciamento allo sterno
evapora, arrotola lingue oniriche
riposte in rimesse

dove è stata rimossa la luce.
Si riallineano in verticale
stelle alle mie ossa.

(inedito)

Le foglie lo sai,
cadono anche in primavera e noi
– distratti dal tempo dei fiori –
lasciamo entri dalle pupille
una fragilità che ci riempie
la bocca.

(inedito)

Seguono tre poesie tratte dalla sillogeMuovimi il fiatoChiPiùNeArt Edizioni

Mi si è spaccato il cielo stanotte.
Tra sterno e costole, stanotte.
Precipitano preghiere e macigni
e la voce, tra tonfi di silenzi
non si muove.
La leggerezza della neve
dev’essere caduta altrove.

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––-

Vorrei sbocciarti dentro.
In quell’ans(i)a
al riparo dello sterno;
ed estratto estremo di sensi,
tagliarti il fiato.
Sognarti dentro.

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

E non c’è niente d’intero,
niente di puro o d’impuro
in queste sfere di tempo,
di carta e stracci;
non c’è niente di più né di meno
nell’attimo in cui
parla la coscienza allo specchio
e racconta che il tuo miele e il tuo fiele
sono figli della stessa madre.

Annalisa Mercurio (Rimini, 1969). Nel 2000 si trasferisce in Puglia, dove tutt’ora vive con il marito i due figli e un cane.
Questa terra segna il suo verso, così come lo segnano gesto e corpo. Danzatrice classica e contemporanea, sente la scrittura come estensione della propria fisicità.
A Gennaio 2023 entra a far parte della redazione del lit blog Le Parole di Fedro dove cura la rubrica mensile “figuracce retoriche”.

Pubblicazioni:
Lit-blog “Le parole di Fedro” (Dicembre 2020, Novembre 2021, Marzo 2022, Aprile 2022, Luglio). Compare tra gli autori della silloge “Tra un fiore colto e l’altro donatoAletti editore (2021)
Il Lucano Magazine” rubrica Poeti e versi (Luglio 2021)
Poetarum Silva” (Novembre 2021, Dicembre 2021); “Franco Genzale” rubrica Dentro l’anima della poesia di Emanuela Sica, (Aprile 2022) Premio speciale del Direttore artistico al Premio internazionale di poesia Culture del Mediterraneo 2022. Partecipa all’antologia “L’isola di Gary – paesaggi di guerra e paceed. Opera Indomita (Ottobre 2022). Nel 2023 pubblica la raccolta poetica “Muovimi il fiatoChiPiùNeArt edizioni.

LO SCAFFALE POETICO
Da questa settimana inseriamo nella rubrica alcune segnalazioni editoriali interne al mondo della poesia. Buona ricerca poetica.

  • Roberta Lipparini, Nei titoli di coda, Il Leggio Libreria Editrice, 2022
  • Sara Ferraglia, Voglio una danza, Giuliano Ladolfi Editore, 2023
  • Maria Mancino, Bacio di carta, Babbomorto Editore, 2022

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.

Per leggere il Bando e partecipare al Premio Internazionale Senza Premi “Le nostre parole per l’Alluvione” [Vedi qui]

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it