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L’ultima settimana

E’ cominciata l’ultima settimana di campagna elettorale. Sono girati nei giorni scorsi alcuni numeri (che non riporto), ma si trattava di pseudo-sondaggi tutt’altro che attendibili. La verità è che il risultato è ancora incerto, e lo sarà fino all’ultimo.

Per riassumere il clima della campagna e l’atteggiamento dei protagonisti in campo (i 3 candidati, sindaco o sindaca), ho scelto una vignetta particolarmente azzeccata apparsa sui social. Vi sono simpaticamente raffigurati i 3 candidati. I primi due (Alan Fabbri e Fabio Anselmo) impegnati in un duello senza esclusione di colpi per rinfacciarsi  questo o quel torto. Sopra di loro, fuori dalle solite schermaglie, vola il tandem di Anna Zonari, protagonista di una campagna tutta centrata sui contenuti e sull’ascolto dei cittadini.

Ecco quindi che le elezioni amministrative risponderanno a due grandi interrogativi.  Prima di tutto c’è il confronto particolarmente duro (a Ferrara come in Europa) tra una Destra arrembante e il fronte variegato delle forze di Opposizione. A Ferrara, se verrà riconfermato Alan Fabbri, dovremmo aspettarci un governo ancora più spostato a destra, con i postfascisti di Fratelli d’Italia ancora più influenti. Se invece prevarranno i due candidati dell’opposizione (Anna Zonari e Fabio Anselmo) si potrà aprire una stagione diversa.

Il secondo interrogativo riguarda in particolare il risultato di Anna Zonari e La Comune di Ferrara, la lista popolare nata e cresciuta fuori dai partiti e dagli apparati, che ha elaborato “dal basso” un metodo e un programma coraggioso e innovativo e che chiede una vera e propria svolta nel modo di fare politica e nel governo cittadino.  Se questa candidatura (una donna in mezzo agli uomini) verrà premiata dagli elettori, sarà il segno che Ferrara e i ferraresi non hanno bisogno e non chiedono solo qualche aggiustamento, ma desiderano un’aria nuova, un cambio di passo e una nuova democrazia partecipata.

E cominciato il conto alla rovescia. Questa volta, vista la posta in gioco, non votare sarebbe davvero un peccato.

Cover: vignetta apparsa sulla pagina Facebook di Mario Zamorani

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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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