Parole a capo <br> Elisa Poletti: «Le parole» e altre poesie
Le parole
Le parole, sono increspature nelle pieghe delle lenzuola,
sono menzogna, sorridono,
mentre scompaiono allo sguardo stanco
di chi non sente o non comprende.
Le parole vanno e vengono senza soffermarsi nella sintassi,
scavalcano ogni prova letteraria,
sono strumenti di pochi, ma usate da molti senza intuirne il senso
Parole visibili, intellegibili, appaiono sopra nuvole
come visione di un mondo sommerso da una poetica sottile,
sono senza accento si sciolgono in gola,
soffocano e niente resta,
le parole sulla carta scappano dalla scrivania,
si insinuano sul foglio vuoto perdendone il senso
e libere si dipanano nella stanza.
(da “Poesie in Indelebili Percezioni” dall’antologia “Schirone“, Aletti Editore, Dicembre 2024)
*
Vita
Proprio al padre e alla madre
chiedo il segreto della vita che mi hanno dato.
Dove i loro corpi decomposti
hanno il segreto dei ricordi,
che mi assomigliano.
Dove i campi di marzo pieni di viole,
restituivano il loro profumo al nostro passaggio
dove la campagna era immagine,
ricordo giocoso di quel sole ambrato.
C’era poesia, allegria attorno a noi,
c’era molto di più, una sorta di felicità che
permeava la pelle e lasciava i brividi al nostro passaggio.
Ora nella dissolvenza dei corpi resta
il mistero della vita.
(da “Poesie in Indelebili Percezioni” dall’antologia “Schirone“, Aletti Editore, Dicembre 2024)
*
Sogni in divenire
Io vorrei solo sognare di andare,
non vorrei andare in nessun
luogo,
solo la mente mi permette di immaginare.
La concretezza del viaggio perde il suo fascino,
è meglio
non partire,
ma restare e
sognare luoghi immaginati,
non ci sarà nessuna delusione…
Voglio pensare ci siano solo luoghi della mente e
non altri luoghi da vivere.
Ci saranno nuovi viaggi,
ovunque sia il mio delirio,
il mio silenzio,
io aspetterò nuovi sogni non sognati
(inedita)
*
Petali Rosa
Ho visto mani stringersi, erano petali rosa.
Avevano il sapore antico, di nuove conquiste.
i fiori si dischiudevano al passaggio di una nuova primavera, ma era veramente primavera?
O il tempo si era incurvato in una sorta di sospensione,
la realtà diveniva stantia
tutto era rarefatto,
ovattato da un silenzio assordante,
non c’era spazio, tutto era inerte la materia era fluida e la sostanza si inebriava di…odori.
Forse erano dimensioni del tempo dilatato o
forse era solo metafisica.??..
(inedita)
(Foto di Gerd Altmann da Pixabay)
Elisa Poletti (Tresigallo – FE). Da sempre è stata affascinata dalla scrittura e dalla lettura. “Solo negli ultimi anni però ho iniziato a scrivere poesie, quasi per gioco. (…) Sono stata ispirata particolarmente da due poetesse contemporanee come Chandra Candiani e Mariangela Gualtieri“, dice di sé l’autrice. Fa parte dell’Associazione Culturale di poesia “Ultimo Rosso“.
“Parole a capo” è una iniziativa dell’Associazione culturale “Ultimo Rosso”.
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La redazione di “Parole a capo” informa che è possibile inviare proprie poesie per una possibile pubblicazione gratuita nella rubrica all’indirizzo mail: gigiguerrini@gmail.com
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini
esce regolarmente ogni giovedì mattina su Periscopio.
Questo che leggete è il 294° numero. Per leggere i numeri precedenti clicca sul nome della rubrica.
Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.
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