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Torna ‘Internazionale a Ferrara’, il festival di giornalismo giunto alla sua ottava edizione. Da venerdì 3 a domenica 5 ottobre sarà un weekend di incontri, dibattiti, spettacoli e proiezioni con grandi ospiti da tutto il mondo. L’organizzazione è del settimanale Internazionale. Filo conduttore, l’informazione nelle sue varie declinazioni: giornalismo di inchiesta, economico e narrativo. In questa edizione del festival si parlerà specificamente di diritti e diversità: omosessualità, aborto e violenza sulle donne, immigrazione. Non mancherà l’attualità italiana e ovviamente quella mondiale. E ancora: economia, lavoro, cultura, letteratura e cibo workshop e laboratori creativi per bambini.
“Il festival inizia nel segno di Lampedusa, un anno dopo la strage dei migranti – afferma la direttrice Chiara Nielsen -. Le migrazioni saranno uno dei fili conduttori di questa edizione”.

Ferrara è pronta dunque a trasformarsi in una grande redazione, animata da prestigiose firme del giornalismo e della letteratura: 230 ospiti da 30 diversi Paesi del mondo, 4 continenti rappresentati, 45 testate, 100 incontri, 250 ore di programmazione. Lo scenario è quello dei temi planetari. Le migrazioni e il cambiamento nella concezione dei confini e delle mobilità del XXI secolo. Dall’Iraq alla Libia tra terrorismo, scontri settari e Stati a rischio verso la ridefinizione del Medio Oriente. L’America Latina e l’orientamento della nuova sinistra. Tornano i grandi documentari inediti di Mondovisioni e la rassegna di audiodocumentari Mondoascolti. Mondocinema è invece la nuova rassegna di cinema d’autore.

Tra gli ospiti più attesi di quest’anno Martin Baron, direttore del Washington Post, Gerard Baker, direttore del Wall Street Journal, la giornalista e attivista siriana Maisa Saleh, (arrestata nei mesi scorsi) che riceverà il premio giornalistico Anna Politkovskaja 2014 per il giornalismo d’inchiesta. E poi: il giornalista francese Edwy Plenel, ex direttore della redazione di Le Monde e fondatore del giornale online Mediapart, la scrittrice e attivista messicana Lydia Cacho, il giornalista e scrittore inglese Ed Vulliamy, vincitore nel 2013 del premio Ryszard Kapuscininski per il reportage letterario. Ospite del festival anche una delle figure più rappresentative della Turchia democratica, Pinar Selek. E poi Edwin Catmull, presidente di Walt Disney Animation Studios e della Pixar, che parlerà di creatività applicata al business. Al festival tornano John Berger uno dei più grandi scrittori britannici, critico d’arte e pittore, e il giornalista David Randall, che quest’anno festeggia i suoi 40 anni di carriera. Per l’ottava edizione a Ferrara un’importante presenta istituzionale italiana con il presidente del consiglio Matteo Renzi che sarà intervistato dai corrispondenti della stampa estera, il ministro degli affari esteri Federica Mogherini e la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini.

“Il festival ha conquistato la città – sostiene il sindaco Tiziano Tagliani -. La partecipazione si è estesa. Con il festival trasformiamo Ferrara nella redazione più bella del mondo”.

Internazionale a Ferrara è promosso da Internazionale, Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Università di Ferrara, Regione Emilia-Romagna, Emiliaromagna terra con l’anima, Ferrara terra e acqua, Città Teatro, Arci Ferrara e Associazione If.

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Redazione di Periscopio


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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